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Dopo aver praticamente detto, senza volerlo, a Tony che io e Steve eravamo -fnalmente- andati a letto assieme, avevo aspettato Natasha in sala.

Scott si era rivelato veramente simpatico. Era rimasto con me mentre finché la mia amica bionda non si era fatta viva.

Mi aveva raccontato che aveva conosciuto Steve grazie a Sam e che si erano alleati per tenere al sicuro Bucky e per salvare i loro diritti da super eroi solo qualche anno prima.

Era l'unico che dopo la guerra civile si era costituito ed era finito chiuso in un carcere. Avevo sentito Fury parlate di questa storia milioni di volte e l'avevo sentita anche da diversi punti di vista.

Tony, ovviamente, credeva di essere sempre dalla parte della ragione. Steve sapeva bene che non era stato nella situazione perfetta però non l'avevo mai sentito dire di avere avuto torto. Entrambi credevano che quello che stavano facendo fosse la cosa più giusta da fare.

Natasha non aveva mai parlato molto di quello che era successo. All'inizio lei aveva firmato per essere sempre controllata e poi dopo aveva aiutato Steve a scappare ed era rimasta dalla sua parte.

Natasha combatteva per i suoi ideali, e l'avevo sempre stimata per questo. Era una delle poche persone di cui potersi fidare ciecamente.

Scott mi aveva persino raccontato di avere una famiglia. Una bellissima moglie, a detta sua, e una piccola bambina di sette anni.

Aveva tirato fuori dalla tasca dei pantaloni una fotografia leggermente stropicciata e mi aveva mostrato entrambe.

Ero rimasta stupita dalla bellezza di sua moglie. Ovvio che ognuno descriva la propria metà come la persona più bella sulla faccia della terra anche quando, per altri, non lo è. Ma sua moglie era veramente stupenda.

Mi aveva detto che era venuto in Wakanda con Steve e tutti gli altri, ma nel weekend cercava sempre di tornare a casa dato che ancora gli e era permesso.

Davvero non riuscivo a capire tutta l'ostilità di Tony nei suoi confronti. Magari c'era qualcos'altro sotto che non sapevo o che non volevano dirmi.

O davvero Tony era solamente geloso di Steve.

Non nel senso vero di gelosia come fra due persone innamorate ma sapevo bene che Tony era molto possessivo nei confronti delle cose e delle persone che gli stanno a cuore.

Pepper, le sue armature, Peter, Steve e persino con me lo era.

La gente può pensare che lui sia ossessivo ma no, non lo è. È Tony.

Dopo aver parlato con Nat, che, come avevo pensato, mi aveva detto che gli allenamenti sarebbero ripresi qui, mi ero diretta nella stanza in cui alloggiavamo io e Steve, per fare una doccia calda.

Mancava poco all'ora di cena e il mio stomaco stava brontolando già da qualche ora. A pranzo avevo mangiato pochissimo, giusto per un po' d'ansia e paura per Stephen.

Mi chiusi la porta della camera alle spalle, lasciandomi andare in lungo,lunghissimo respiro.

Lanciai le scarpe togliendole con la punta dei piedi. Mi avvicinai al letto togliendo la maglietta e buttandola sul materasso con le coperte ancora sfatte. Lo stesso feci con i pantaloncini.

Portai le mani dietro alla schiena per togliermi il reggiseno e lo sfilai appoggiandolo sopra la roba da lavare.

"Wow" - sentii mormorare alle mie spalle -"ti lascio da sola più spesso se poi mi fai lo spoglierello"

Afferro la maglietta sporca che avevo gettato qualche secondo prima sul letto e mi copro il petto nudo, girandomi verso la figura imponente di Steve che sta a braccia conserte davanti alla porta.

Till the end •Steve Rogers•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora