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STEVE POV'S

Dopo che Nat era uscita dalla stanza di Maelle, mi aveva visto arrivare e mi aveva fatto segno di raggiungerla prima che si potesse addormentare.

Quando ero entrato nella sua stanza avevo immediatamente notato il soffitto rosa. Mi sembrava strano che Tony gli e lo avesse fatto fare, ma ero sicuro che in fondo in fondo dentro a quell'uomo c'era un anima buona.

Maelle si era immediatamente alzata in piedi e per lo spavento di prima io mi ero fiondato davanti a lei cercando di reggerla.

Mi aveva guardato per qualche millesimo di secondo e io avevo fatto la stessa cosa, perdendomi nei suoi occhioni verde smeraldo.

Le sue braccia si erano strette intorno al mio torace, era stata delicata fin da subito come se avesse paura che io, quell'abbraccio, non lo volessi ricambiare, poi però, aveva stretto più la presa e mi aveva fatto sorridere.

Era stato un gesto come a dire "ei sono qui, abbracciami"

Era da troppo tempo che non abbracciavo qualcuno che non fosse Tony o Thor, senza sentirmi obbligato nel farlo.

Avvolsi le braccia attorno al suo piccolo corpo cercando di non farle male. Era giù distrutta così, fisicamente ed emotivamente, non volevo farle altro male.

Mi aveva poi parlato del sogno che aveva fatto, quello in cui ero io presente, dicendomi che sembrava tutto reale.

Aveva usato tutta la forza che aveva in corpo per difendere una persona che non era reale, se lo fosse stata davvero, si sarebbe uccisa probabilmente.

Cercai di farla ridere buttandole li qualche stupida battuta. Sapevo di averla fatta sorridere quando incontrai di nuovo i suoi occhi sembrava più divertita e serena.

A vederla così, piccola e indifesa, nessuno si sarebbe immaginato che potesse avere tanta forza da fermare un camion in corsa e scaraventarlo via. Mi ricordava tanto Peggy, piccola, ma forte e determinata in qualsiasi cosa facesse.

Sicuramente lei ti piacerebbe

Ne ero praticamente certo.

Maelle adesso era sdraiata nel suo letto, con le coperte rimboccate e gli occhi semi chiusi. Chiesi a Jarvis di spegnere la luce della sua stanza e poi, guardandola ancora una volta, mi allontanai lasciandola dormire tranquilla.

La cosa migliore forse sarebbe stata rimanere, nel caso si fosse svegliata e avesse avuto bisogno di qualsiasi cosa, compreso un abbraccio come quello che mi aveva colto di sorpresa prima.

Chiusi la porta alle mie spalle e feci un respiro profondo, dirigendomi verso il piano di sotto, sperando che qualcuno avesse lasciato qualcosa per cena.

"Ecco dov'eri finito" - la voce di Tony mi fa alzare la testa dal pavimento mentre continuo a camminare nella sua direzione

"Non urlare che sta dormendo"

Lo riprendo dandogli una leggera gomitata al braccio e lui fa lo stesso dandomi un leggero spintone, che però, non mi fa spostare neanche di di un millimetro.

"Non è divertente sai?"

Scuoto la testa facendo un mezzo sorriso, la cosa più simpatica di Tony è che lui si diverte a prendere in giro chiunque da mattina a sera ma se tu lo fai con lui, la cosa non lo diverte più.

"Come il fatto che, ancora dopo anni, mi chiami Capitan Ghiacciolo in mia assenza?"

Si gira guardandomi confuso e poi scoppia a ridere in una risata fragorosa.

Till the end •Steve Rogers•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora