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Steve era con un raggio di sole. Non quelli fastidiosi che entrano dalle persiane, ma di quelli che cerchi in una giornata uggiosa, dove l'ombra ti infastidisce, e aspetti che esca il sole per scaldarti la pelle.

Stanotte mi ero alzata per un incubo. Non avevo più sognato dopo che ero riuscita a tirar fuori quelli che venivano definiti poteri. Ma quella notte, dopo tutto quello che era successo, probabilmente era inevitabile.

Quando mi ero alzata erano si e no le quattro del mattino, e avevo sentito arrivare il jet. Avevo guardato dalla vetrata il tetto della Stark Tower. Dal jet erano scesi Visione e Wanda accompagnati da qualcuno che non ero riuscita a riconoscere.

Subito dopo Natasha, seguita da uno Steve Rogers con la divisa nuova.

Tony e Bruce avevano cambiato del tutto il colore, da un azzurro chiaro, con le strisce in verticale sull'addome bianche e rosse, erano passati ad un blu scuro. Niente strisce bianche e rosse, solo la sua stella stampata sul petto, molto più grande rispetto a quella precedente.

Ero scesa in sala, arrivando alla cucina, sapendo che lui era ancora li.

L'avevo visto posare lo scudo sulla penisola in marmo e venirmi incontro.

Indossavo solo la sua maglietta e sapevo che se n'era accorto. C'erano anche Natasha e un'altro ragazzo. Carnagione scura, probabilmente la stessa età di Nat.

Ero scesa di corsa, a piedi scalzi, e l'avevo abbracciato. Come se fossero settimane che non ci vedevamo. Ma ne avevo un'estremo bisogno.

Adesso, lui era qui. A pancia in giù sul mio letto. Il viso rivolto verso di me, gli occhi ancora chiusi e le labbra leggermente socchiuse e gonfie. La barbetta leggermente incolta lo rendeva ancora più affascinante.

Gli sfiorai la fronte, sapendo, purtroppo, che sarebbe stata una delle ultima volte, per chissà quanto tempo.

Strange la sera precedente mi aveva detto che saremmo potuti andare solo io e lui dall'Antico. Ciò stava a significare lasciare tutto.. e tutti. Steve compreso.

Spostai un ciuffo biondo che gli ricadeva sul viso e lui afferrò subito la mia mano, portandosela davanti alla bocca e baciandomi delicatamente il palmo.

Aprì piano gli occhi e immediatamente le sue iridi azzurre mi scrutarono ancora assonnati.

"Mi stavi guardando dormire?"

Continuò a baciare la mia mano, le sue labbra erano calde e lasciavano una scia umida sulla mia pelle.

"Mi hai beccata" - alzai il braccio libero in segno di resa

Immediatamente si alzò, puntellandosi con il gomito e tenendosi su la testa con la mano. Mi sorrise.

"Non si può sfuggire da Capitan America"

Scossi la testa, lasciandomi poi cadere sul cuscino. Perché questi momenti non potevano durare per sempre. Perché?

Mi girai dandogli le spalle e lui mi afferrò la vita tirandomi a se. La mia schiena si appoggiò al suo petto muscoloso e sentì il suo cuore battere contro le mie vertebre.

Sospirai e chiusi gli occhi. Avrei voluto anche io una vita come quella di tutte le ragazze della mia età. Con dei genitori normali e si, perché no, ancora in vita. Delle amiche e degli amici. Una scuola normale a cui andare. Magari anche l'università dei miei sogni. Un ragazzo si cui innamorarmi che non abbia fisicamente trent'anni e mentalmente novanta.

Quindi sei innamorata di Steve.

Stupida coscienza, taci.

"Va tutto bene Maelle?"- mi chiese lui, soffiando contro la mia testa

Till the end •Steve Rogers•Where stories live. Discover now