Chapter 38: If You Want Love

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Luke

«E quegli stronzi mi hanno tirato fuori il tubo dal pene!»

«Senza dirti niente?»

«Senza dire fottutamente un accidenti!»

«Dio, sta' zitto che mi cedono le gambe.» Michael chiude gli occhi e arriccia il naso. Pure io cerco di non pensare alla sensazione che si proverebbe nel sentire un tubicino scorrere nei propri genitali. E, il fatto che Calum non abbia smesso di lamentarsi da quando è stato dimesso dall'ospedale –ovvero dieci minuti fa—, mi fa giurare a me stesso di non finire in quel posto per alcun motivo.
«E ha fatto male?», chiedo.

«Se non avesse fatto male credi che starei qui a imprecare? Gesù , è stato orribile. Loro e la dannata voglia di salvare la vita alle persone.»

«Non essere così drammatico e cammina, siamo arrivati», cerco di farlo stare zitto, perché Ashton si sta mordendo un labbro e ha una mano sopra al cavallo dei pantaloni, mentre Michael credo stia per svenire. Lo vedo farsi aria con una mano mentre ci avviciniamo alla macchina e cerco le chiavi nella tasca posteriore dei jeans.

«Abbiamo bisogno di una torta. Non possiamo fare una festa a sorpresa senza una torta.», dice Michael.
Calum annuisce e salta a bordo non appena apro la macchina. «Approposito, Aurora lo sa che sono uscito dall'ospedale?»

«No, per questo è una festa a sorpresa. È il suo diciottesimo compleanno, e Calum le farà da regalo.», dico mentre metto in moto. Il riccio si siede sui sedili posteriori insieme a Calum. «Be', che regalo di merda.» Il moro gli assesta una gomitata.
«Siete degli ingrati. Chi non vorrebbe ricevermi come regalo? Le ragazzine nella lista di Natale non scrivono nulla all'infuori del mio nome.»

«Sicuro che non si tratti della loro lista nera?» A Michael tocca il sedile del passeggero. È strano stare ad una distanza così ravvicinata dopo quello che è successo. Peró mi piace.
Metto in moto e «Cinture di sicurezza?»
«Fatto.»

«Ore?»
Ashton controlla l'orologio. «Sette e quarantacinque.»

«Pasticceria più vicina?»

Calum controlla su internet. «Flour and Stone, a circa tre chilometri.»

«Perfetto.»
Giro la chiave e guido la macchina fuori dal parcheggio.

Alla fine la torta non ha neanche la decorazione in glassa perció, durante il viaggio verso casa di Aurora, Calum si improvvisa cake designer e ci scrive qualcosa utilizzando la sacca a poche ripiena di glassa chiesta in prestito alla pasticceria.
«Mio Dio Lucas, sto cercando di realizzare un'opera d'arte. Cerca di non guidare come uno sclerato.»

Annuisco, sorpasso due macchine di tutta fretta ma sono poi costretto a inchiodare al semaforo rosso.
«Io ti ammazzo! Gesù, mi hai fatto sbagliare, giuro che ti vorrei strangolare. Giuro sulla mia vita. Sei un fottuto pericolo automobilistico, ma chi te l'ha data la patente?»

Arriviamo davanti al vialetto di casa Smith, Calum spalanca la portiera e si butta sul marciapiede. «La prossima volta prendo un taxi.», rantola. Ashton porta la torta e Michael le bottiglie di birra. Io esco dall'abitacolo, ma non mi avvicino al campanello.
Ci vogliono una manciata di secondi prima che Aurora apra la porta, ha i capelli spettinati, il pigiama indosso e una sola pantofola al piede. Si stropiccia gli occhi e mette a fuoco Michael, Ashton e Calum, davanti a lei.
«Ciao, ragazzi! Che ci fate qui? Calum! Brutto pezzo di idiota, quando ti hanno dimesso? Perché io non ne sapevo niente?» Un sorriso si allarga sul suo volto e batte il pugno a Calum, il che è il massimo saluto caloroso che ci si può aspettare da due come loro.

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