11 - Il Quidditch e la regina Mab

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- Ti odio. –

Lysander assunse l'espressione più affranta degli ultimi anni mentre, trascinato letteralmente da Albus, prendeva posto sugli spalti con in testa un cappello di Grifondoro.

- Dai, dobbiamo tifare per James e la sua squadra! – Albus sembrava essere elettrizzato e Lys non aveva potuto fare a meno di assecondare quella sua allegria.

- Solo perché oggi non gioca Corvonero, altrimenti... -

- "...altrimenti col cavolo, che avrei tifato Grifondoro!" - rise Albus, - lo so, tranquillo. –

Lys mise su un'espressione convinta e si arrampicò sugli spalti insieme ad Albus, sventolando delle bandierine a tema.

- È anche la prima partita di Scorpius nella squadra delle serpi! -

- E io che pensavo fossi venuto per tifare Grifondoro! -

- Sono venuto solo per quello, – rise Albus.

Lysander non aveva avuto bisogno di spiegazioni di sorta. Quella mattina Albus gli si era avvicinato per "parlargli di una cosa importante" ma lui aveva sorriso e basta. Sapeva quello che voleva dirgli: "Io sono innamorato di Scorpius". Scamander era un Corvonero perspicace e intuitivo, gli aveva detto che era tutto a posto e che sarebbe stato contento di seguire quell'incontro di Quidditch con lui. Amava Albus, ma proprio per questo sapeva di doverlo lasciare andare, di dovergli lasciar scegliere la sua felicità, anche se sicuramente non coincideva con la propria.

- Quasi quasi tiferò Serpeverde solo per farti un dispetto. –

Ci sarebbe sempre stato per Albus. Come amico, fratello, come un guardiano, ma non avrebbe invaso il suo territorio mai più.

- In un covo di Grifondoro? Attenteresti alla tua vita! -

- Più che altro James non me lo perdonerebbe mai... -

***

Le squadre erano pronte per entrare in campo, l'una in fila accanto all'altra, e attendevano solo un cenno di Madama Bumb. I Grifondoro erano un gruppo veramente compatto: ridevano e scherzavano tra loro senza preoccupazioni. James era evidentemente l'anello che collegava tutti; i giocatori erano a proprio agio anche col Capitano, e non perché non ne rispettassero il ruolo, ma piuttosto perché era James stesso a fare lo scemo per primo.

I Serpeverde, invece, erano molto più composti e silenziosi. Si erano scambiati poche parole e Scamander aveva fatto un'unica battutina sul naso troppo pronunciato di James; non era scoppiata alcuna risata, forse qualcuno aveva sorriso ma nulla più. Scorpius, in realtà, non l'aveva neanche ascoltata: era troppo impegnato a stringere forte il manico della sua Comet 182 nero corvino, quasi avesse paura che gli potesse sfuggire. Era la sua prima vera apparizione in pubblico e temeva fischi, battute e ingiurie per quello che era stato il suo comportamento; era a malapena riuscito ad abituarsi a quella cicatrice sul volto. Merlino, era diventato un debole.

Qualcuno lo distolse dai suoi pensieri dandogli una spallata. Scorpius si voltò sorpreso nel rendersi conto che era stato il Capitano dei Grifondoro.

- Potter, che schifo, mi hai toccato la spalla! – l'apostrofò Malfoy.

James sorrise e quel naso sembrò improvvisamente meno brutto. – Scusa, mi hanno spinto e sono finito sul tuo muso lungo. -

Scorpius gli fece una smorfia e sospirò amareggiato.

- Stai tranquillo: è solo Quidditch, Malfoy. Se riuscirai a fare un punto, avranno anche dimenticato che sei insopportabile. –

Scorpius fece un'altra smorfia rivolta al Capitano della squadra avversaria; non aveva bisogno del suo supporto, né di quello di Albus. Era abbastanza forte e sicuro di sé, eppure, al suono di quelle parole e alla vista di quei sorrisi, avvertì un calore diffondersi in petto. Abbozzò un risolino e allentò un po' la presa della scopa.

OpaleyeWhere stories live. Discover now