13 - Gatto, topo, cane

79 4 0
                                    

Quel giorno la Sala Grande era vivace e rumorosa già a prima mattina; i maghi più giovani erano elettrizzati dall'atmosfera che si respirava ad Hogwarts in quel periodo: era ormai quasi finito novembre e il profumo del Natale iniziava già a spargersi nell'aria.

- Ho sonno, – sbadigliò Scorpius, coprendosi la mano con la bocca.

- Non hai dormito stanotte? – domandò Albus preoccupato. In quell'istante ricordò sua nonna Molly.

- Mi sono svegliato un sacco di volte, - si giustificò Scorpius, - credo di non aver riposato abbastanza. –

Tuttavia c'era qualcuno che era messo peggio: James. Albus se ne accorse dall'assenza di verve e dal fatto che giocherellasse con i fiocchi d'avena inzuppati nel latte; sembrava faticare addirittura a mangiarne un cucchiaio, quasi fosse un movimento che richiedesse uno sforzo immane. Perfino Scorpius assunse un'aria irrequieta di fronte a quella scena ma preferì non pronunciare una parola.

- Forse dovresti rallentare, Jamie, – suggerì Albus, - hai preso troppi impegni, ultimamente. –

- Sto bene, – farfugliò James trattenendo uno sbadiglio, - e non ho troppi impegni. –

- Come no! Lo studio, il Quidditch, la band che suonerà al Ballo del Ceppo... -

- Di nuovo? – commentò Scorpius roteando gli occhi, - per carità di Flamel, no, ti prego. Per fortuna è il tuo ultimo anno e lo strazio finirà qui. –

James ignorò la provocazione, anzi, si comportò proprio come se Scorpius non fosse stato presente.

Sebbene, in origine, il Ballo del Ceppo fosse una tradizione legata al Torneo Tremaghi, da quando la professoressa McGonagall era diventata Preside si celebrava ogni Natale, e solo gli allievi dal quarto anno in su potevano prendere parte ai festeggiamenti a meno che non si venisse invitati da uno studente più grande. Agli alunni erano stati concessi diversi oneri e onori: un gruppo studentesco si occupava delle decorazioni, un altro della musica, altri di pubblicizzare l'evento con delle pergamene profumate. James, dal suo quarto anno, era la voce della festa.

Questo aveva intristito i membri del suo fan club e le ragazze che speravano in un suo invito, dal momento che, visto che passava tutto il tempo sul palco per cantare e allietare tutti con le sue canzoni strambe di un rock filo-babbano, non aveva interesse nell'invitare qualcuna al ballo.

- Ho preparato la scaletta, fratello! Quest'anno abbiamo anche Lys che suona. Siamo prontissimi! –

- Pronti a fare una figuraccia, immagino. –

- Scorpius... - lo richiamò Albus, trattenendo un risolino.

James sbuffò sonoramente e decise di ignorare i due riprendendo a mangiare svogliatamente. La professoressa Lawson si era raccomandata di andare d'accordo con Malfoy, ma come poteva chiedergli una cosa del genere? Odiava quella lingua biforcuta più di ogni altra cosa.

- Hey! –

Lysander e Lorcan si unirono al gruppo in un secondo momento ed erano gli unici a quel tavolo davvero pieni di energie. Il primo si accomodò vicino ad Albus e gli sorrise con dolcezza mentre il minore dei Potter abbassò lo sguardo. Forse si sentiva in colpa per essere finito a letto con Scorpius, anche se tra loro le cose si erano sistemate, almeno in apparenza.

- Tutto bene? – chiese Lys.

- James è carico di impegni e ci sta smosciando tutti con la sua aria da maride lesso. –

- Mi avete rotto il cazzo, – rispose James sorridendo; era davvero in grado di mettere su una faccia da schiaffi a volte. Lasciò i fiocchi d'avena sul tavolo, recuperò il libro di Divinazione e uscì dalla Sala.

OpaleyeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora