19 - L'inizio

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Albus Severus Potter era fermo sulla soglia della porta della propria camera mentre, con impazienza, attendeva che Scorpius si desse una mossa.

- Forza. Scorpius! Sbrigati o faremo tardi per il test! -

- Un attimo, Al, mi sto pettinando, quella cosa di cui tu ignori la fondamentale importanza. -

- Dai, dobbiamo anche fare colazione! -

- Al, le lezioni inizieranno alle 9:30 e sono a malapena le 8:00, abbiamo tutto il sacrosantissimo tempo di ingozzarci e prendere una "E" in Erbologia senza che i miei capelli si annodino. –

Il dibattito sembrava essersi chiuso lì e Scorpius ripose la spazzola sul proprio comodino. Diede un'occhiata rapida a James che, invece, dormiva ancora; era girato su un fianco e, nonostante le temperature poco estive, non indossava la maglietta. Le lenzuola gli si erano aggrovigliate intorno alle gambe e gli avevano lasciato scoperto il lato superiore del corpo: doveva star avvertendo freddo ma era sicuramente troppo pigro e assonnato per sistemarsi.

- Beh, lui non viene? Muore qui assiderato? - chiese, infine, ad Albus.

- Ieri sera è rientrato tardissimo... -

- ...ah, sì, la lezione di Astronomia! -

- E tu come fai a saperlo? -

- Beh, - Scorpius cercò di rispondere più in fretta possibile: com'era possibile che si fosse lasciato sfuggire un indizio tanto palpabile? – Ieri si è lamentato tutta la giornata, è stato una lagna. Peggio di Otelia quando non riesce ad accoppiarsi con la sua ciabatta. -

- Verissimo, - Albus rise di cuore. Era così ingenuo e per questo Scorpius si era tanto legato a lui. - Comunque sì, quella. Ha finito tipo dopo le due, lo so perché io ero ancora sveglio e credo che abbia lezione solo nel pomeriggio. -

- Io sono crollato, - sbuffò Scorpius più verso se stesso che verso Albus; in seguito sorrise e proseguì con un tono tranquillo. - Va beh, allora non lo svegliamo. Andiamo, vah, altrimenti fai tardi e poi chi ti sopporta? -

- Bravissimo! - si complimentò Potter per poi uscire dalla stanza, certo che Scorpius lo stesse seguendo.

Malfoy, però, non ebbe cuore di lasciare James così esposto al freddo e, prima di raggiungere Albus, si premurò di rimboccargli le coperte coprendolo fino alle orecchie già arrossate.

- Maledetto James! - gli sussurrò all'orecchio, quasi avvertisse la necessità di compensare quel gesto dolce con un insulto tattico. Infine corse verso Albus, pronto per fare colazione.

Sebbene i tavoli in Sala Grande fossero quattro e fossero fatti per ospitare una casa a testa, tutti gli studenti avevano imparato a snobbare quella regola e si sedevano accanto ai loro amici o parenti. Giacché, a prescindere, il tavolo predestinato ai Grifondoro era sostanzialmente riservato ai Potter-Weasley: agli occhi dei docenti non balzava una grossa differenza, anche se loro stessi erano ben felici di vedere gli allievi collaborare nonostante i colori diversi.

Quella sera, al tavolo predestinato ai Grifondoro, c'era uno strano se non inquietante silenzio. Scorpius se ne accorse appena entrò nella stanza, tuttavia si avvicinò e prese posto accanto ad Albus.

- Cos'è questa strana atmosfera di civiltà? - chiese.

- Albus pensa di aver preso un brutto voto ad Erbologia, - spiegò Lysander, seduto di fronte al più piccolo dei Potter. - In seguito, ha scritto soltanto sessanta centimetri di pergamena sui Fiammagranchi e quindi pensa di non esser bravo neanche in Cura delle Creature Magiche. James non potrà giocare a Quidditch per un po', per via dell'incidente dell'altra volta, quindi ha dovuto lasciare la squadra. Lily è stata ammonita dalla Preside per una piccola, ehm, discussione con delle sue compagne di classe e Lorcan ha preso un due di picche da Shelly. Questo è quanto. Spero di non aver tralasciato nulla. -

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