Era giunto il pomeriggio del ventiquattro dicembre e Albus continuava a non parlare con suo padre. Capitava che in casa si scontrassero o che dovesse portargli il tè ma dalle sue labbra non usciva neanche un semplice "buongiorno". James e Lily cercavano, insieme alla loro madre, di stemperare quell'atmosfera pesante ma non ci riuscivano molto bene: del resto, Harry non avrebbe parlato con suo figlio fino a quando quest'ultimo non gli avesse chiesto scusa e Albus non era pronto a cedere.
- Albus, tesoro... - Ginny bussò alla porta della camera del figlio nonostante fosse semplicemente accostata. Nella sua vita aveva condiviso casa con troppi fratelli e, proprio grazie a questo, aveva imparato a "disinnescare". Disinnescare non voleva dire cedere o ignorare quello che accadeva ma voleva significare non trasformare ogni discussione in una guerra di predominio, e voleva insegnarlo anche a suo figlio minore. - Posso? -
- Sì, entra, - farfugliò il ragazzo. Aveva la voce un po' roca per il silenzio prolungato. Poggiò il libro a rovescio sul letto e si mise a sedere, immaginando quello che la madre volesse dirgli: "parla con tuo padre, chiedigli scusa e si risolverà tutto". Ma non era così: lui gli aveva dato uno schiaffo davanti a tutti i suoi compagni di scuola e questo non poteva tollerarlo. Va bene, forse poteva ammettere di aver sbagliato nel dirgli che faceva schifo come genitore, anche perché non lo credeva sul serio, ma lui continuava a trattarlo come un bambino e non gli aveva permesso di fare una cosa importante come quell'esperienza con gli Scamander.
Lys gli aveva anche spedito una lettera: avevano avuto modo di ammirare un Erumpment! Che invidia!
- Ti ho portato una cosa, una cosa buona e profumata! - Ginny entrò in camera con in mano una tazza fumante che emanava un odore dolce: era sicuramente cioccolato alla cannella o qualcosa di simile.
- Uhm... è un tentativo di corruzione? -
- Assolutamente no. -
Albus sembrò rassicurarsi e recuperò la tazza dalle mani della madre, annusando quel profumino invitante.
- Tra un po' dovrebbero arrivare i Malfoy... -
- Ecco l'inganno! - s'innervosì il ragazzo, con le labbra a malapena macchiate di cioccolato.
- Non è un inganno, amore, è un dato di fatto: tra poco arriveranno i Malfoy e Scorpius dormirà qui stanotte. Va bene se dorme in camera con te o preferisci andare a dormire in mansarda con James? -
- No... in quel buco nero di disordine e polveri non identificate non ci metto piede. -
- Va bene, allora... -
- Ma non voglio che dorma qui. - Albus lo disse in tono sommesso mentre aveva lo sguardo attento a guardare nella coppetta. Si era concentrato sulla strana luminosità riflessa della cioccolata che si stava raffreddando.
Ginny sembrò stranita da quella richiesta e aggrottò le sopracciglia, perplessa.
- È successo qualcosa? -
- Beh, no... - Albus rigirò la tazza tra le mani più volte e si morse un labbro dall'interno, indeciso se condividere o meno con sua madre quello che provava.
- Perché non vuoi che dorma qui? -
- Io... non lo so. -
- Albus... - la donna gli si accomodò accanto per carezzarlo sulla testa con dolcezza. - C'è qualcosa di cui vuoi parlarmi? -
- Non lo so... - ripeté sbuffando, - mi sento strano. -
- Strano? -
- Sì... strano. A me è sempre piaciuto Scorpius, mamma, lui è... bello, intelligente... e dopo, ehm, sai, dopo quello che è successo lui è anche migliorato, cioè, è più gentile... è simpatico, ha addirittura iniziato a leggere "Romeo e Giulietta"... -
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Opaleye
FanfictionAlbus, fin dal suo primo giorno di scuola, ha una cotta per Scorpius che non solo non lo prende in considerazione, ma lo elegge come vittima preferita dei suoi tiri mancini. Malfoy, però, ha qualcosa di molto grosso e pericoloso da nascondere. Qual...