15 - L'invito

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- Scorpius... sveglia, dai... sono le nove! Alzati, su... -

- Al, è passato circa un quarto d'ora da quando hai detto "sono le nove". Ormai sono le nove e un quarto, - specificò James, intento a mettersi la maglietta. I due Potter avevano appuntamento con i genitori alle 11:00 alla stazione, per poter tornare a casa per le vacanze di Natale.

- Non si sveglia, Jamie! - Il tono di Albus sembrò preoccupato, - Non è che è successo qualcosa? Lo hai picchiato?! -
- Che?! Ma sei impazzito?! - James sembrò risentito da quell'affermazione e lanciò un'occhiataccia al fratello minore. Dopo quello che Scorpius aveva fatto in mezzo alle scale avrebbe avuto il sacrosanto diritto di picchiarlo o offenderlo, eppure non l'aveva fatto. Si era comportato da galantuomo, in realtà. Dopo quel bacio Scorpius aveva ripreso a salire le scale e, giunto al dormitorio, si era buttato sul letto.

E lì era rimasto, fino a quel momento.

- Beh, io che ne so! Ogni tanto vi azzuffate, - commentò Albus, seduto sul letto di Scorpius. Aveva poggiato una mano sulla sua spalla e, di tanto in tanto, lo sbatacchiava per cercare di svegliarlo.

- Ieri aveva bevuto molto, - sbuffò James. "Forse troppo, visto che mi ha baciato!" aggiunse solo mentalmente.

- In... in che senso? -

- Pare che abbia bevuto molte più Burrobirre di quante gli fossero concesse, infatti faticava a camminare. Evidentemente non è abituato, avrà i postumi della sbornia. -

- Tipo come zio Ron dopo il vino babbano? -

- Esatto, - ridacchiò James, - tipo. -

Albus era rimasto a fissare l'amico dormire fin troppo pesantemente, preoccupato, riflettendo su quanto il fratello gli aveva appena detto.

- Non dovremmo portarlo in infermeria, da Bennett? -

- Un secchio d'acqua gelida andrà più che bene, - scherzò James, infilando un paio di cose nella borsa da portare con sé a casa.

- Sei impazzito James?! -

- Era una battuta, placati, - sbuffò, - ora lo portiamo in infermeria... -

- Scorpius! - provò di nuovo Albus, - Forza, sveglia! - ma il ragazzo non dava segnali di vita. Sembrava completamente assorbito da quel sonno profondo, quasi comatoso. - Come facciamo? Dovremmo chiamare Bennett, farlo arrivare qui... -

- Lo portiamo noi lì, tranquillo. -

- Ma... come? Non vedi che dorme? -

- Un Levicorpus ben piazzato e... -

- Smettila di usare incantesimi senza motivo sulla gente, James! - lo rimproverò il fratello.

- E allora prendilo in braccio, - suggerì, facendo spallucce.

- P... prenderlo in braccio? - ripeté Albus. - Ma... Come faccio?! È più alto di me! -

- Allora un Levicorpus andrà benissimo. -

- James. -

- Che ho detto stavolta? - si lamentò l'altro. Sembrava strano, quasi più scattoso e nervoso del solito. Albus non l'aveva notato ma suo fratello stava facendo di tutto per evitare di guardarlo e di squadrare Scorpius.

- Tu sei alto. -

- Settantadue pollici e mezzo, - precisò.

- Potresti portarlo in braccio! - suggerì Albus, - Tanto non è pesante, e poi a volte hai portato in braccio anche me, in infermeria! -

OpaleyeWhere stories live. Discover now