17 - Oltre il velo

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Il sole era sorto da pochi minuti quando Scorpius aprì gli occhi; alzò le palpebre con lentezzasentendosi ristorato come non gli capitava da un po' di tempo a quella parte. Una volta con entrambi gli occhi vispi si accorse che non era al Mannor né in camera di Albus: il soffitto era formato da travi di legno e c'era troppo disordine a circondarlo e, inoltre, aveva un grosso peso sullo stomaco: che diavolo era?

La sera precedente aveva preso una pozione curativa e il bruciore sembrava essere sparito... scostò lo sguardo e, solo in quell'istante, capì che il peso percepito non era altro che la mano di James poggiata casualmente sulla propria pancia.

Sorrise e chiuse nuovamente gli occhi, troppo allarmato che potesse essere solo un sogno o che un minuscolo movimento potesse svegliare il ragazzo e mettere fine a quell'idillio. Il cuore prese a battergli forte mentre se ne stava in pace tra quelle lenzuola color senape tra le braccia di un James ignaro di tutto.

Non passò molto tempo, o forse trascorsero diversi minuti, quando un rumore continuo gli infastidì le orecchie.

Scorpius aveva già visto James dormire, lo aveva visto costringersi a scendere con poche ore di sonno e guizzare fuori dalle lenzuola quando doveva seguire la sua lezione preferita, ma non lo aveva mai visto lasciare le lenzuola lentamente, con gli occhi ancora lucidi di sonno. Era bello, sempre. Qual era il suo segreto?

James trattenne uno sbadiglio e, non ancora del tutto cosciente, andò ad aprire la porta.

- Finalmente! James! -

- 'giorno... -

- James, sveglia! - Albus l'afferrò per le spalle e lo sbatacchiò leggermente per svegliarlo, - Scorpius è... scomparso, di nuovo! -

- Ma no... - il maggiore dei Potter sbadigliò, coprendosi la bocca con la mano destra. - È qui, - affermò e guardò il fratello e il ragazzo alternativamente, battendo gli occhi. - Un momento. Che ci fai qui? - si rivolse poi a Malfoy, sconnesso.

Quest'ultimo ridacchiò e scosse la testa, rimettendosi in piedi per raggiungere i due fratelli. Nonostante la situazione paradossale per tutti, nessuno pareva essere più confuso di James in quel momento.

- Ieri sera avevo mal di stomaco e non riuscivo a dormire... -

- Mi potevi svegliare! Come ti senti adesso? -

- Dormivi così beatamente, non avevo cuore di svegliarti, Al. Pensavo di dover soffrire fino a quando il tacchino ripieno si fosse auto digerito, quando ho sentito un rumore provenire dalla cucina. James aveva mal di stomaco e aveva preparato una pozione che mi ha gentilmente offerto. -

- Questo lo ricordo, confermo. -

James cercò di fare mente locale e ricordare l'esatto istante in cui si era addormentato; ricordò di essere salito in camera con Scorpius e di avergli parlato dell'idea di "Guaritori senza frontiere", che si fossero stesi sul letto e che avevano ascoltato "All of me", la canzone che James avrebbe imparato e cantato per il matrimonio di Teddy e Victoire. Forse si erano addormentati ascoltando la musica ed evidentemente erano rimasti insieme tutta la notte, indisturbati.

Condividere la stanza non era mai stato un problema per James, ma questo voleva dire aver dormito nello stesso letto con Scorpius, dopo che lui l'aveva anche baciato... la cosa sembrò turbarlo ma cercò di dimostrarsi impassibile.

- Poi, - proseguì Malfoy con una nonchalance da schiaffi, - visto che non riuscivamo a dormire abbiamo parlato della canzone per il matrimonio di Ted. E, credo, ci siamo addormentati. Evidentemente era noiosa. -

- Ah, okay! - Albus scrollò le spalle: non sembrava credere molto a quella storia, ma James era eterosessuale e indubbiamente Scorpius non era il suo tipo. Sicuro di questo, sorrise ed esclamò: - Bene, ora che siete svegli e salvi, vi avviso che è pronta la colazione! -

OpaleyeWhere stories live. Discover now