18 - Prior Incantatio

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Con il passare del tempo Scorpius aveva imparato ad accettare quella cicatrice sul volto. Non che fosse felice di avere un segno tangibile a ricordargli i momenti in cui era stato lo stronzo del villaggio ma aveva dovuto per forza accettare l'idea che quel segno sarebbe rimasto impresso sul proprio viso per sempre e che, un giorno, quando avrebbe compiuto centoventi anni, si sarebbe confuso con qualche ruga di vecchiaia.

Stava pensando proprio a quello mentre si spazzolava i denti nel bagno del dormitorio dei Grifondoro.

Le lezioni erano riprese da circa un mese ed era stato difficile per Scorpius fare finta di nulla, soprattutto con James e le sue assurde scenate di gelosia che volevano fingersi non plateali. Stupido Potter e quel suo ego Grifondoro! Neanche stessero insieme.

Malfoy si avvicinò allo specchio e fissò attentamente un piccolo brufoletto che gli stava crescendo all'interno del naso e lo infastidiva quasi più di quanto facesse James. Continuavano a litigare in pubblico e cercare ogni anfratto della scuola nel quale nascondersi per continuare a insultarsi e sbaciucchiarsi; a volte, invece, restavano semplicemente abbracciati nel giardino di Hogwarts. Era bello abbracciare James in mezzo alla neve gelata e ridere delle sue stupide battute ma, al contempo, era molto brutto doversi confrontare con lo stare separati per non destare sospetti. Non avevano ancora trovato un modo per parlare con Albus e dirglielo... ma dirgli cosa? Non c'era niente da dire.

Scorpius socchiuse gli occhi e sospirò profondamente quando James, di soppiatto, l'abbracciò da dietro e iniziò ad ondeggiare come per invitarlo a ballare.

- Potter, - bisbigliò Scorpius, - così Albus ci scopre, staccati, su. -

- Al dorme ancora beatamente... - lo rassicurò James chinandosi nel poggiare la fronte contro la testa dell'altro. - E poi devo andare al bagno, tu sei qui dentro da tipo un'ora. -

- Poverino, - lo schernì Malfoy dondolando nel seguire i movimenti dell'altro, - la tua vescichetta starà per esplodere! -

James annuì lentamente e portò le mani a sfiorare i fianchi di Scorpius, fino a raggiungere il bordo dei pantaloni al di sotto dell'ombelico; Malfoy rabbrividì e allungò le braccia per poi sfiorare con le mani la testa dell'altro. Restarono in silenzio in quella posizione, fingendo di ballare un lento senza musica; infine, Scorpius si voltò verso di lui e gli sorrise.

- Allora ti lascio il bagno, prima che Albus si svegli! -

- Ma sono le sette... - sbuffò James. - Al non si alzerà prima delle otto. C'è tutto il tempo del mondo! Pensa, hai anche tempo per... - e si abbassò a parlottargli contro l'orecchio usando un tono caldo, - per fare quella cosa che dicevi la volta scorsa, sai, quella cosa con la bocca... -

Scorpius ridacchiò e poggiò le mani sulla nuca di James lasciando che le loro labbra si avvicinassero. - Uhm, vuoi un bacio? -

- Beh, sì, anche, - commentò James mordendogli le labbra con fare sensuale. - Ma intendevo quell'altra cosa... -

- Ahhh, quell'altra cosa... - Scorpius si mise in punta di piedi per darsi una spinta e s'allungò a mordergli il lobo dell'orecchio, alternando i morsi a delle leccatine suadenti.

James rabbrividì e infilò le mani al di sotto della maglietta dell'altro, sfiorando la pelle ruvida.

- Togli quelle manacce fredde da lì, Potter! -

- Le terrò qui finché voglio! -
- Toglile subito, maledetto! -

- Beh, se vuoi che le tolga... -

- NO! - obiettò Scorpius sogghignando, - Avevi perso, quindi tocca a te, fare quella cosa. -

- Dai, ma io non so neanche come si fa, ricordi? La questione dei principianti. Per una volta che tu sei più bravo di me! - James cercò di persuaderlo, certo di essere stato convincente.

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