twenty four

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lo cercò tra i corridoi, alla ricerca di una folta chioma grigiastra che si distinguesse da tutte le altre. entrò in bagno e si scusò nell'aver spalancato la porta in quel modo, ma neanche lì sembrava essere.

chiese in giro, approcciando i ragazzi più grandi sperando che qualcuno lo avesse visto passare o avesse sentito soltanto la sua voce in lontananza. ma non ottenne nulla come sperato, così tornò in aula.

non riuscì a prestare attenzione alla spiegazione e dieci minuti dopo dovette inventare una scusa per poter correre via da quello spazio distretto. doveva trovarlo prima che tornasse a casa.

uscì in cortile e si poggiò stanco contro l'albero, prendendo fiato. quando sollevò lo sguardo, l'autobus dall'altra parte della strada aveva aperto le porte scorrevoli e gli innumerevoli studenti stavano salendo a bordo. tra questi, scorse un ragazzo con una grande felpa grigia addosso, la stessa di quel giorno.

corse fino a sentire il petto dolere, ma non se ne preoccupò. raggiunse il mezzo e portò una mano sulla spalla del giovane, voltandolo verso di se.

«oh.. scusa. ho sbagliato persona.» i suoi occhi si spensero nel notare che avesse sbagliato obiettivo. si inchinò e gli rivolse un leggero sorriso dispiaciuto.

fece per tornare dentro all'istituto ma il suo sguardo ricadde prima dentro l'autobus e lì lo scorse. sentì il suo cuore ricominciare a battere e quando le porte scorrevoli si richiusero davanti a lui, jungkook cominciò a battere con forza le mani su quest'ultime.

«lo fermi! fermi l'autobus!» si ritrovò ad urlare mentre i presenti venivano attirati dal chiasso. anche in questo non se ne curò, l'unico di cui davvero gli importava al momento era quel ragazzo dalla felpa color grigio.

il conducente spense il motore e jungkook lo ringraziò infinite volte.

«esci fuori e parliamone.» ma taehyung non si mosse dal suo posto, piuttosto a bassa voce chiese all'uomo di ripartire.

«taehyung comportati da uomo e affrontami!» la sua voce risultò esasperante, ma parve funzionare utilizzare quella durezza.

taehyung si alzò lentamente, si sfilò il cappuccio dalla testa e scese i gradini. di fronte al minore, restò inerme e ad occhi bassi sulle proprie scarpe.

«ho sbagliato, non avrei dovuto dirti quelle cose.» le persone attorno a loro stavano ascoltando incuriosite ma a jungkook non gliene importava, voleva soltanto che quelle parole arrivassero al sottoscritto. soltanto a lui.

«sono un coglione, lo sai. non rifletto prima di parlare. mi hai mentito e sono stato male per questo, quindi ho pensato che farti del male a mia volta mi avrebbe rasserenato. ma non è cosi. cazzo, non riesco a toglierti dalla mente e mi disp-»

la sua bocca venne bloccata da quella calda del ragazzo, che lo baciò davanti all'intero istituto.

teach me | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora