Miss Liar

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Frisk p.o.v.

Prima che Sans si potesse svegliare, zittii con un pugno la sveglia. L'aggeggio infernale segnava le sette meno dieci, la luce tenue della mattina filtrava dalle tende della finestra.

"Sono ancora stanca" pensai, sentendomi stranamente assonnata. Nonostante l'insonnia non mi facesse mai soffrire la carenza di sonno durante il giorno, i miei occhi facevano fatica a stare aperti. Mi tirai degli schiaffetti sulle guance, cercando di svegliarmi in modo definitivo.

"No, non posso ritornare a dormire. Devo svegliare Sans e ripassare il piano con più attenzione" ripetei a me stessa, tentando di tirarmi a sedere ma fallendo miseramente. Nel contempo lo scheletro addormentato di fianco a me emise un tenero mormorio nel sonno.
"Ma chi me lo fa fare? Mi alzerò alle nove oggi" conclusi mentalmente mandando il mondo intero a quel paese. Mi infilai tra le braccia di Sans e mi riaddormentai con il suono del suo respiro nelle orecchie.

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FRISK. COSA. CAZZO. È SUCCESSO.

«Testa di merda, mi stai spaccando i timpani...» Gemetti, tappandomi le orecchie. Il peggior modo di svegliarsi, nel peggior giorno e nella peggior situazione.

COSA CI FA LUI QUI?! Disse Chara continuando a urlare.

«Ma porca vacca, calmati!» Esclamai, svegliando Sans. Lui, confuso e mezzo addormentato, si sedette sul letto e piegò la testa di lato.
"Sembra un cagnolino" pensai stupidamente.

Tutt'un tratto Chara prese il possesso del mio corpo e gli saltò addosso. In meno di un secondo, stavo puntando la lama del mio macete contro la trachea dello scheletro, il quale era così terrorizzato e ancora intontito dal sonno che non osava nemmeno respirare.

«Ti avevo detto di starle alla larga, feccia. Te l'avevo ordinato chiaramente...» Sibilò lei.

«Vorresti dire... Charamente?» Mormorò lui, facendo un sorriso denigratorio e sconcertandola. In quell'attimo di esitazione, spinsi via la sua presenza e ripresi le redini del mio corpo.

«Smettila Chara. Sono io che decido qui, non tu. Ti avevo detto di non farlo salvo in caso di emergenza!» Esclamai rivolta a lei, adirata dal suo comportamento. «Frisk, potresti...?» Sans fece un gesto nervoso indicando la lama ed io subito mi staccai da lui, facendo scomparire l'arma. Si massaggiò nel punto in cui Chara, o io, l'avevamo stretto per tenerlo fermo sul letto. Lo sterno. La sua camicia si era aperta ed aveva messo in mostra tutte le sue costole, piene di rossori e piccole fratture. Un fremito mi aveva percorso la schiena.

«Come fai a sapere il suo nome?» Gli chiesi, sedendomi nelle vicinanze. Lo scheletro si richiuse la camicia con un'espressione accigliata.

«Avevo solo qualche piccolo indizio che si trattasse di lei, non sapevo se avessi ragione o no. Si tratta di Chara Dreemur, non è così?»

"Dreemur? Chara è imparentata con i Dreemur?" mi chiesi, troppo frastornata per rispondere. Sans se ne accorse.

«Non sai nemmeno chi è?» Chiese lui, ancora più smarrito di me. Trovai, respingendo lo stupore, la forza per parlare.

«Lei... Dice di non ricordarsi la sua vita precedente, perciò...» Lasciai la frase a metà, realizzando cosa stava succedendo. Chara mi aveva mentito ed aveva agito di testa sua, come aveva già fatto anni prima. Una volta aveva quasi ucciso Annika, nei primi mesi dopo essermi unita forzatamente alla cerchia della donna, pensando di risolvere il problema e poter scappare dal guaio in cui ci eravamo cacciate. Mentre Russian Roulette dormiva, lei si era avvicinata il suo letto ed aveva impugnato il macete... Ma ero riuscita a riprendere il controllo all'ultimo attimo. Annika non era stata ammazzata e non aveva scoperto della sua esistenza, il tutto si era risolto con un'enorme sfuriata che era andata avanti per giorni e notti.
Dopo tutto quel casino, Chara mi aveva giurato che non si sarebbe mai più messa in mezzo senza il mio permesso, eccetto in situazioni di emergenza.
Ma lei...

Non so di cosa stia parlando, ma fallo stare zitto!

Strillò lei con voce acutissima, arrabbiata e nervosa.

"Mi hai fottutamente mentito su una cosa così importante..." pensai rivolgendomi a lei, incredula.

Perché dovrebbe essere così importante?! Cosa c'è di vitale importanza nella mia vita precedente, cosa?! Gridò lei, sulla difensiva.

"Mi hai detto solo palle, solo bugie..."

Non volevo ricordare, lo capisci? Sono morta, Frisk. Trascinarsi dietro il passato è da deboli, è inutile!

«Sans, come fai a sapere della sua esistenza?» Chiesi con voce stentorea. Sans mi lanciò un'occhiata ironica e Chara trasalì.

«Chiedilo alla tua amichetta il perché. Non l'hai sentita prima? Posso dire di aver fatto una spiacevole chiacchierata con lei.»

«...Quando?» Domandai ancora, non più sorpresa dal corso degli eventi.

«Il...uhm, giorno in cui abbiamo litigato.» Rispose lui, visibilmente a disagio. Sapeva della sua esistenza da circa una decina di giorni ed aveva trovato la sua vera identità. La curiosità per il passato di Chara mi rodeva terribilmente, ma dovevo aspettare ancora un poco.

«Cosa significa tutto questo? Le regole erano chiare, no? Restare nascosta e non far sapere della tua esistenza, ricordi?» Le chiesi, serrando le mani a pugno. Niente era più fastidioso di una persona che non rispettava i patti e lei aveva mancato alla parola data troppe volte.

Chara non rispose.

«Come hai fatto a capire che si trattasse di lei?» Mi rivolsi a Sans, curiosa di come avesse fatto a capire di chi si trattasse.

«La voce. Pensavo di averla sentita da qualche parte, infatti cercando tra le cose di Madama Toriel ho trovato dei filmati di lei ed Asriel-»

Basta!!

Intervenne lei, come se fosse terrorizzata all'idea di farmi conoscere la sua vita prima della sua morte. Asriel...?

«Asriel Dreemur? Il piccolo Mostro ucciso dagli Umani, dopo aver assorbito il potere di uno di noi per liberare il suo popolo? Sarà successo trent'anni fa!»

«Già, in quel periodo i Mostri erano ancora rinchiusi nei ghetti. Chara era stata adottata dai Dreemur dopo essere stata abbandonata, ma... Aspetta...» Sans fece una pausa.

«Non dirò niente di quella psicopatica finché non mi dici come è successo.»

«Successo cosa?»

«Perché la coscienza di una persona defunta si è trasferita nel tuo corpo? Com'è stato possibile?»

«Quando ero in orfanotrofio ho scoperto dei miei poteri magici, te l'ho detto ieri, vero?»

Sans annuì, con le pupille fissate su di me e col fiato sospeso.

«Mi sono svegliata una mattina ed era dentro la mia testa. Fine.» Risposi semplicemente, non stupendomi vedendo la reazione sconsolata dello scheletro.
«Non sai niente di lei, non è così?» Sospirò lui. Feci spallucce.

Lui riprese il discorso,
«Chara era stata mandata in un orfanotrofio in questa zona, quello che è in piedi ancora oggi e presumibilmente il posto in cui sei stata anche tu, se non erro.»
Io annuii, non vedendo però il collegamento.
«Siamo solo state nello stesso orfanotrofio con trent'anni di differenza, oltre al fatto che Chara non è morta lì dentro, secondo quello che dici tu. Cosa centra tutto questo?»

«Non dimenticarti che la sua anima era stata assorbita da Asriel Dreemurr dopo essersi avvelenata volontariamente. Perciò quando lui è morto...»

È stato ucciso, testa di cazzo. A colpi di pistola e calci.

«...La sua anima si è dispersa, si dice che quando questo accade, ritorna nel posto in cui ha provato il dolore più grande.»

«L'anima, di cosa stai parlando?» Chiesi divertita, con un sorriso ironico.
Sans mi lanciò un'occhiata molto seria, poi alzò la mano e la pose davanti al mio petto.

Sentii una specie di scossa elettrica, dentro di me. Qualcosa si mosse, lasciandomi a bocca aperta a fissare un cuore semi trasparente, poco distante dal mio seno. Fluttuava come una fata delle fiabe, facendo dei piccoli spostamenti sopra-sotto, ed emetteva una luce rossastra.

«Questa è la tua anima, il culmine del tuo essere.»

I Ain't No Kid, Pal (Mafiafell Frans)Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz