Trap

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Frisk p.o.v.

«Scusatemi, signori. La mia cara Amy non si sente molto bene, la porto di sopra. Disse Mettaton, come se fossi sua moglie. I suoi invitati si scambiarono delle occhiate, mormorando dei versi di assenso mentre il robot mi prendeva per mano e mi guidava verso le scale, lontano dagli altri Mostri e dalla sala dei rinfreschi. I miei occhi saettavano ovunque, cercando e ricercando.

"Dove sei, Sans?" Pensai sulla soglia della disperazione, non vedendo il Gaster Blaster da nessuna parte. Tutto il coraggio, o l'imprudenza, che avevo provato poco tempo prima era scomparso, sostituito da un profondo senso di ansia e angoscia.

Dove diavolo è quello scheletro? Perché non è qui?

Mettaton mi condusse sopra le scale, facendosi strada per i corridoi. Si fermò davanti ad una stanza e mi fece entrare, affabile. Tuttavia, appena la porta fu chiusa, lo schifoso mi saltò praticamente addosso, costringendomi a indietreggiare verso il muro della gigantesca stanza da letto nel tentativo di allontanarmi da lui.

«Ma signor Mettaton...» Cercai di protestare, tentando di scollarmelo di dosso. Lui invece mi spinse sul letto, sovrastandomi e mettendosi carponi sopra di me. Trattenni il respiro.

«Chiamami Ton-Ton, mia musa.» Mi ricordò dolcemente lui.

«Io...non credo che...» Balbettai come una bambinetta, scomodamente alle strette.

Le sue mani giocavano con il mio vestito e spogliavano lentamente, ma lo fermai prima che potesse farlo del tutto. Fine della corsa, Mettaton. Ne avevo avuto abbastanza.
Il robot non sembrò affatto sorpreso dalla mia stretta di ferro sui suoi polsi. Emise un luuungo sospiro drammatico, poi si alzò, liberandosi dalla mia presa con uno strattone ed invitandomi a fare altrettanto.

«Tesoro, devi sbrigarti a uccidermi. Il tempo stringe.»

Cosa?!

«Tu...!» Ringhiai come un mastino, attivando immediatamente la mia magia. I quattro occhi di Mettaton guardavano con aria annoiata la lama che si trovava a pochi centimetri dal suo collo.

«Aspetta, non così... Non voglio fare una fine così comune, voglio morire tutto intero. Solo tu mi puoi aiutare.»

Esordì lui, spostando il macete via da lui. Ero troppo incredula per muovermi.

Non ci stavo capendo un fico di tutta quella situazione, e quando non capisco le cose regredisco allo stato di una bambina di sette anni.

Frisk, fermati. Lui sa qualcosa. Mi avvertì Chara.

«Ti conviene fare il tuo lavoro in modo efficiente e sbrigarti a scappare. Le guardie e gli invitati stanno arrivando, loro non lasciano le cose fatte a metà. Ucciderebbero me e te nel modo più disdicevole esistente, te lo posso assicurare. Forza, sbrigati a tagliarmi i circuiti.»
Ordinò lui spalancando le quattro braccia in un gesto solenne.

«Cosa stai dicendo? Come fai a sapere...?» Balbettai ancora in preda allo stupore.

«Oh, Frisk Nichols. Pensavi veramente che non avessi idea del tuo arrivo? È un mese che seguo tutti i tuoi movimenti. WingDing provvede a tutto.»

«WingDing Gaster ti ha riferito tutto questo? Ma perché?!»

«Mhm, non capisci la situazione? Ti ho sopravvalutata, Frisk Nichols. Per farla breve, bambolina... Sei un mero giocattolino di WingDing Gaster. Proprio come me.»

Lo presi per il collo e lo sbattei contro la parete, confusa ed irata .

«Non prendermi per il culo, lurido-»

I Ain't No Kid, Pal (Mafiafell Frans)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora