Capitolo 14

1.6K 46 4
                                    

2014

L'esame andò bene e Rebecca, per prepararne un altro, chiese a Federico dieci giorni di stacco, in modo da studiare giorno e notte ininterrottamente per liberarsi il più presto possibile. In quei dieci giorni, la vita sociale della ragazza, quel poco che le era effettivamente rimasto, andò a farsi benedire assieme alle vane speranze che aveva lasciato a Danilo.

Erano partiti con il piede giusto, secondo il romano, ma lei era troppo concentrata nello studio da non prestargli particolari attenzioni, tanto da far incazzare l'ex compagno di squadra di Bernardeschi il quale, dopo 20 giorni passati a parlare dei suoi esami e delle vacanze al mare di lui, aveva deciso di interrompere i contatti, limitandosi a qualche chiacchiera ogni tanto.

<<Non parlava di altro, se non degli esami che aveva da preparare!>> si lamentò Danilo durante una video-chiamata con Federico, il giorno dopo ferragosto. <<Sembra non abbia interessi oltre la chimica.>>

Federico si tirò i capelli indietro, poi fece di no con la testa, rivolgendo l'attenzione al suo interlocutore. <<No Danì, l'hai solamente beccata in un periodo stressante, tutto qua.>>

<<Voi di che parlate durante le pause dal tuo studio?>> chiese appoggiando il viso sulla mano, curioso di sapere.

Federico ci pensò un attimo, prima di rispondere, ed effettivamente aveva trovato un sacco di interessi comuni con la ragazza: dai libri alla fede, per non parlare dell'arte o del calcio perché, strano ma vero, ne sapeva di cose ed era un piacere sfoderare argomenti, quali nuovi acquisti e vecchie presenze del calcio italiano. Spesso si addentravano nel vasto argomento "film" o le serie tv, ne avevano persino cominciata una insieme, seppur non fosse il suo genere preferito. L'unico argomento che li faceva discutere era la musica: Federico era amante dei grandi classici rock, tra cui spiccava il suo preferito alias Bob Dylan, o una delle sue amate band, i Nirvana, mentre lei era più una tipa da musica pop e quando metteva su la sua musica, Federico schizzava fuori dalla stanza per rinchiudersi nella propria. Per di più, dopo quel pomeriggio, quando lei l'aveva chiamato durante il terribile attacco di panico, Bernardeschi cercava di esserle vicino nonostante lei non ne volesse parlare.

Danilo era la sua lampadina personale: ogni volta era capace di metterlo in crisi di fronte ad un ragionamento, anche il più stupido, su di lei. Gli si accendeva sempre quella luce che a volte lo portava a pensare di voler conoscere ancora meglio, se possibile, quella semplice ragazza.

Ne aveva fatti così tanti di pensieri su di lei che ormai quando stavano insieme teneva d'occhio ogni minimo dettaglio, in modo da imprimerselo nella mente. Ad esempio aveva notato che, quando era nervosa, prendeva a mordicchiarsi le unghie o a tirare invisibili pellicine dalle dita, fino a far uscire sangue. Per evitarle quel dolore, si era ritrovato a tenerle giù le braccia, intrappolando i suoi polsi nella sua mano, mentre lei sbuffava. Oppure, aveva capito che, quando si tratteneva dal dire o dal fare qualcosa, si mordeva ripetutamente il labbro inferiore, procurandosi dei piccoli taglietti e, ancora, Federico la rimproverava di non farlo.

Aveva cominciava ad osservarla con occhi diversi e, se da un lato questo lo faceva star bene, dall'altro lo faceva impazzire, perché si rendeva conto di volerle parlare ogni giorno, di voler condividere più cose possibili con lei e ciò lo faceva sentire terribilmente debole. Si ripeteva che non aveva bisogno di dipendere da nessuno in quel momento, stava per realizzare i suoi sogni e tutto ciò avrebbe potuto distorcere il suo modo di vedere le cose.

Un pomeriggio, dopo aver mangiato insieme una velocissima carbonara, si era imbambolato a guardare i suoi occhi verdi per trovare il cambiamento di colore con la luce di cui gli aveva parlato Danilo quel venerdì pomeriggio. E quando era riuscito a notarlo aveva sorriso, facendo inarcare le sopracciglia a Rebecca che, sorpresa di quel piccolo gesto, si era ritratta dal quaderno su cui stavano svolgendo un problema di matematica.

OVUNQUE // Federico Bernardeschi.Where stories live. Discover now