Capitolo 31

1.8K 71 17
                                    

2017

<<Federì sei davvero un grandissimo stronzo, fattelo dì!>>

La voce di Danilo gli arrivo forte e chiara, tanto da dover allontanare il telefono dall'orecchio per evitare di perdere l'udito. Si sistemò il cappuccio della felpa in modo da non essere visto dai passanti e strinse più forte il guinzaglio dei due cagnoloni, intenti a scodinzolare felici nel parco centrale di Torino.

<<Potresti non gridarmi nell'orecchio, per favore?>> brontolò schivando lo sguardo curioso di un ragazzo, curioso di sapere se si trattasse veramente del calciatore oppure no.

<<Ovvio che no! Posso continuare all'infinito, lo sai?!>> urlò ancora <<Ma hai capito cosa hai fatto? O meglio cosa hai detto? Si è dichiarata, cazzo, ha detto che prova ancora qualcosa per te!>>

<<Non ha detto proprio così, e poi? Cosa avrei dovuto dirle, Danì?>>

<<La verità, Fede, solo quello!>> sbuffò.

<<Non so nemmeno io quale sia la verità. E' tutto così complicato...Spike! Torna qui>> si interruppe, mantenne il telefono tra l'orecchio destro e la spalla e tirò il guinzaglio con una mano, mentre con l'altra teneva buona Wendy, sperando di riuscire a distrarla dallo scoiattolo che il fratello cercava di inseguire.

<<Ti faccio una semplice domanda e tu mi rispondi con sincerità, va bene?>>

Il toscano sospirò. <<Va bene, dai.>>

<<La ami ancora?>> Danilo restò in ascolto alcuni minuti, in sottofondo ascoltò l'abbaiare continuo dei due cagnoloni.

<<Non sono mai riuscito ad immaginarmi senza di lei.>>

Uscì dalla doccia legandosi un asciugamano bianco attorno al bacino. Il ricordo della telefonata con il suo migliore amico era ancora vivo nella sua mente, così come la nottata appena trascorsa.

<<Dormito bene, tesoro?>> Veronica si coprì con il lenzuolo bianco appena il calciatore entrò nella stanza per cambiarsi. Il diretto interessato fece un cenno di assenso, prese le sue robe e si chiuse nuovamente in bagno per indossare la tuta di allenamento.

"Che merda" pensò scuotendo la testa. Si era ripromesso di non entrare più nello stesso letto di Veronica, sia per evitare quella sottospecie di 'chiodo scaccia chiodo', sia perché si sentiva in colpa nei confronti di Rebecca. Anche se non stavano più insieme da tanto, ormai, dopo quel pomeriggio nel bagno del centro sportivo non riusciva a pensare ad altro se non a lei, in tutti i possibili sensi, per questo quando la sera prima Veronica si era presentata alla porta della sua casa sulla collina torinese con una bottiglia di champagne, si era lasciato andare a racconti su di loro, confessandole che era proprio lui quello che non riusciva a starle lontano. La romana aveva ascoltato tutto senza proferire parola, stringendo i pugni e mordendosi le labbra carnose, incapace di provare tristezza per il suo amico. Era gelosa di Rebecca che ancora una volta, a distanza di anni, aveva il perfetto controllo del cuore di Federico, e non riusciva ad accettare che ci potesse essere una vaga possibilità che potessero tornare insieme, voleva averlo tutto per lui, ancora una notte. Federico, preso da quella conversazione, svuotava in continuazione bicchieri colmi di quel liquido che non avrebbe fatto bene alla sua dieta sportiva e alla sua lucidità, ignaro che dopo poche ore si sarebbe trovato avvinghiato a quella donna dai capelli scuri.

<<Sto uscendo>> disse Federico con freddezza, evitando di guardare la figura nuda che si stagliava davanti a lui, come se la colpa per aver ceduto fosse sua. <<Passi dal centro a lasciarmi le chiavi, per favore?>>

OVUNQUE // Federico Bernardeschi.Where stories live. Discover now