Capitolo 43

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                                                                                   *BOLLINO ROSSO*

2017

Federico aprì gli occhi nello stesso momento in cui i deboli raggi del sole fecero capolino dalla finestra di quell'appartamento di Firenze, svegliando la città, che pian piano cominciava a riempirsi di rumori e di gente che si aggirava per le strade, chi per raggiungere il luogo di lavoro, e chi per godersi quella soleggiata giornata d'autunno.

Gli occhi di Bernardeschi erano fissi sulla ragazza al suo fianco ancora addormentata, con le labbra leggermente schiuse e i capelli che le incorniciavano disordinatamente il viso. Si sarebbe voluto svegliare così sempre, ritrovarsela accanto dopo aver passato le notti intere a fare l'amore, tra baci e graffi, mentre entrambi raggiungevano il piacere dedicandosi gli sguardi più profondi.
Spostò le coperte per avvicinarsi di più al suo corpo e, poggiando la testa sul palmo aperto della mano sinistra, si mise di fianco per guardarla meglio, puntando il gomito sul cuscino. Con estrema lentezza portò la sua mano sul suo viso per scostarle una ciocca ribelle e poterla ammirare meglio. Se qualcuno gli avesse chiesto cosa stesse provando in quel momento, lui non avrebbe trovato le parole giuste per esprimersi nel migliore dei modi. Sentiva un calore sul cuore, un senso di pace infinita, la sua presenza lo faceva sentire tranquillo ed era sicuro di poter affrontare tutto sapendo di averla lì, accanto a lui.

<<Perché mi guardi?>> la pugliese lo risvegliò dai suoi pensieri e il calciatore si accorse solo in quel momento di averla involontariamente svegliata.

<<Perché sei un sogno>> sussurrò, pregando che quel momento non passasse più. Avrebbe voluto avere lo stesso potere di Amenadiel, l'angelo di Lucifer, una delle sue serie preferite, e fermare il tempo per godersi quello sguardo innocente e allo stesso tempo sensuale che la ragazza gli stava dedicando.

Rebecca si sollevò leggermente sulle mani, lasciando che il lenzuolo le scoprisse la pelle nuda. <<Oh no, sono reale>> le piccole mani toccarono il petto scolpito del calciatore, scatenandogli una serie di brividi di eccitazione <<penso di avertelo dimostrato>> si avvicinò con le labbra pericolosamente alle sue, prima sfiorandole e poi allontanandosi per guardarlo negli occhi.

Federico la attirò a sé, poggiandole una mano sulla schiena, da dove scese, fino ad arrivare ai suoi glutei sodi, che strinse dolcemente sentendo quel fuoco, che lo aveva tormentato tutta la notte, crescergli dentro. <<Sei insaziabile, piccola.>>

<<Di te, sempre>> Becca prontamente si mise a cavalcioni sul suo bacino, facendo scontrare le loro intimità nude, il cui contatto fece inarcare la schiena di Federico, provocandogli un gemito leggero che uscì involontariamente dalle labbra carnose.

La baciò di slancio, facendo sbattere il suo petto contro i suoi seni, mordendole piano la lingua, mentre con le mani accarezzava delicatamente i suoi fianchi, facendola muovere lentamente per godersi ogni singolo momento dentro di lei.

<<Spero sia così e che non parli l'astinenza>> portò le labbra sul suo collo, baciandole il segno che le aveva lasciato nella notte infuocata passata insieme.

Rebecca sgranò gli occhi, abbozzando un sorriso <<Allora mi credi!>> lo allontanò per guardarlo negli occhi e verificare da sola che fosse effettivamente così.

<<Ti ho sempre creduto, solo che da quando ci siamo ritrovati ho dovuto reprimere questo mio istinto.>>

<<Beh>> la ragazza gli lasciò un casto bacio sulla guancia, che andava a scontrarsi con quel momento che di casto non aveva proprio nulla <<allora non farlo mai più.>>

OVUNQUE // Federico Bernardeschi.Where stories live. Discover now