Capitolo 24

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Ottobre 2014

Il rumore delle scarpe da ginnastica bagnate sul pavimento si confondeva col vocio dei ragazzi che, a due a due, entravano nell'aula pronti per l'inizio delle lezioni. Quella mattina, Rebecca era arrivata puntuale, nonostante la pioggia che, dal giorno prima, tempestava ininterrottamente Firenze. In una mano teneva stretto l'ombrello giallo con il logo nero di How I Met You Mother, una delle sue serie tv preferite terminata pochi mesi prima, nell'altra aveva ancora le chiavi della sua amatissima 500 blu, che cercava di infilare nella tasca dello zaino senza far cadere i numerosi oggetti. Appena entrò nell'aula numero 5 del secondo piano del dipartimento di Chimica, Rebecca salutò velocemente alcuni dei suoi compagni di corso, raccontando sommariamente com'era andata la sessione estiva precedente e le sue vacanze saltate. Si sedette in una delle ultime file, posando lo zaino su una sedia accanto a sé, occupando il posto per il suo fidato compagno di banco, Yuri, preparò il quaderno e le penne per prendere appunti e poi tirò fuori dallo zaino il libro che stava leggendo, un horror del grande King, sfogliò le pagine per controllare quanto fosse lungo il capitolo, come faceva di solito, e si immerse nella lettura.

Lesse le prime parole dieci volte prima di scuotere la testa per concentrarsi, riprovò ma al posto delle righe le si proiettarono davanti agli occhi le frasi dette da Federico al loro ultimo incontro, quella famosa cena, due settimane prima ormai.

<<Sei così bella Rebe>> sussurrò. <<Chi lo avrebbe mai detto che un giorno sarei stato attratto dall'amica di mia sorella?>>

Erano l'uno di fronte all'altro nella macchina di Federico, parcheggiata momentaneamente di fronte ad un piccolo parchetto. Avevano lasciato il ristorante da poco e avevano deciso di passeggiare un po' prima di tornare a casa, anche perché Rebecca non aveva ancora digerito la reazione di Danilo alla loro "relazione", anche se era davvero ancora troppo presto per essere chiamata così.

<<Perché, ti attraggo Bernardeschi?>> chiese nascondendo con i capelli il rossore che le stava inondando il viso. Si sentiva così inaspettatamente felice che le sembrava incredibile sentire quelle parole dalla sua bocca.

<<Ho passato tutta la serata a dirti dei miei guai con Danilo e tu capisci solo adesso che sono attratto da te?!>> domandò ridendo. <<E poi, potrei mai baciare così qualcun'altra?>>

<<Ah non so, questo devi dirmelo tu: baci chiunque così? O solo quelle da cui sei attratto?>> Rebecca distolse lo sguardo dai suoi occhi, fissi in quelli di lei, e si concesse qualche minuto per osservare quelle fottute labbra carnose che desiderava ardentemente baciare di nuovo.

<<Secondo te?>> la domanda arrivò così velocemente che Becca non ebbe nemmeno il tempo di trovare una risposta con cui controbattere e smise del tutto di pensare quando Federico allungò un braccio verso di lei, attirandola per il retro del collo e poggiando le sue labbra su quelle rosso fuoco della pugliese. Sospirò sentendo di nuovo il suo fatidico sapore, non ne avrebbe mai fatto a meno, ormai arrivava a sognarsela la notte in tutte le possibili mise. La lingua di Federico ricalcò il contorno della bocca di Rebecca, facendola schiudere e cominciando una danza tanto passionale quanto pericolosa, proprio perché nessuno dei due avrebbe mai avuto il coraggio di interrompere quel momento tanto desiderato.

<<Non voglio illusioni Fede>> disse Rebecca poggiandogli una mano sul petto ricoperto da una leggera camicia bianca.

<<Cosa intendi?>> chiese Federico allontanandosi quanto bastava per guardarla negli occhi.

<<Tu sei un calciatore, hai un sacco di responsabilità, starai via la maggior parte del tempo, avrai pochissimi giorni liberi da dedicarmi, io ho l'università, sono stressata 364 giorni l'anno e tu...>> si fermò.

<<E io, cosa?>>

<<E tu...>> sospirò. <<E tu non hai bisogno di distrazioni al momento. Sei un giocatore della Fiorentina da poco, la stagione è appena cominciata, la nazionle...>>

<<Smettila di straparlare!>> esclamò zittendola. <<So benissimo cosa può distrarmi e cosa no, Rebe, e tu non sei una distrazione. Sei spensieratezza, sei felicità, come quando sei in macchina, con il finestrino abbassato, e la mano a penzoloni che accarezza l'aria. Sei la stella in una notte buia, dove anche le nuvole coprono la luna, e non m'importa se ai tuoi occhi possa sembrare tutto co maledettamente smielato, ma tutto questo è quello che mi piace di te. Me lo hai dimostrato durante le nostre lezioni, mi sei stata vicina nonostante i tuoi problemi ed è così bello averti accanto adesso, che se non ci fossi, io ti verrei a prendere, ovunque tu fossi!>>

<<Ovunque?>> ripeté con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

<<Ovunque>> confermò lasciandole un bacio casto.

<<E con Danilo?>> domandò Rebecca non riuscendo a trattenersi.

<<Con Danilo cercherò di risolvere il più presto possibile...>>

<<Potrei parlarci io, cosa ne pensi?>>

<<Rebecca non se ne parla proprio>> fece posando le mani sul volante e stringendolo con forza.

<<Perché no? Alla fine è colpa mia se non ho chiarito le cose fin da subito con lui, Federì, dovevo dirgli che non mi interessava!>>

Federico sospirò passandosi una mano sulla faccia e chiudendo gli occhi stanco. <<E va bene, poi mi farai sapere allora...>>

Rebecca si appoggiò con il capo sulla sua spalla, chiudendo gli occhi felice, mentre le parole di poco prima dette da Bernardeschi le rimbombavano nella testa.

<<Cosa...>> Federico si schiarì la voce prima di continuare. <<Cosa vogliamo fare?>>

Era una domanda implicita quella, che la fece sorridere involontariamente. Lei avrebbe anche risposto qualcosa che riguardasse una vera e propria relazione, ma sapeva che la scelta doveva essere anche di Federico ed effettivamente, sentiva di dover andare piano, un passo per volta ma insieme, mano nella mano.

<<Ci proviamo>> sussurrò alzando la testa verso di lui.

<<Ci proviamo?>> ripeté lui formulando una domanda, il sorriso che gli illuminava il volto.

<<Cosa abbiamo da perdere?>> domandò Rebecca alzando le spalle.

Cosa avrebbero potuto perdere? Effettivamente nulla, ma allo stesso tempo tanto, entrambi inconsapevoli di quanto amore nel tempo si sarebbero scambiati e quanta rabbia avrebbero provato l'un l'altro a distanza di anni.

<<Sei tanto assorta>> un accento milanese, che avrebbe riconosciuto tra tanti, arrivò dritto alle sue orecchie. Rebecca si voltò chiudendo il libro e trovando il suo fidato Yuri che le sorrideva, lo zaino nero in spalla. <<Cosa stai leggendo?>>

Rebecca ricambiò il sorriso mostrandogli la copertina del libro di King, mentre pensava che no, non aveva letto nemmeno una pagina, tanto era, volutamente, assorta nei suoi ricordi. Lasciò sedere Yuri accanto a sé, mentre il professore entrò nell'aula, pronto a cominciare il corso del nuovo semestre.

Il telefono nella sua tasca vibrò e quando lesse il messaggio, tornò involontariamente a pensare a lui, ancora una volta, ma questa volta immaginandolo in campo ad allenarsi, magari mentre la pensava o nella camera dell'albergo di Torino, dove il giorno prima aveva disputato un partita con la Juve, mentre preparava le valigie per tornare a casa, finalmente.

"Mi manchi da morire, buona lezione Rebe."

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Hellooooooo!
Eccomi qui con un capitolo di transizione, so che non è nulla di ché ma mi serviva per chiarire le cose tra i due, prima di far scoppiare la bomba💣
Fatemi sapere con un commentino cosa ne pensate, se vi va lasciatemi una stellina 🥰

Ci vediamo con il prossimo capitolo, che arriverà prestissimo e vi ricordo essere la seconda parte della cena di gala🙄

❤️

P.s.: seguitemi su instagram, sono happinex223

OVUNQUE // Federico Bernardeschi.Where stories live. Discover now