Capitolo 49

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Rebecca si risvegliò poco dopo nella stanza dell'infermeria generale del J Center. Si issò sul lettino, voltando la testa e constatando di essere sola.

Si portò una mano alla testa, avvertendo il solito dolore post disperazione e sospirò al ricordo di Federico che usciva svelto dalla hall del centro bianconero. Come aveva fatto ad essere così dannatamente stupida? Le cose sarebbero state più semplici se lei non avesse avuto così tanti segreti con lui. Per di più, se Federico avesse saputo di vivere una relazione più che tranquilla, non si sarebbe fidato di Veronica, e le cose sarebbero andate per il verso giusto. Ma così non era stato.

I suoi pensieri vennero interrotti con l'arrivo di Andrea. Il difensore entrò con una bottiglia di acqua naturale e un bicchiere tra le mani e si sorprese nel trovarla già rinvenuta. <<Ti senti meglio, Becca?>> chiese riempiendole il bicchiere e porgendoglielo.

La pugliese lo guardò spaesata, prendendo il bicchiere con la mano tremante. Si sentiva strana, troppo leggera. Non quella leggerezza che si prova quando si è estremamente felici, ma una leggerezza diversa, superficiale, inutile. Sentiva di star vivendo un lutto, una perdita fondamentale per la sua vita, forse perché aveva vissuto l'illusione di poter vivere ancora con lui, di poter far funzionare le cose.

Bevve l'acqua rimuovendo l'asciutto dalla sua bocca. <<No>> disse scuotendo la testa in risposta alla domanda di Andrea.

Il difensore sospirò, sedendosi sulla sedia girevole posta accanto al lettino. <<Mi dispiace davvero tanto, piccolina>> disse allungando una mano per accarezzarle il viso <<non pensavo ci fosse tutto questo dietro.>>

<<Non sono riuscita a dirglielo...Abbiamo passato tre giorni bellissimi a Firenze, ci eravamo finalmente ricongiunti e io ho ignorato per tutto questo tempo la vocina nella mia testa che mi consigliava di dirgli subito la verità.>>

<<Credo che avrebbe reagito allo stesso modo>> disse visibilmente dispiaciuto <<è una cosa troppo difficile da digerire. Sono sincero, forse avrei reagito anche io così.>>

Rebecca si morse il labbro inferiore per trattenere l'urlo di disperazione che voleva gettare fuori, liberandosi definitivamente del dolore che le occupava il centro del petto. Annuì, asciugandosi le lacrime che stavano nuovamente fuoriuscendo dai suoi occhi.

<<Non volevo offenderti, Becca>> Andrea si diede mentalmente dello stupido e, alzandosi dalla sedia, prese posto sul lettino accanto a lei. <<Vorrei poterti aiutare, ma l'unica cosa che mi sento di dirti è di provarci ancora, di parlargli...>>

Becca scosse violentemente la testa, interrompendolo <<Mi odia, Andrea, mi odia. Sai cosa significa sapere che la tua ragazza, quasi due anni fa, ha accettato dei soldi per lasciarti? Io lo capisco, perché ho fatto l'errore più grande della mia vita e non merito il suo perdono.>>

<<Tutti meritiamo una seconda chance>> il difensore abbozzò un sorriso.

<<La mia seconda chance è già passata. Avrei dovuto dirglielo giorni fa, ma ho sbagliato ancora e questa volta sono imperdonabile.>>

<<Federico ti ama, Rebecca! Non potete annullare il vostro amore...>>

<<Sì, invece!>> lo interruppe ancora piangendo <<Lui non può continuare ad amare una persona che lo ha fatto soffrire due volte! Federico ha davvero bisogno di qualcuno che tenga a lui, che possa amarlo con tutta sé stessa, mettendo il suo bene davanti a tutto, anche alle difficoltà.>>

<<E quella persona sei tu.>>

Rebecca scosse la testa in un cenno di negazione, cercando di fermare il tremito delle sue labbra. <<Non posso essere io, gli ho fatto solo del male.>>

OVUNQUE // Federico Bernardeschi.Where stories live. Discover now