Capitolo 29

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2017

<<Dimmi che stai scherzando.>>
Rebecca riuscì a percepire la preoccupazione nella voce di Chiara.

Si fermò per riprendere fiato, appoggiò le mani sulla gambe chinandosi in avanti, guardò il suo orologio constatando che stava correndo già da un'ora e non era ancora riuscita mettere ordine ai suoi pensieri. Per di più, aveva chiamato Chiara con la vana speranza di farsi aiutare e invece si era ritrovata rimproveri su rimproveri che, per quanto potessero farle capire determinate cose, la stavano confondendo di più.

<<Magari>> sospirò rassegnata riprendendo a correre.

<<Come hai potuto farlo? Dico sul serio Becca, non so darmi una spiegazione valida.>>

<<Nemmeno io, è successo e basta.>>

<<Non può succedere e basta, Rebecca! Farsi scopare così senza che lui sapesse...>>

<<Non abbiamo scopato>> chiarì il concetto l'ennesima volta.

<<E' comunque un atto sessuale>> brontolò la pugliese dall'altro capo del telefono facendole sentire la sua disapprovazione.

Come se non lo sapesse. Si era maledetta tutta la notte e il giorno prima per avergli anche solo permesso di avvicinarsi in quella maniera. Un conto era un semplice bacio alla festa, che di semplice non aveva nulla, ma finire avvinghiati l'uno all'altra nel bagno del centro di Vinovo era davvero assurdo, ne era consapevole anche lei. E seppur pensasse in continuazione di aver sbagliato, nella mente di Rebecca venivano riprodotte le stesse immagini da quel momento, il suo sguardo mentre lei lo accarezzava, gli occhi iniettati di desiderio che la guardavano ammaliato, se chiudeva gli occhi poteva sentire ancora la pressione della sua mano sul fianco sinistro, aveva amato ogni singolo secondo passato in quel fottuto bagno, forse l'errore più bello della sua vita, perché sentiva di avere ancora tanto da condividere con Federico.

<<Ci sei?>> domandò Chiara non avendo avuto risposta.

<<Sì, ci sono>> rispose mentre imboccava la strada per tornare al suo appartamento. <<Davvero, non lo so, non so come comportarmi ora, non so che fare, non so che pensare, non so più nulla>> piagnucolò risistemandosi la coda alta.

<<Lo hai più visto?>> domandò la sua migliore amica.

<<No, non metto piede volutamente a Vinovo da due giorni.>>

<<E come vi siete lasciati? Cioè, dopo aver finito, insomma...>>

La sentì ridere. <<Come avremmo dovuto lasciarci, Chiara?! Mi sono rivestita, lui ha fatto lo stesso e poi sono uscita prima io, per evitare strane coincidenze.>>

<<Non vi siete salutati?>> domandò sconcertata.

<<Cosa avremmo dovuto dirci? "Ciao e grazie, ne avevo bisogno"?>>

Chiara rise rumorosamente, ma si fermò subito sentendola sbuffare. <<Scusa, scusa, hai ragione effettivamente.>>

<<Perché devo sempre cacciarmi in questi guai, perché?>> chiese esasperata più a se stessa che alla sua migliore amica mentre apriva il portone del suo palazzo.

<<I guai a cui ti riferisci hanno un solo nome, Federico Bernardeschi, di cui sei ancora follemente innamorata, ma non vuoi ammetterlo a te stessa e nemmeno a lui. Sai qual è il modo giusto per riprendere la tua vita? Dirgli la verità, facendogli capire che sai di aver sbagliato.>>

<<Beh ok, una volta che capisce questo secondo te vorrà avere rapporti con me?!>>

<<Cosa t'importa? Ora comunque avete dei rapporti strani, che si basano su parole non dette e, dall'ultima volta, sul sesso>> disse. <<Lo hai detto a Paulo? Magari potrebbe darti qualche consiglio sensato da maschio, sai?>>

OVUNQUE // Federico Bernardeschi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora