Capitolo uno

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12 luglio 2019 
📍Londra

<<Ciao, scusa per il ritardo ma di solito sono sempre puntuale, solo che stranamente oggi è affollata Londra!>> dico con un po' di affanno mentre mi siedo sulla sedia difronte a lui appoggiando la borsa per terra, accanto a me.
<<Tranquilla.>> sventola la mano e mi sorride dolcemente, gli sorrido e prendo il menù osservandolo mentre lui continua <<in questi tuoi dieci minuti di ritardo ho potuto fare tutte le foto con tutti i presenti e leggere per due volte tutto il menù.>> ammette mentre incrocia le mani appoggiando i gomiti sul tavolo e mi guarda mentre sono indecisa se prendere un The nero con il latte o senza.
<<Sei sempre tu!>> ammette facendo una piccola risata mentre il cameriere si avvicina al nostro tavolo.
<<Chi dovrei essere scusa?>> chiedo sorridendo mentre chiudo il menù.
Si decisamente Tea nero con il latte!
<<Avete scelto?>> chiede mentre prende il tablet dalla tasca del grembiule.
<<Certo, io un Tea nero con il latte.>> dico e poi guardo Charles mentre riprende di corsa il menù non ricordandosi più la sua scelta.
<<Oh beh..io.. anche io ma senza latte!>> dice tutto imbarazzato e porge i menù al cameriere.
<<Anche tu sei sempre uguale!>> soffoco una risata e lui mi da uno schiaffetto sulla mano.
Non siamo cambiati affatto.
Anche dopo quattro anni.
Anche senza di lui.
<<Come fai a bere il Tea con il latte lo sai solo tu!>> dice mentre ringraziamo il cameriere per averci portato i nostri the con i biscotti.
Sorrido e immergo la bustina di Tea nell'acqua.
<<Lo sai, è stato Lando a farmelo piacere!>> lui mi sorride e mangia un biscotto.
<<Si mi ricordo, mi vengono ancora i brividi, mamma mia che schifo! Anche a Jules non piaceva!>> ammette con la bocca piena.
<<Jules odiava proprio il Tea!>> ammetto.
<<Si ti ricordi quella sera quando io e te abbiamo bevuto il The e lui voleva la camomilla ma non c'era e gli abbiamo fatto il Tea?>> ride appoggiandosi allo schienale della sedia.
Rido anche io.
<<Si ricordo, non ha dormito per tutta la sera!>>
Lui sorride ed io tolgo la bustina del Tea per mettere il latte.
<<Lo odiava proprio.>> ammette e ritorna composto.
Annuisco e bevo un sorso.
Non lo avrei mai detto che ci saremmo ritrovati ancora così.
Non lo avrei mai detto che avremmo ancora potuto scherzare su certe cose, sederci allo stesso tavolo come tempo fa.
E gli altri che ci osservano come se fossimo la nuova coppia dell'anno, non lo sanno quanto ci sia costata questa serenità precaria che esibiamo con tanta disinvoltura.
Gli altri non le immaginano le parole sussurrate in macchina, le notti passate a piangere in ospedale, le occhiate gelate che ci lanciavamo dopo la sua morte quando non avevamo nient'altro che ghiaccio nel cuore.
Non lo sanno, gli altri, quanto sia difficile anche solo stare vicini, sapendo che vicini come lo siamo stati un tempo non lo saremo mai più.
Non sanno che in ogni frase che pronunciamo nascondiamo un messaggio in codice, sperando che l'altro ricordi ancora come decifrarlo.
E non si è accorto nessuno che non ci guardiamo più negli occhi, se non per qualche frazione di secondo, per non permettere ai nostri sguardi di dire tutto ciò che noi non osiamo.
Gli altri non lo sanno, e non lo sapranno mai, cosa siamo stati e non saremo più.
E forse non lo sapremo mai davvero neanche noi.
Ma qualunque cosa fosse, sarà il nostro segreto.
Nostro, per sempre.
<<Manco te l'ho chiesto!>> dice tutto frustato mentre appoggia la tazza di Tea, <<Come stai?>> mi chiede dolcemente mentre allunga il braccio verso il mio per prendere la mia mano.
La testa dice di allontanarla.
Il cuore dice di avvicinarla per semplificagli il gesto.
Ed io, stranamente, ascolto la testa.
Allontano velocemente la mano prima che possa afferrarla e sospiro.
<<Tutto bene, e tu?>> prendo un biscotto e lo inzuppo nel The.
<<Bene..>> dice un po' scosso. <<Ho fatto qualcosa di sbagliato?>> mi chiede sospirando, di nuovo, sonoramente.
<<Nulla. Solo che non, noi, non siamo più come prima! Non mi sembra il caso. Soprattutto in un luogo pubblico.>> dico incrociando le braccia sotto il seno.
<<Emelie, ti prego. Sono passati quattro anni.>>
<<Si, ed io non dimentico!>> mi agito continuando a muovermi sulla sedia.
<<Nemmeno io posso dimenticare, non riuscirò mai a dimenticarlo.>> ammette mentre sposta lo sguardo da un'altra parte.
Non poteva reggere i miei occhi pieni di lacrime.
<<Non solo tu. Pensavo che potessimo reggere una conversazione normale senza discutere. Non siamo mai andati d'accordo!>> prendo la tazza finendola in un solo sorso, prendo la borsa e tiro fuori una banconota da dieci sterline  e la lascio sul tavolo.
Mi alzo dalla sedia <<Dai Em, siediti, ci stanno guardando tutti. E metti via quei soldi, ti ho invitato io e pago io!>> mi alzo e lo guardo.
<<Charles, non me ne frega un cazzo! Ne di tutta sta gente che ci guarda e ne se paghi tu. Non mi interessa se ti escono soldi dal culo, non dovevamo incontrarci, tutto qui! È stato inutile. Jules era l'unico che faceva stare in piedi questo trio, senza di lui non siamo nessuno!>> lui si alza di scatto e mi blocca le braccia.
<<Io ti ho sempre amata, e tu anche! Perché non possiamo parlare tranquillamente senza discutere? Una volta lo facevamo..>> mi guarda negli occhi.
<<Hai dei bellissimi occhi marroni, lo sai? Di quella bellezza che va trattata come una questione importante, non so se mi spiego.>> continua mentre sposta le mani dalle braccia alle guance.
<<Non è che se copi Charlie di Noi Siamo Infinito allora io ricado ai tuoi piedi!>> gli sposto le mani e incrocio le mie braccia sotto il seno.
<<Ma è vero, mi sono sempre piaciuti i tuoi occhi, perché non solo sono marroni, ma quando sei felice sono anche verdi, mi sei sempre piaciuta tu.>> mi accarezza una guancia ed io perdo qualche battito.
<<E a me i tuoi, che cambiano colore a seconda del tempo. Un po' come te.>> gli stringo la mano libera e lui mi sorride dolcemente.
<<E Giada cosa ne pensa?>> chiede una terza voce.
Ci giriamo verso questa ragazza con in mano un telefono e un biglietto con una penna.
fan.
Lui sorride <<Tranquilla, è una vecchia amica!>> fa la foto e le firma il biglietto per poi ritornare a me.
<<Da quanto?>> chiedo solamente mentre prende gli occhiali da vista e le chiavi della macchina che erano sul tavolo.
<<Quasi cinque anni.>> ammette e poi usciamo dal bar.
<<Wow, se fosse ancora vivo Jules mi avrebbe dovuto dare almeno 50 euro.>> ammetto mentre metto il telefono nella borsa.
<<avete scommesso sulla mia relazione?>> chiede sorpreso mentre mi apre la portiera della sua Ferrari senza che io gli chiedessi nulla.
Gli sorrido ed entro allacciandomi la cintura.
Lui entra, si allaccia la cintura e mi guarda aspettando una risposta.
<<Si, lui non pensava che avreste retto nemmeno un mese. Vi eravate appena conosciuti e vi frequentavate ancora e lui ha scommesso con me che non avreste retto nemmeno un mese, io invece si, non so perché ma sapevo che qualcosa di speciale per lei provavi e quindi avevamo scommesso, e a quanto pare ho vinto io.>> dico con malinconia mentre mi tartasso le pellicine sul pollice.
Lui mette la mano libera sulla mia coscia e l'accarezza dolcemente.
<<Si è vero, ma amavo ancora te. Cercavo di dimenticarti perché sapevo che con te era causa persa, e poi quel giorno, quando ci siamo..>> cerca di dire ma lo blocco immediatamente.
<<Non credo che riesco a reggere. Mi dispiace.>> ammetto e lui scuote la testa scusandosi.
Gli stringo la mano e lui sorride di lato mentre prende la strada che porta verso il mio appartamento.
<<Oh senti che bella.>> dico mentre alzo il volume dello stereo.
Stavano mandando in onda The A Team di Ed Sheeran, una delle nostre canzoni preferite.
<<Ti ricordi al concerto?>> chiede mentre gira a destra imboccando la mia via.
Sorrido ripensando a quel giorno.
Jules ci aveva fatto una sorpresa e ci aveva portati a Londra a vederlo, era il nostro primo concerto, ed era stato il più bello.
Era lì che avevo capito di non provare odio verso Charles, ma di amarlo.
<<But she Don't want to go outside tonight>> canticchia mentre parcheggia davanti al cancello.
Mi slaccio la cintura e lui velocemente mi blocca la mano prima che potessi uscire.
<<Mi farebbe piacere rivederti.>>
<<Anche a me...>>
Lui si sporge verso di me e mi bacia la fronte ed io sprofondo la testa sulla sua spalla.
<<Em..>> alzo la testa lentamente e lo guardo negli occhi.
<<Si, devo andare..>> ammetto e mi allontano aprendo la portiera. <<Grazie per la giornata, ci vediamo.>> esco di fretta chiudendo la portiera e apro il cancello per poi entrare nel palazzo.
Che scema.
Come potevo pensare che era single e che poteva tornare tutto come prima?
Salgo le scale velocemente ed arrivo davanti alla mia porta per poi entrare e chiuderla dietro di me.
<<Hey, già di ritorno?>> chiede il mio coinquilino Liam mentre era in piedi in cucina e stava bevendo una tazza di latte.
Annuisco e mi tolgo la giacca e le scarpe per poi buttarsi sul divano.
<<Non ho voglia di parlare, quindi non fare domande.>> lui alza le mani e si siede accanto a me mentre accende la tv su un canale che facevano i cartoni.
Appoggio la testa al cuscino e chiudo gli occhi cercando di addormentarmi.

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MA QUANTE STORIE STO FACENDO??!
Forse dovrei continuare quelle che ho già e smetterla di crearne delle nuove!
Lo so lo so.
Ma appena ho un'idea butto giù una bozza e boom! Esce una storia intera, ahahahah!
Spero che vi piaccia e spero di concluderla questa!
Con affetto
Ambra

Prenditi cura di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora