Capitolo cinque

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5 Ottobre 2014
📍Giappone

<<Emelie? Ci sei?>> mi chiede bussando la porta della mia camera, Charles.
<<Entra.>> lui apre la porta e la chiude stranamente delicatamente.
Esco dal bagno e mi blocco.
<<Cosa ci fai con il carrello?>> gli chiedo e lui mi sorride.
<<Ta da!>> alza i coperchi ed io sorrido.
<<Mi hai portato il pranzo.>> lui annuisce ed io gli do un bacio sulla guancia.
<<Stai con me?>> gli chiedo dolcemente mentre mi siedo al tavolo, che sta al centro della stanza, ed inizio a mangiare.
Lui si siede accanto a me e mi ruba un po' di pasta.
<<Attento, sei fortunato che oggi mi sono svegliata con il piede giusto se no ti avrei già tagliato la mano.>> lui in risposta mi bacia la guancia ma mi giro di colpo e mi bacia l'angolo della bocca.
<<Scusa...è che ti sei girata e..>> cerca di giustificarsi ma io lo blocco velocemente.
<<Vai tranquillo.>> arrossisco
<<A che ora oggi?>> chiedo mentre bevo un sorso d'acqua e lo guardo mentre guarda qualcosa sul suo telefono.
<<alle 15, prima andiamo e meglio è.>> io annuisco e finisco di mangiare.
<<Possiamo stare insieme, e ci possiamo andare sempre insieme così stiamo nel paddock e poi possiamo uscire con Jules non appena finisce la gara.>> annuisco e mi giro verso di lui.
Era di una bellezza incredibile, ed io me ne ero completamente innamorata.
Non mi sono innamorata immediatamente, non ho visto un colpo di fulmine folgorarmi l'esistenza. All'inizio ero troppo concentrata sui timori e gli imbarazzi, sulla novità di un mondo di sentimenti che non conoscevo.
Provavo qualcosa che coinvolgeva il cuore, lo stomaco e la testa, ma non sapevo neanche io cosa fosse, non potevo definirlo amore, era solo qualcosa, di giorno in giorno, più forte.
Tutto ad un tratto, invece, qualcosa è successo, all'improvviso, senza che potessi rendermene conto, senza che potessi proteggermi.
Mi sono ritrovata ad essere totalmente e perdutamente innamorata.
Come scrive John Green: "Mi sono innamorata di lui così come ci si addormenta, piano piano, e poi tutto in una volta".
E così ho continuato ad innamorarmi ogni giorno, sempre nuovamente e sempre di più.
<<Che cosa pensi?>> mi chiede guardandomi  mentre gioca con la forchetta.
Scuoto la testa.
Non potevo di certo diglielo.
Ero troppo orgogliosa.
<<Facciamo così, io ora porto giù il carrello e tu ti finisci di preparare così andiamo a fare un giro per la città, che ne dici?>> mi chiede mentre si alza dalla poltrona e si sistema i pantaloni.
Annuisco e mi pulisco la bocca dopo aver finito l'acqua e mi alzo dalla poltrona pure io.
Lui si avvicina e mi da un bacio sulla guancia e prende il carrello per poi uscire non appena lo saluto.
Mi sdraio sul letto e dopo un paio di minuti squilla il telefono.
Mi allungo un po' controvoglia ed accetto la chiamata portando il telefono all'orecchio destro.
<<Pronto?>>
<<Lie, ciao! Come va?>> mi chiede dall'altro capo Jules.
Sorrido.
Mi era mancato.
In questi giorni non l'ho potuto vedere per via delle qualificazioni e per le prove che ha dovuto fare.
Non vedevo l'ora di vederlo e di riabbracciarlo.
<<bene, e tu Jules? Sei in ansia?>> chiedo e mi siedo sul letto facendo dondolare le gambe.
<<sto bene e si sono in ansia. Vieni vero nel paddock? Ho bisogno di te.>>
<<sempre, lo sai che ci sarò sempre per te.>>
<<ti voglio bene Lie>>
<<pure io, adesso esco con Charles e poi veniamo da te>>
<<Esci con Charles? Da quando?>> mi chiede sorpreso
<<da oggi. Non dirlo a nessuno, ma credo di essermene innamorata.>>
Sento un urlo.
<<CHE COSA? TI SEI INNAMORATA?>>
Charles bussa alla porta e mi giro a guardarla.
<<devo andare Jules, parliamo dopo>> attacco prima che possa ribattere e mi avvicino alla porta per aprirla.
<<Hey.>> dice ed io sorrido.
Allungo il braccio e afferro la borsa e la tessera della camera e chiudo la porta.
<<Ho trovato un buon ristorante vicino al circuito, così appena finisce la gara possiamo andare a mangiare con gli altri.>> mi dice e mi cinge la vita con il braccio mentre aspettiamo l'arrivo dell'ascensore.
<<Pensi già alla cena?>> rido mentre entriamo in ascensore.
Senza mai mollare la presa dalla mia vita mi fa girare verso di lui e appoggia la fronte sulla mia.
<<Penso anche a te, ma non te lo dico mai.>>
deglutisco e alzo lo sguardo verso di lui.
Anche in questa posizione, con la testa bassa, era bello.
Ma credo che sia bello anche con addosso l'immondizia.
<<Charles..>> metto una mano sul suo petto e lo allontano leggermente da me <<dobbiamo uscire, non voglio passare la giornata in ascensore.>> ammetto ed esco non appena le porte si riaprono e lo aspetto.
Si sistema i capelli e sospira sonoramente e cammina velocemente fuori dall'hotel.
Esco anche io cercando di stare al suo passo.
Che cosa avevo fatto per farlo incazzare?
<<Aspetta Charles!>> lo fermo per un braccio e lo faccio girare verso di me.
Lui mi guarda.
Aveva gli occhi lucidi.
Sospira leggermente, sembra quasi voler andarsene ma non lascia la mia mano.
Anzi la stringe.
<<Cosa ho fatto?>> chiedo ingenuamente.
<<Sei così ottusa Emilie. Sei talmente chiusa in te stessa che nemmeno te ne accorgi.>> stacca velocemente la sua mano dalla mia.
Apro la bocca ma la richiudo velocemente.
Non so cosa dire.
Non ho parole.
Accorgermi di cosa?
<<Lascia stare. Andiamo che se no non riusciamo ad arrivare in tempo.>> si gira e tira fuori le chiavi della macchina dalla tasca anteriore e si incammina verso il parcheggio.
Sbuffo e mi incammino anche io e appena arrivo al parcheggio salgo in macchina e mi allaccio la cintura.
Niente giro della città, alla fine sono le 14:30.
Dopo un paio di minuti arriviamo al circuito ed immediatamente esco velocemente dalla macchina.
Il viaggio, pur essendo durato 10 minuti, è stato troppo silenzioso.
Non riuscivo a respirare.
Anche se diluviava non mi importava.
Non riuscivo a stare in quella macchina insieme a lui.
<<Lie, aspetta!>> esce fuori dalla macchina e la chiude prima di correre verso di me.
<<Voglio andare da Jules.>> dichiaro ma lui mi blocca il braccio e mi stringe a se.
<<Mi dispiace sono stato un coglione.>> dice ed io appoggio la testa sul suo petto.
<<si sei stato un coglione, però ti perdono.>> lui mi allontana leggermente per guardarmi meglio negli occhi.
<<Eccovi finalmente.>> ci raggiunge Sebastian Vettel.
Ci giriamo verso di lui ed io mi allontano definitivamente da Charles.
<<Jules è impazzito, ha bisogno di te.>> io annuisco, lo abbraccio augurandogli buona fortuna e corro nel paddock della Marussia.
Entro salutando alcuni del team e cerco con lo sguardo Jules, era seduto su una sedia girevole e si teneva la testa fra le mani.
<<Jules.>> lo chiamo e lui di scatto gira la testa.
<<Lie>> si alza dalla sedia e mi abbraccia di colpo.
Gli accarezzo la schiena cercando di calmarlo.
<<Non lo so cosa mi sta capitando, ma sono in ansia. È molto importante questa gara e voglio assolutamente andare bene.>> ammette e sprofonda il viso sulla mia spalla.
Continuo ad accarezzargli la schiena.
<<Andrà tutto bene, tu con me ed io con te, ricordi?
Non importa in che parte del mondo sarai, io ci sarò sempre.
Sarò sempre accanto a te.
A farti il tifo, perché sei meraviglioso.
Sei mio fratello, non di sangue, ma è come se lo fossi.
Ci conosciamo da anni, e non ti abbandonerò mai.
Lo sai.
Quindi ora, sali su quella monoposto e spacca tutto.
Fai vedere quanto sei bravo.
Non avere paura, io ci sono.>> gli accarezzo la guancia e lui mi bacia il naso.
<<Sei la migliore Lie.>> io sorrido e lui velocemente, di sfuggita, mi lascia un bacio sulla guancia per poi recarsi fuori dal paddock.
Lo guardo uscire e sorrido.
Lui si gira con un sorriso meraviglioso e mi saluta con la mano prima di mettersi il casco prima di mettersi nella monoposto.

Mai e poi mai avrei pensato che fosse l'ultima volta.

Mi siedo sul divanetto e dopo poco si siede accanto anche Charles.
Mi stringe la mano che avevo sulla mia coscia per rassicurarmi ed io gli sorrido.
<<Sono stato uno stupido prima, io non intendevo..>> cerca di dire ma lo blocco.
<<Shh, sta iniziando ed io voglio vederla.>> dico ma lui mi gira la faccia verso di lui.
<<Ed io voglio finire di dirti questa cosa. Ho bisogno di dirtelo, non c'è la faccio.>> sento i motori scaldarsi e dopo pochi secondi partono.
Lo guardo negli occhi cercando di capire cosa gli sta balenando in testa.
Lui mi guarda e sorride mentre mi sposta delle ciocche di capelli dietro all'orecchio.
Mi mordo il labbro inferiore e lui sposta lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.
<<Mi piaci Emelie, anzi io credo di amarti. Pensavo che saresti stata solo un'amica, anche perché Jules non voleva che ci fosse nulla fra me e te, ma quando gli ho detto che mi piaci lui ha fatto il suo solito sorriso e mi ha detto di buttarmi, che alla fine avrei fatto la cosa giusta.
Ed eccomi qui, davanti a te, a tutte queste persone..>> indica tutti i presenti che osservavano intensamente la gara <<a dirti che sono innamorato di te.
Si, sono innamorato di te.
Sono innamorato del tuo sorriso, dei tuoi occhi marroni, che sono profondi come l'oceano, che si incastrano con i miei alla perfezione.
Sono innamorato dei tuoi lineamenti, sono innamorato del tuo carattere dolce, ma anche stronzo.
Sono innamorato delle tue mani, del tuo collo, delle tue spalle dritte e magre.
Sono innamorato del tuo modo di vestire,l'unica ragazza a cui non interessa che cosa indossa.
Sono innamorato della tua risata.
Sono innamorato di te.
E non ho paura di dirtelo.
Sì, sono innamorato perdutamente, pazzamente, disperatamente di te.>> sorrido e chiudo gli occhi per una frazione di secondo.
Lo bacio?
E che cazzo, si che lo bacio.
Li riapro e allungo le braccia attorno al suo collo e lo avvicino a me per poi, finalmente, appoggiare le mie labbra sulle sue.
Un bacio lungo, delicato, dolce.
Il bacio perfetto, insomma.
Cosa potrà mai rovinare un momento così perfetto?
Ci stacchiamo per riprendere fiato e ci guardiamo come se non fosse bastato, come se ne volessimo altri.
Ma poi sentiamo un boato e vedo lentamente Charles crollare.
Mi giro e vedo una scena che mai e poi mai avrei voluto vedere.

*******

Mai e poi mai avrei pensato che fosse l'ultima volta.

Ancora sotto shock mi accascio per terra.
Non avevo le forze di muovere un muscolo, non avevo le forze di parlare, nemmeno di piangere.

Bocca spalancata
bianca come il latte
occhi sgranati
il sorriso di Jules impresso nella mente.

Prenditi cura di meWo Geschichten leben. Entdecke jetzt