Capitolo due

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14 luglio 2019
📍Londra

Erano passati due giorni e di Charles nessuna traccia.
A quanto pare oggi avevano corso sul circuito di Silverstone, ed io per fortuna non ero andata.
A dir la verità non ero ancora pronta a tornare in quel mondo pieno di caos e di urla.
<<Liam? Sei pronto?>> chiedo mentre esco dal bagno dopo essermi messa a tiro.
<<Come siamo belle!>> ammette mentre mi cinge la vita e mi da un leggero bacio sulla guancia.
<<Spero che questo Austin sia carino e gentile! Se ti fa questo effetto dev'essere veramente bravo a letto!>> ammetto mentre prendo la borsetta.
<<N-non facciamo ancora sesso! Ci stiamo solo frequentando scema!>> mi dice mentre mi tiene la porta aperta.
Gli sorrido ed esco dall'appartamento mentre mi avvicino alle scale.
<<Oddio hai messo pure i tacchi. Stasera vuoi scopare, per caso?>> mi chiede mentre scendiamo le scale.
<<Ma che sei scemo?>> dico mentre soffoco una risata.
Mi spintona leggermente e apre il portone e mi fa cenno di passare per prima.
<<Se fossi etero penserei che vuoi solo guardare il mio culo!>> ammetto mentre apro il cancello e lo aspetto sul marciapiede.
<<Beh, tesoro, anche se sono gay il tuo culo rimane spettacolare!>> mi cinge le spalle con il braccio e ci incamminiamo verso il ristorante dove Austin ci aspettava.
<<Ti piace non è vero?>> chiedo mentre ci fermiamo davanti al semaforo dei pedoni.
<<Si, ma forse è troppo presto.>> schiaccia il pulsante e guarda dritto verso di lui.
<<Ma che cosa è presto? Liam sono due mesi che vi frequentate, é anche ora che...>> cerco di dire ma lui mi blocca.
<<No! Non è quel tipo di persona, con lui voglio fare sul serio...un po' come te con..>> guardo il semaforo diventare verde e raggiungo velocemente l'altro marciapiede senza aspettarlo.
<<Em, aspetta!>> corre cercando di raggiungermi.
<<Ho sbagliato okay? Non dovevo.>> mi blocca e mi gira verso di lui.
<<No, dovevi invece. Continua.>> lo invito a continuare mentre incrocio le braccia sotto il seno <<continua, dillo! Un po' come te con Charles. Volevi una cosa seria ma poi è morto Jules e non sei riuscita a diglielo perché manco riuscivi a guardarlo negli occhi senza scoppiare a piangere, per colpa tua Emelie, Charles ora sta con Giada da quasi cinque anni. Si beh, se era questo che volevi dire, hai centrato pienamente il bersaglio. Ora, avrei fame, continuiamo a casa.>> mi giro dandogli la schiena e mi incammino verso il ristorante.
Lui mi raggiunge e mi prende la mano stringendola con la sua come segno che lui aveva capito e che ci sarebbe sempre stato.
<<Hey>> dice Liam avvicinandosi ad un ragazzo che era davanti a noi.
Lui sorride e gli dà un bacio sulla guancia per poi guardare me.
<<Tu devi essere Emelie, sono Austin, è un piacere conoscerti!>> mi porge la mano ed io gli sorrido stringendola.
<<Il piacere è tutto mio, non faceva altro che parlarmi di te!>> indico con la testa Liam
<<E lui di te!>> sorride e lo guarda.
<<Beh, okay, entriamo?>> chiede imbarazzato Liam.
Annuiamo ed entriamo velocemente e dopo pochi minuti d'attesa ci fanno sedere ad un tavolo da quattro.
Menomale, non avevo voglia di stare appiccicata e scomoda per tutta la sera.
<<Allora, cosa fai nella vita?>> mi chiede mentre prende il menù e lo sfoglia.
Io e Liam ci guardiamo e prendiamo anche noi il menù.
<<Beh, lavoro da Louis Vuitton, non nel negozio ma da Harrods.>> ammetto mentre chiudo il menù.
Lui mi stava già guardando e aveva già posato il suo menù da un bel po'.
<<Reparto donna?>> chiede curioso ed io annuisco velocemente.
<<Si è ho anche lo sconto dipendenti del 30%>>
<<Che lo divide con me.>> dice Liam vantandosi.
Ridiamo sonoramente e poi il cameriere passa per l'ordinazione.
<<E di cosa ti occupi?>> mi chiede appena se ne va il cameriere.
<<Mi occupo delle modelle, delle sfilate per le fashion week, mi occupo anche dei completi e delle borse, poi se c'è bisogno di personale posso anche andare ad aiutare giù nel negozio, ma capita raramente anche perché io sono il capo del reparto, lo gestisco io e quindi mando altre ragazze.>> ammetto mentre bevo un sorso d'acqua.
<<Lei ha un capo peggio di Meryl Streep nel Il diavolo veste Prada!>> ammette Liam
<<Ah, hai anche un capo?>>
<<Si beh, Torres è il capo di tutti i reparti, io e Ryan, che si occupa del reparto maschile, siamo le sue spalle.>> ammetto anche io.
<<Ah bene>> sorride e beve un sorso di vino che era stato appena servito.
<<Tu invece, di che ti occupi?>> chiedo anche se sapevo già tutto.
<<Sono un veterinario. Ho proprio un mio ambulatorio.>>
<<Allora appena prenderò un gatto o un cane lo porterò da te.>> ammetto sorridendogli.

*******

Entriamo in un bar e ci sediamo su delle poltrone e ordiniamo dei cocktail.
<<Figo questo posto, non c'ero mai stato!>> dice Austin sistemandosi meglio sulla poltrona.
<<Nemmeno noi, però il nome era bello e anche dentro è bello, quindi diciamo hai fatto una bella scelta Em!>> mi dice Liam prendendo la mano di Austin e intrecciarla con la sua.
Sorrido guardando le loro mani.
Anche io avrei voluto avere qualcuno al mio fianco.
Il cameriere ci lascia i cocktail sul tavolo ed io, forse perché avevo sete o forse per la situazione, prendo il bicchiere pieno fino all'orlo di Martini e ne bevo un sorso.
<<Em, non é Charles quello?>> mi sussurra all'orecchio Liam.
Mi giro verso di lui e mi indica di guardare dietro di me e così faccio.
Mi giro lentamente e mi ritrovo Charles con altri due ragazzi più o meno della stessa età.
Uno è alto, biondo, di sicuro olandese o tedesco, mentre l'altro alto con i capelli castani chiaro, spettinati con la barba.
<<Li conoscete?>> ci chiede Austin curioso.
<<Beh, Em conosce quello più carino. Quello con la camicia azzurra>> confessa Liam.
<<Conosci Charles Leclerc?>> mi chiede quasi urlando.
Mi giro controvoglia verso Austin e lo invito a stare zitto.
<<Si, ma non ne vado fiera.>> ammetto e mi appoggio meglio allo schienale della poltrona.
<<Perché? Io sarei felice di essere amico di uno come lui.>>
<<Io no. E non sono ancora del tutto pronta a parlarne>>
<<Emelie, ciao! Come stai?>> mi sento chiamare e noto dallo sguardo di entrambi che dietro di me c'è Charles.
Mi giro verso di lui e sospiro.
Infatti.
<<Ciao. Tutto bene e tu?>> chiedo e mi alzo di scatto mentre lui mi abbraccia calorosamente.
<<Tutto bene dai.>> mi allontano da lui.
Le mie gambe iniziano a tremare.
Era strano.
Era come se il mio corpo avesse bisogno di lui.
Come se gli fosse mancato.
<<Emilie, loro sono Max e Pierre, miei due compagni di formula uno.>> mi presenta i due ragazzi accanto a lui ed io velocemente sorrido stringendogli le mani.
<<Piacere mio, loro invece sono Liam, il mio coinquilino e il suo ragazzo Austin.>> presento i due ragazzi accanto a me.
Charles alza le sopracciglia come se fosse sorpreso, cosa pensava, che fossi qui con due ragazzi a fare la Troia?
<<Oh bene! Ciao ragazzi, è un piacere conoscervi.>> stringe le mani di Liam ed Austin.
Guardo i suoi movimenti leggeri per poi spostarmi al suo viso ed ai suoi lineamenti più che perfetti.
Sembrava felice, sembrava anche rilassato, pur che il gran premio non era finito, ed era così bello.
Il mio cuore era completamente impazzito per la sua vicinanza, sono sicura che se fosse stato possibile era già uscito fuori e a terra accanto a noi per quanto andava a mille.
<<Che ne dite di sedervi con noi?>> chiede Austin mentre si siede sulla sua poltrona.
Liam fa lo stesso e gli prende la mano stringendogliela.
<<Si prendo due sedie e arrivo.>> dice Pierre mentre io mi risiedo e Charles si siede accanto a me sistemandosi più vicino.
Alzo gli occhi al cielo e riprendo il Martini non appena Pierre fa ritorno con le due sedie e così sia lui che Max si siedono difronte a noi.
Lo mando giù tutto velocemente, ero troppo in imbarazzo.
<<Ci andiamo giù pesanti stasera?>> mi chiede all'orecchio Charles, provocandomi mille brividi in tutte le zone del mio corpo, mentre porto lo stuzzicadenti con l'oliva alla mia bocca.
Deglutisco e lo guardo.
Perché doveva starmi così appiccicato?
Non poteva starsene dov'era prima?
Cioè fuori dal locale?
Perché era qui accanto a me a provarci?
<<Si, fatti i cazzi tuoi.>> ammetto e mi alzo di corsa e vado verso il bancone ed appoggio i gomiti ad esso e prendo la testa fra le mani.
Perché ero così suscettibile?
<<Cosa ho fatto?>> mi chiede mentre appoggia la mano sul mio fianco.
<<Nulla. Solo che non puoi parlarmi così come se fossimo, come se non fosse successo nulla.>> mi giro verso di lui facendogli cadere la mano sul suo fianco.
<<Mi dispiace, io vorrei ritornare a come eravamo. Anzi voglio riprovarci...>> ammette mentre mi accarezza la guancia.
Chiudo gli occhi e sospiro.
<<Lasciati andare... vedrai che non te ne pentirai.>> mi sussurra all'orecchio mentre mi lascia una scia di baci lungo il collo.
No, è vero.
Non me ne sarei pentita.
Perché era quello che, infondo, volevo.
Ma non lo avrei mai, mai, mai, ammesso.
Ero troppo orgogliosa.
Apro gli occhi e lo allontano leggermente senza dare troppo nell'occhio.
<<Non possiamo, non qui, non adesso. Sei fidanzato. Ed io non voglio fare quella che rovina tutto.>> ammetto e vado verso i ragazzi.
<<Mi sono ricordata che domani ho un'intervista molto importante con delle modelle e dei modelli per la collezione autunno 2019, mi devo svegliare presto.>> annuncio mentre prendo la borsa che era sulla poltrona.
<<È stato un piacere conoscerti Austin, ci rivedremo molto presto. Quando vuoi puoi venire da noi.>> gli do un bacio sulla guancia e poi mi giro verso i ragazzi.
<<Anche voi, è stato un piacere.>> li saluto con un gesto di mano e corro velocemente fuori dal bar salutando con un cenno a Charles.

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