Capitolo tre

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16 settembre 2014
📍Londra

Sospiro e mi appoggio al mio armadietto accanto a quello di Liam con le braccia incrociate sotto il seno.
Perché non era ancora arrivato?
Iniziavo a perdere la pazienza.
Mancavano pochi minuti all'inizio della lezione.
<<Hey, scusami per il ritardo. Ho avuto mille cose da fare e mia sorella non si sbrigava.
Perché voi donne siete così lunghe in bagno?>> ammette Liam avvicinandosi a me mentre mi da un bacio sul naso facendomelo arricciare.
Lo sapeva che odiavo quel gesto, ma lui, insieme a Jules e a Charles, lo faceva sempre.
<<Perché noi donne ci trucchiamo troppo per uomini che non ci degnano neanche di uno sguardo!>> ammetto indicando con la testa verso i ragazzi di pallanuoto che erano davanti a noi.
Lui si mette a ridere scuotendo la testa e posando le sue cose nel suo armadietto.
<<Comunque buon compleanno.>> fa sbattere l'anta del l'armadietto e mi da un bacio sulla guancia.
<<Ah bene, te ne sei ricordato!>> faccio la linguaccia e lui mi porge una scatola incartata decentemente, davanti ai miei occhi.
<<Immagino che non l'hai incartata tu!>> commento e lui, questa volta, mi fa la linguaccia.
Scarto la carta e sorrido.
<<Non dovevi Liam, davvero.>> guardo la scatola piena di bustine di The provenienti dall'India.
<<Ti voglio bene Liam.>> ammetto mentre lo abbraccio forte.
A me bastavano piccole cose, non volevo regali costosi.
Mi bastava il gesto.
E queste bustine di The, che aveva preso in India, mi faceva sentire importante per lui.
<<Anche io Em.>> mi stringe a sua volta per poi dopo guardarmi negli occhi.
<<Jules? Che cosa ti ha regalato? E Charles?>> mi chiede dopo che metto il regalo nel l'armadietto e ci avviamo verso la classe.
<<Jules, arriva verso le 16, ha detto che ha una mega sorpresa. E Charles mi ha chiamata stamattina per farmi gli auguri.>> ammetto e mi siedo al mio banco vicino al mio compagno Dave.
Gli sorrido e lui mi sorride facendomi un cenno con la testa.
Era di poche parole, al mio confronto.
<<Comunque, spero che non mi abbia fatto chissà che cosa. L'anno scorso mi ha regalato una macchina, con la scusa che vuole farmi imparare a guidarla. Ma dai. Una macchina? Per i 16 anni? E per i 18 cosa mi regala? Una casa? E per i 21? Cinquanta litri di alcol?>> scherzo mentre appoggio sul banco il quaderno e il dizionario di latino.
Lui si mette a ridere e mi lancia la gomma colpendomi sulla fronte.
<<Ahia!>> mi lamento mentre mi massaggio la zona dove mi aveva colpita.
<<Scema! È un gesto carino quello che ha fatto, se non lo conoscessi, penserei che ti ami. Comunque con Charles? Come va?>> mi chiede curioso mentre entra la professoressa.
<<Nulla di nuovo, solo che, io credo che non c'è la farò. Non lo sopporto proprio. Non capisco cosa trovi Jules in lui.>> lui mi sorride e mi sussurra che ne avremmo parlato dopo.
Annuisco e inizio ad ascoltare la lezione.

****

<<Se non è amore questo!>> si avvicina a me Liam e si appoggia al muro accanto.
Guardo ancora impietrita davanti a me.
Charles con i palloncini enormi con su 17 ed era appoggiato ad una macchina.
Liam mi spinge verso Charles vedendo che non riuscivo a muovere nessun muscolo.
<<Ciao!>> dice con un sorriso a trentadue denti e mi da un bacio sulla guancia <<Auguri di buon compleanno.>> io, ancora a bocca aperta annuisco leggermente.
<<P-perché?>> chiedo indicando i palloncini.
<<Volevo che fosse una sorpresa.>> mi porge i palloncini.
Sorrido, finalmente, chiudendo la bocca.
Oddio chissà quanti moscerini avrò in bocca!
In fondo ai palloncini c'era attaccata una scatoletta bianca con il nastro rosa.
Sorrido e la sgancio dai palloncini dandoli a Liam.
Apro la scatola guardandoli con un sorriso per poi dopo riportare lo sguardo in basso.
<<Oh Charles..>> guardo i charm con le lacrime agli occhi.
Una macchinina con il numero 16 e l'altra con il numero 17.
Me li faccio mettere velocemente sul mio Pandora pieno zeppo di charm per poi saltare addosso a Charles con le gambe incrociate alla sua vita.
<<Non dovevi, sono stupendi.>> gli sussurro all'orecchio.
<<Hanno inciso i nostri nomi. Mio e di Jules. Volevo farti un regalo stupendo...spero che ti sia piaciuto.>> appoggia la sua fronte sulla mia guardandomi negli occhi.
<<Più di quanto immagini.>> mi mordo il labbro inferiore.
Che cosa stava succedendo?
Io non ero tipo di queste cose.
Soprattutto se si parlava di Charles.
Odiavo Charles.
Non mi era mai andato a genio.
Ma allora perché ero in braccio a lui?
Scendo velocemente sistemandomi i vestiti e lo guardo.
<<Beh.. noi dobbiamo andare. Ci vediamo.>> dico mentre prendo i palloncini e sottobraccio Liam incitandogli di camminare.
<<Ci vediamo dopo con Jules. Ciao Em!>> mi saluta Charles entrando in macchina.
<<Che ti è successo prima? Sei saltata in braccio a Charles! Sei sicura di star bene e di non avere la febbre?>> mi chiede ed io annuisco.
<<Boh, è stata una cosa strana.>>
Saliamo sul suo scooter e mi allaccio il casco e legandomi meglio i palloncini.
Stringo con le braccia la vita di Liam non appena mette moto e partiamo verso casa.
Adoravo Londra e tutte le sue vie.
Adoravo Londra e il verde che la circondava.
Chiudo gli occhi appoggiando la testa sulla sua schiena.
Perché mi ero comportata così con Charles?
Cosa mi stava capitando?
<<Siamo arrivati.>> ferma lo scooter ed io mi stacco riaprendo gli occhi.
Scendo velocemente e mi slaccio il casco.
<<Mi raccomando. Appena arrivi a casa mandami un messaggio.>> gli do un bacio sulla fronte e lui annuisce ripartendo.
Cerco le chiavi di casa e apro la porta chiudendola con un calcio.
Appoggio i palloncini in soggiorno e mi guardo in giro.
I miei genitori, come sempre, in giro per lavoro ed io ero di nuovo, a casa da sola.
Canticchio alcune strofe di Lego House, di Ed Sheeran mentre corro in camera mia per farmi una doccia calda.
Mi spoglio velocemente ed entro nel bagno e accendo l'acqua.
Entro nella doccia e mi lavo lentamente, avevo bisogno di rilassarmi, avevo bisogno di sciogliere tutti i nodi.
Perché mi ero comportata così con Charles?
Dal odiarlo al provare qualcosa di strano.
Qualcosa di strano che mi provoca mille brividi lungo la schiena o l'inferno nello stomaco.
Mi posiziono sotto il getto dell'acqua senza bagnarmi i capelli e chiudo gli occhi.
Avevo mille pensieri in testa e non riuscivo a toglierli.
Riapro gli occhi e sospiro.
Chi cazzo mi chiama alle 15?
Spengo l'acqua ed esco dalla doccia mettendomi l'accappatoio e rispondo al telefono velocemente.
<<pronto?>> dico frustata
Odio essere interrotta quando faccio la doccia.
<<Em! Dove cazzo sei? Perché non mi apri?>> dice, altamente incazzato, Jules.
Guardo il telefono e sgrano gli occhi.
16:50
<<Oddio, aspetta arrivo.>> corro velocemente fuori dal bagno, scendo le scale stando attenta a non cadere ed apro la porta.
<<Hey>> dico un po' affannata e lo faccio entrare, scoprendo che non era da solo.
Sbuffo non appena vedo Charles dietro di lui.
<<Ciao di nuovo.>> mi sorride tutto contento.
Chiudo la porta e cerco di coprirmi meglio e lo guardo.
<<Scusatemi, stavo facendo una doccia.>> ammetto diventando di sicuro un po' rossa.
<<Volevo solo darti il mio regalo, vederti un po', però se diamo fastidio diccelo.>> appoggia le mani sulle mie spalle e mi guarda dolcemente.
<<Che regalo?>> chiedo curiosa inclinando la testa a destra.
<<Questi.>> mi porge una busta bianca ed io velocemente la apro.
<<Non Ci Posso Credere.>> dico quasi urlando.
<<I biglietti, introvabili, di Ed Sheeran.>> lo guardo, li guardo, e lo abbraccio velocemente.
Anche se il regalo era da parte di Jules, ho abbracciato anche Charles senza nessun motivo.
<<A che ora dobbiamo andare?>> chiedo mentre mi stacco.
<<A-alle 20:00>> dice grattandosi la testa Charles.
Nervoso?
Imbarazzato?
Perché era diventato rosso?
<<Lie, copriti dai!>> mi copre Jules ed io divento, di nuovo, paonazza.
<<Okay, vado a prepararmi, voi fate come casa vostra!>>

***

<<And I won't be a product of my genre
My mind will always be stronger than my songs are
Never believe the bullshit that fake guys feed to ya
Always read the stories that you hear on Wikipedia
And musically I'm demonstrating
When I perform live, feels like I am meditating
Times at the Enterprise when some fella filmed me
'A young singer-writer like Gabriella Cilmi'
'Cause you need me, man, I don't need you
You need me, man, I don't need you
You need me, man, I don't need you, at all
You need me, man, I don't need you>> ero in mezzo tra Jules e Charles e cantiamo a squarciagola una delle nostre canzoni preferite di Ed.
Ci scateniamo sulle ultime note e poi parte l'ultimo pezzo.
La mia canzone.
La nostra canzone.
Quella che abbiamo sentito la prima volta insieme
Quella che ci fa piangere.
Kiss Me
Lo guardo mentre canta e si muove verso destra e sinistra ed io non riesco a smettere di guardarlo.
È di una bellezza incredibile.
Si accorge che lo sto guardando e mi sorride mordendosi il labbro inferiore e mi stringe la mano, incrociando le dita.
Sento le farfalle nello stomaco che vogliono uscire fuori e in una frazione di secondo mi balena in testa una frase.
Quella frase che non avrei mai voluto sentire.

Mi sono innamorata di Charles.

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Prenditi cura di meWhere stories live. Discover now