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Non andai a scuola, bensì decisi di recarmi a casa di Luca, che mi aveva scritto di passare, se fosse stato possibile.
Era uno dei pochi con cui parlavo tranquillamente, senza farmi problemi di alcun tipo.
Dopo una decina di minuti, che passai a camminare, arrivai a casa sua.
Bussai, e ad aprirmi fu proprio lui.
-Hey Arthur, non ci si vedeva da una vita- disse lui, sorridendomi.
-Già- risposi, sorridendo.
In uno dei due divani, c'era già seduto William, che era concentrato a guardare qualcosa sul telefono.
-Ciao Will- lo salutai, sedendomi nell'altro divano, seguito da Luca.
-Aoo fraa, nun ce se beccava da na cifra- esclamò lui, marcando l'accento romano. Era orgoglioso di essere di Roma, ed essendo nato più precisamente a Roma sud, non sentirlo parlare in dialetto era pressoché impossibile.
-Lo so- ammisi.
-Che me dici?- domandò lui, sorridendo.
-Mah, niente di eclatante.. tu invece?-
Lo vidi assumere un'espressione soddisfatta, poi sorrise.
-Nun poi capì, l'altra sera..-
Il suo racconto fu interrotto da qualcuno che suonò il campanello. Il proprietario di casa si alzò ed andò alla porta.
Mi girai a guardare, e nell'uscio vidi Nicholas.
-Arthur, minchia, ti si rivede-
Gli sorrisi e lui ricambiò.
-Ah Lù, non chiudere, stanno arrivando André e un altro tipo- sentenziò lui, andandosi a sedere vicino a William.
-Dicevi?- domandai io, alludendo al discorso iniziato dal mio amico.
-Aspettamo n'attimo che ce sia anche André, a devono sentí tutti sta cosa- disse, girandosi un attimo per salutare Nicholas.
Tossii ripetutamente e ciò mi provocò un leggero fastidio alla gola e ai polmoni: sentivo un fastidioso bruciore.
In quel momento entrarono Andrew e Mirko, salutando con un sorriso tutti i presenti; andarono poi a sedersi su dei pouf vicini al divano dove c'eravamo io e Luca.
Fu William a parlare:
-Prima stavo a dì, che l'altra sera me so scopato na figa. Ma nun c'avete idea voi der culo che aveva questa, porcoddio, sur serio, me torna de marmo se ce penso-
Poi girò il telefono, mostrando con sguardo fiero, il profilo Instagram di una ragazza: non era per niente male da quel che riuscivo a vedere.
-Hai capito William, si tratta bene- disse Luca, ridacchiando; stava guardando il profilo della ragazza.
-Si beh, racconta un po'- lo invitò Nicholas, con uno sguardo di sfida.
-Stavo in discoteca, e me viene a twerkà sur pacco sta figa. Nun scopavo da na settimana, credo, e guardandola m'era salita na voja che nun potete capì- spiegò lui, ridendo, provocando una risata da parte di tutti.
-Beh, pure io ci ho dato dentro ieri sera. Cazzo, era proprio bona.. ma mai come quella volta con Gaia Bianchi.. ch'avete presente, no?- domandò Nicholas.
-Quella co le labbra che so più grandi de lei?- gli chiese William, ridendo.
Lui rise e annuì.
-Proprio lei- confermò
-Ah cazzo si, che bomba quella tipa- disse Luca.
Mi girai a guardare Andrew: lo sentivo ridacchiare, e difatti stava borbottando qualcosa a Mirko, battendogli una mano sulla spalla. Lui, al contrario, aveva un sorriso imbarazzato ed il volto arrossato.
-Dai Mì, racconta la tua prima volta- lo invitò Andrew, continuando a ridere sotto i baffi.
Il moro si passò una mano in volto e ci guardó, ridendo. Il rossore sulle sue guance lo rendeva quasi carino.
-Beh, la mia prima volta è stata a sedici anni. In quel periodo mi stavo sentendo con una ragazza, era anche piuttosto carina, e dopo circa un mese lei insisteva di voler scopare.. ed anche io ne avevo voglia. Il momento giusto arrivò una sera: avevamo mangiato una pizza insieme, stavamo in camera sua e guardavamo "Ritorno al futuro" su Netflix, quando lei ci provò spudoratamente. Prima i baci e le cose carine, poi quando però volle andare oltre, non c'era modo di farlo alzare- Andrew stava ridendo, ed interruppe Mirko alcuni secondi. Riprese poco dopo -avevo già intuito di essere gay, dal fatto che i porno me li guardavo di quella categoria, ma volevo averne la certezza- spiegò lui. In volto aveva una maschera di imbarazzo, mentre Andrew se la rideva.
-E come l'hai risolto.. quel problema?- domandò sorridendo Nicholas. Ci fu una risata generale.
-Mi sono fatto un ragazzo, poche settimane dopo, ed ho avuto la mia certezza, dato che con lui ero riuscito a scopare- rispose Mirko, con un sorrisetto in volto.
-E con la ragazza poi?- chiese ancora.
-Non ci siamo più parlati, in realtà.. mi ha proprio scaricato- disse lui, semplicemente, passandosi una mano tra gli scompigliati capelli ricci.
-Parlando di esperienze andate male, ne ho una anche io- sentenziò Luca, ridendo.
L'attenzione passò quindi dal riccio al padrone di casa, che si sistemó gli occhiali.
-Raccontace tutto- incitò William, alzandosi leggermente le maniche della felpa. Probabilmente aveva caldo, nonostante io avessi i brividi dal freddo.
-In quel periodo stavo con Asia, e stava andando tutto bene. In pratica una sera stavamo da me e mentre scopavamo, mi ero dimenticato di togliere gli occhiali.. eh beh, si ruppero. Fu difficile spiegarlo ai miei, perché beh, li conoscete insomma-
Ridemmo tutti; mi immaginai la scena, ed era piuttosto divertente. I suoi genitori erano molto conservatori: secondo loro, scopare prima del matrimonio era peccato.
-Tu Arthur non racconti nulla?- mi chiese Nicholas, guardandomi negli occhi. Sorrisi ed annuii, sistemandomi meglio nel divano.
-Beh, la mia prima volta con una ragazza è stata a sedici anni. Ci stavo insieme da neanche un mese, e nulla, è stato normale, bello- dissi semplicemente.
-Chi era?- domandò Luca, curioso.
-Isabel.. quella tettona, bionda ossigenata- spiegai.
-Ah però- rispose, sorridendo.
Ridacchiai e giocherellai con la manica della felpa, che era almeno tre taglie in più del dovuto.
-Ed invece la prima volta con un ragazzo?-
La domanda arrivò sempre dal proprietario di casa, che mi osservava.
La mia bisessualità non era un problema per nessuno di loro, non importava se la persona con cui mi facevo aveva o meno il cazzo.
-È stata particolarmente bella.. avevo conosciuto questo ragazzo, Paolo, in discoteca. La mia relazione con Isabel era appena finita, e sai, c'ero stato.. credo due mesi e mezzo.. e quel ragazzo ci stava provando spudoratamente con me, così ho deciso di starci. Ci siamo sentiti per un po', e dopo un paio di settimane l'abbiamo fatto. È stata bella soprattutto perché è stata nella sua macchina-
Il mio sguardo si spostò su Andrew, che era l'unico che era a conoscenza di quelle storie da prima.
Uscivo con quei ragazzi da poco più di un anno e mezzo ed io, non essendo un gran parlatore, non avevo mai raccontato troppo del mio passato.
-Bella storia frà- concluse William, sfregandosi le mani. Gli sorrisi e calò il silenzio.
Si sentivano le auto passare sulla strada a fianco.
Luca accese la tv e lasciò in un canale dove trasmettevano un seriale poliziesco: c'era un caso di omicidio in corso, e naturalmente, l'assassino era ignoto. Era un caso piuttosto interessante, anche se sembravo forse l'unico interessato al programma: William e Nicholas parlottavano tra loro, così come Luca e Andrew. Mirko stava probabilmente sfogliando la home di Instagram.
Alla fine si scoprì che l'assassino della donna era il suo autista privato. Non ne rimasi sorpreso, l'avevo intuito da un indizio mostrato ad inizio trasmissione.
-Vi va se ne fumiamo una?-
La voce di Nicholas era tranquilla, e sovrastò il suono della sigla. Lo guardai, e reggeva in mano una canna già accuratamente rollata.
-Daje frà, pe me va bene- esclamò William.
-Pure per me- si aggiunse Andrew.
Io annuii semplicemente, seguito dagli altri.
Ci alzammo e percorremmo il soggiorno e la cucina, uscendo poi in terrazza. Presi il posto più vicino alla porta: usciva un po' di calore, ed io soffrivo molto il freddo.
Nicholas la accese e poi la fece girare. Quando arrivò il mio turno, ne feci un paio di tiri, poi la passai ad Andrew, seduto alla mia destra.
Quando finimmo, restammo un po' fuori a parlare, fino a quando ci venne fame, quindi decidemmo di cucinare qualcosa. Luca si propose di fare una pasta alla bolognese, e naturalmente accettammo tutti. Uno dei talenti di Luca non era sicuramente la cucina, ma nessun altro aveva voglia di fare qualcosa, quindi ci limitammo a disporre dei piatti, delle posate, bicchieri ed un paio di bottiglie d'acqua.
La pasta non era nemmeno male, in realtà, si era migliorato parecchio, e mangiai di gusto.
Il pomeriggio lo passammo molto tranquillo, guardando "Scemo &+ Scemo 2"; era un film ignorantissimo, ma faceva ridere. Aveva parecchie scene senza senso.
Quando il film finì, ci trovammo tutti e sei d'accordo sul fatto che due individui del genere non potessero esistere; erano troppo stupidi.
-Nemmeno William da fatto è così rincoglionito, dai- esortò Nicholas, tirandogli una mezza frecciatina.
-Te vojo ricordà che 'a settimana scorsa, c'avemo giocato a carte, tu ch'avevi l'occhiali da sole, e se riflettevano le carte. Ed eri lucido- gli rinfacciò. Lo guardò un istante ed alzò gli occhi al cielo. Sorrisi.
-Io vado fuori a fumare, chi vuole unirsi, mi segua- annunciò Andrew, alzandosi in piedi con in mano il suo pacchetto di sigarette. Uscirono tutti, tranne me e Mirko. Io non avevo voglia di fumare, prender freddo, ed alzarmi.
Il riccio era seduto all'estremità dell'altro divano; lo osservai. Era concentrato a scrivere qualcosa al telefono, ed i suoi occhi celesti si muovevano velocemente per stare al passo con ciò che stava facendo.
Presi anche io il telefono, tanto per fare qualcosa, e l'unica notifica che avevo era quella dell'indicatore di batteria, che mi avvisava sullo stato della carica: 8%.
-Mirko, per caso lì c'è una presa?- gli domandai, alludendo allo spazio vicino al divano.
Lui alzò lo sguardo dal suo telefono e mi guardò per un istante, poi si sporse leggermente per guardare la parete.
-Sì, c'è anche un carica qua a terra- mi rispose, tornando a guardarmi.
Mi alzai ed andai a collegare il telefono alla presa.
-Scusa, posso?- chiesi poi, indicando il posto in cui stava seduto.
-Certo-
Si spostò, lasciandomi spazio, dove mi sistemai comodamente. Ci furono alcuni istanti di silenzio, poi mi decisi a fargli qualche domanda. Alla fine l'avrei conosciuto meglio, prima o poi, quindi meglio anticipare.
-Dove abiti?-
Il suo sguardo scontrò il mio.
-Sto appena fuori paese, forse è per questo che non ci siamo mai visti prima-
Annuii semplicemente, continuando a ricevere occhiate da parte sua.
Poi accadde, in un attimo: un secondo prima stavo fissando il vuoto, un secondo dopo sento le sue labbra baciarmi prima l'angolo della bocca, poi scontrarsi con le mie. Non feci obiezioni, e ricambiai il bacio; le sue labbra erano soffici.
Gli accarezzai prima la mascella, poi passai ai suoi capelli ricci. Le sue mani si posarono sul mio volto, accarezzandolo piano.
-Si cazzo, ma statte calmo-
Sentii la voce di William, poi la porta finestra a scorrimento sbattere, chiudendosi.
Ci allontanammo l'uno dall'altro, ed io mi fiondai sul telefono, per fingere di fare qualcos'altro.
-Che è successo Will?- gli domandai, non appena lo vidi sbucare dalla porta.
-Mah niente di importante, Nicholas rompe sempre er cazzo, diocane- spiegò solo.
Guardai l'ora dal telefono ed erano quasi le sette: nello schermo, oltre all'orario, si poteva leggere un messaggio di mia madre.

Mamma
Torni per cena?

Che cosa risponderà Arthur a sua madre?

Scelta O
"Torno a casa"

Scelta P
"Sto fuori sia a cena, sia per la notte"

𝐀𝐫𝐭𝐡𝐮𝐫.Where stories live. Discover now