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Decisi che avrei lasciato le cose andare come dovevano andare, quindi non feci nulla per impedirglielo. Fece tutto lui: mi slacciò la cintura, poi passò al bottone del pantalone ed abbassò la cerniera.
Socchiusi gli occhi, sentivo le sue mani abbassarmi la parte di boxer interessata.
Iniziò a massaggiare la mia erezione, poi senza alcun preavviso, sentii le sue labbra avvolgerlo, iniziando a fare un movimento lento e deciso con il capo.
Lo guardai, e sembrava davvero compiaciuto; misi una mano dietro la sua nuca, e accarezzai quella zona, mentre muoveva la testa su e giù.
Passò la lingua sulla punta, facendomi venire dei brividi lungo la schiena fino al collo.
Sorrisi lievemente, mentre le sue labbra a cui aggiunse la mano, continuavano a darmi piacere; sentivo di essere quasi alla fine, non riuscivo quasi a parlare, notai che era molto bravo con la bocca, ma ci fu un'interruzione appena pochi momenti prima di arrivare all'apice.
Sentii la porta aprirsi, ed un inebriante odore di pizza invadere la stanza.
Claudio si staccò immediatamente, e senza spiccicare parola, si alzò, tornando sulla poltrona a sguardo basso, poi lo guardai. Sospirai, sistemandomi sotto lo sguardo dei miei amici.
-Se sapevo che le cose andavano così, restavo a casa- disse Mirko, sorridendo appena.
-Abbiamo le pizze, andiamo in cucina a mangiare- sentenziò Luca con tono imbarazzato portando la mano sulla spalla di Mirko, conducendolo verso il tavolo.
Andrew aveva un sorrisetto rivolto verso di me, scuotendo piano il capo, poi andò verso la cucina seguendo Luca e Mirko. Nadir fu l'ultimo a dirigersi verso la cucina, a passo lento e con espressione stanca ed impassibile a ciò che aveva appena visto: non gli interessava assolutamente nulla di niente e nessuno, dopotutto era così che l'aveva ridotto l'eroina.
Guardai Claudio che non aveva ancora alzato lo sguardo dalle maniche della sua felpa, che era di un colore grigio spento.
-Tu vieni?- gli domandai, alzandomi in piedi. Non disse nulla.
-A nessuno frega un cazzo di chi ti scopi!- esclamai, con tono leggermente scocciato. Alzò lo sguardo e mi rivolse un'espressione poco convinta, mordendosi poi un labbro.
Andai in bagno e mi lavai le mani, poi senza aspettare altro andai in cucina e mi sedei accanto a Nicholas, che mi offrì metà dalla sua pizza.

Venerdì 3 gennaio 2020, ore 16:48
Ero con Claudio, a casa sua, ed avevamo appena finito di scopare.
Era la seconda volta, solo in quel giorno; mi stavo sistemando il pantalone, tirandolo su, mentre lui stava infilando la sua felpa. Sentivo il suo sguardo sul mio corpo, ancora non del tutto coperto.
Indossai la felpa, che naturalmente era il triplo di me, poi presi in mano il giaccone, senza però indossarlo.
Restai ancora per qualche secondo nel bordo del letto, e lessi velocemente delle notifiche, poi infilai le dvs.
Mi alzai e feci per andarmene, ma fui fermato da Claudio, che mi prese il polso, facendomi girare verso di lui. Prima di lasciarmi uscire, mi lasciò un bacio a stampo veloce, sorprendendomi. Accarezzò velocemente la mia mascella, poi lasciò il mio polso, squadrandomi da capo a piedi.
Sorrisi, poi infilai la giacca a vento, e me ne andai.

FINE

𝐀𝐫𝐭𝐡𝐮𝐫.Where stories live. Discover now