choice V

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In quel momento feci l'egoista e decisi di non andare alla festa.
Restai sdraiato a mi accesi una sigaretta, aspirai a pieni polmoni il fumo.
Spensi la sigaretta sul posacenere, schiacciando sull'estremità, aprii il cassetto del comodino e presi il materiale per soddisfare le mie voglie, che ormai da giorni si facevano sentire sempre di più e che non riuscivo a reprimere come le prime volte; notavo che stavo diventando molto più spento, non mi piaceva come ero cambiato, ma a smettere proprio non riuscivo.
Stavo scaldando la roba sopra il cucchiaino, mentre sentivo il mio braccio prudere da morire, ma cercai di ignorarlo, pensando solamente a ciò che sarebbe successo di lì a pochi minuti. Mi preparai, feci filtrare la roba poi la feci salire nella siringa. Alzai la manica e mi iniettai la dose, sentendo subito l'effetto arrivarmi direttamente al cervello. Mi misi comodo nel letto, mentre lentamente riponei tutto il materiale nella scatola, che poi misi nel cassetto. Chiusi gli occhi e mi rilassai, lasciandomi trasportare da ciò che l'eroina mi faceva sentire. Non sentivo il tempo passare, era una sensazione bellissima quella di non sentire proprio nessun peso. Mia madre bussò, quindi mi misi a sedere e mi abbassai la manica per coprire i buchi e le ferite provocate da ciò che facevo. Entrò qualche secondo dopo; facendo si che nella mia stanza ci fosse la luce proveniente dal corridoio: in camera mia era buio e non mi ero nemmeno accorto che fosse calato il sole.
-Vieni anche tu questa sera alla festa?- mi chiese, accendendo la luce. Mi coprì d'istinto gli occhi, sfregandoli piano. Scuotei il capo, guardandola negli occhi: aveva uno sguardo stanco, come al solito, poi annuì, sbuffando piano.
-Se cambi idea, noi ce ne andiamo alle sette- disse, richiudendo poi la porta, uscendo. Mi sdraiai nuovamente, prendendo il telefono per guardare l'ora: erano le sei e venti, e l'effetto della droga era ancora al massimo della sua potenza. Chiusi gli occhi, senza pensare a niente, lasciando che il tempo volasse via senza che io me ne rendessi conto.
Infatti si fecero le otto e mezza, e la botta iniziò a scendere, quindi decisi di fare un giro, per rinfrescarmi un po' e sgranchirmi le gambe. Senza non pochi sforzi, mi misi a sedere ed aprii il cassetto, tirandone fuori il mio materiale per rollarmi una canna.
Lo feci e la infilai tra le labbra, mentre l'accendino lo misi in tasca; poi scesi le scale ed infilai in tasca anche un mazzo di chiavi. Indossai un giaccone e le mie dvs, poi uscii di casa ed andai verso il parchetto.
Mi sedei in una delle panchine e mi accesi la canna, facendone qualche tiro.
Era da un po' che avevo notato che, ormai, il gusto che mi lasciava l'erba quasi era stancante, troppo monotono e gli effetti erano praticamente nulli, non sentivo niente di diverso dalla realtà; ma continuai a fumare anche con poca voglia, solo per vizio.
L'unica cosa che mi dava piacere, fisico e mentale, era l'eroina.
-Ciao, tutto bene?- una voce profonda dietro di me mi fece girare di scatto, ero spaventato.
-Ehm si, tutto okay- risposi insicuro al poliziotto che si fece sempre più vicino, con sguardo poco convinto, ma con un mezzo sorrisetto sulle labbra.
Gettai sotto la suola delle scarpe, cercando di non farmi notare, il restante della canna e la pestai.
-Cosa stavi fumando?- mi domandò, guardandomi le ormai distrutte dvs.
-Una sigaretta- dissi, cercando di tenere gli occhi bene aperti, anche se mi risultò difficile, dato l'effetto dell'ero.
-Posso vedere?- chiese lui, naturalmente in tono ironico: avrei dovuto per forza fargli vedere, quindi acconsentii subito, spostando i piedi dai rimasugli rimasti a terra. Avevo già una paio di denunce a causa dei rave a cui andavo, ed ero stato schedato come fumatore qualche anno prima, dopo essere stato scoperto con mezza cannetta, proprio come quella sera.
-Questa è marijuana- disse l'uomo, raccogliendo l'erba che era uscita dalla cartina.
Non seppi che dire, se non abbassare lo sguardo e sperare che non andasse oltre; dopotutto, quello a terra non era neanche mezzo grammo.

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FINE

𝐀𝐫𝐭𝐡𝐮𝐫.Where stories live. Discover now