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-No frà scusa, ora non mi va- risposi io, declinando l'offerta.
-Non importa- mi rassicurò lui, poggiando le chiavi del camper su uno dei divanetti.
-Te le lascio qua, quando esci chiudi per favore-
-Certo- sorrisi io, andando in bagno.
Non vi restai molto, e quando uscii, percepii la porta principale aprirsi; poi vidi Mirko entrare.
Si avvicinò a me, con un sorrisetto appena accennato in viso, che lo rendeva adorabile.
Eravamo a pochi centimetri di distanza, ci stavamo parlando, senza però dire nulla: lo sguardo bastava.
Fui io a baciarlo, con desiderio, come se in quel momento fosse una cosa davvero fondamentale; in parte lo era, lui mi piaceva davvero tanto e adoravo baciarlo, sentire le sue labbra sulle mie, i suoi ricci tra le mie dita e la sua pelle soffice sotto il mio tocco.
Si staccò lentamente ed afferrò il colletto della mia felpa, conducendomi al letto a castello, facendomi sedere nel materasso inferiore. Mi levò la felpa, gettandola alle sue spalle, poi mi lasciò un veloce bacio a stampo, mentre mi spinsi indietro, per lasciargli un po' di spazio e permettergli di salire nel letto, e così fece.
Riprese a baciarmi, mentre con una mano scese dal mio petto al mio cazzo, che stava iniziando ad avere le sue reazioni. Aprì piano il bottone del pantalone e fece scorrere la lampo della cerniera e la aprì.
Il metallo del suo piercing alla lingua si era scaldato a contatto con la mia, e risultava davvero strana come sensazione, ma mi piaceva.
Mi morse il labbro inferiore con dolcezza, mentre con un movimento sicuro e esperto tirò fuori il mio membro dai boxer. Sì chinò e lo prese in bocca quasi completamente, iniziando poi a fare movimenti circolare con la lingua, mentre muoveva il capo su e giù. Passai una mano tra i suoi capelli, sentendo i soffici ricci sotto il mio tocco, mentre sospirai piano, cercando di trattenere i gemiti.
Muoveva la lingua in una maniera pazzesca, era davvero bravo e mi stava facendo impazzire, letteralmente.
Sì rialzò e si tolse anche lui la felpa, gettandola a terra, poi continuò a darmi piacere con la mano, mentre mi guardava con occhi languidi. Sì morse piano il labbro, poi fermò anche quel movimento.
Decisi di prendere in mano le redini della situazione, quindi aprii i suoi pantaloni, come lui aveva fatto con me, e li abbassai, insieme ai boxer, liberando la sua erezione.
Lo stavo guardando negli occhi, e lo feci girare, mettendolo a pecorina; poi mi posizionai dietro di lui e posai le mani sul suo culo, avvicinandolo a me.
Entrai in lui con una spinta lenta, che lo fece gemere piano: la sua voce in quel momento era l'unico suono che volevo sentire, mi piaceva. Iniziai a muovermi, aumentando progressivamente la velocità, mentre i suoi gemiti riempivano le mie orecchie. Continuavo con le spinte, che variavano la loro velocità, giusto per dargli più piacere.
Mi interrompei lentamente ed uscii da lui, rimettendolo di schiena, quindi mi chinai e glielo leccai piano, prendendolo in bocca. Cominciai a fare dei movimenti con la lingua, cercando di soddisfarlo il più possibile. Ed i suoi gemiti mi fecero capire che stavo riuscendo nel mio intento, dato che erano continui. Stava ansimando, e ciò aumentò quando la mia lingua passò sulla punta.
Venne dopo pochi minuti, sulle mie labbra; presi un fazzoletto dal comodino lì vicino e mi pulii, mentre lui mi fece venire, che al contrario di me, ingoiò.
Mi risistemai i pantaloni, e lui fece lo stesso; mi sdraiai per bene nel letto, mettendomi di schiena ed infilandomi sotto la coperta, poi lo guardai. Mi sorrise mordendosi un labbro, ed io ricambiai lievemente, mentre le mie gote assunsero un colorito roseo. Sentivo caldo, ed un gran desiderio di stare con lui, in sua compagnia.
Si mise al mio fianco, davvero vicino a me, a tal punto che riuscivo a sentire il calore del suo respiro sul mio collo, dove poco dopo vi lasciò un piccolo bacio. Posò il capo nel mio petto ed il braccio nel mio addome, quindi lo strinsi a me, accarezzandogli piano il fianco. Socchiusi gli occhi e lui fece lo stesso, mentre non smettevo di stringerlo a me.
Aver appena scopato con lui aveva cambiato qualcosa in me, e mi sentivo davvero bene; e ciò non era dovuto solo al fatto che lui fosse bello e che mi attraeva tantissimo, ma c'era un qualcosa nel suo carattere che mi mandava fuori di testa.
Sentivo il suo respiro appesantirsi, ed in poco si addormentò, lì tra le mie braccia. Lo guardai per un po' mentre dormiva; era adorabile, ed i suoi lineamenti, a tratti dolci a tratti duri, erano completamente rilassati in un'espressione di benessere. Mi si formò un sorrisetto sulle labbra che non riuscii a controllare, forse dovuto alla situazione, che mi stava piacendo parecchio.
La mia mano sinistra, che era al mio fianco, andò sopra la sua, che era poggiata nel mio addome, e la strinse piano. Accarezzai il dorso, poi intrecciai le dita con le sue; mi sentivo uno di quei dodicenni alle prime armi con la prima relazione, ma mi veniva spontaneo fare in quel modo.
Senza rendermene conto mi addormentai, avvolto dal calore sprigionato dalla coperta in lana e dal respiro di Mirko.

FINE



𝐀𝐫𝐭𝐡𝐮𝐫.Where stories live. Discover now