Capitolo 8: Lisette

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«Lisette! Vieni, sta succedendo il finimondo!»

Corsi verso Coryus, che si sbracciava e mi faceva cenno di raggiungerlo.

«Cosa succede?»

«Viserys. Era ubriaco, è entrato sbraitando e brandendo la sua spada. Quando me ne sono andato stava minacciando sua sorella di sventrarla, se Drogo non gli avesse dato il suo esercito.»

Uno schianto secco e un urlo di dolore provennero dalla struttura centrale.

«No!» si sentì urlare. «Dany, ti prego! NO!»

«Vai a chiamare Jorah, per favore,» implorai mio fratello, poi corsi dentro.

Due Dothraki stavano tenendo fermo Viserys, mentre Drogo buttava un cinturone d'oro in un piccolo calderone, facendo fondere il metallo.

Per un momento rimasi paralizzata, non capendo che cosa stava succedendo. Poi il mio cervello metabolizzò e, senza nemmeno pensarci, agii.

«La corona per il re,» disse Drogo. Io scattai in avanti e mi inginocchiai, alzando un braccio.

«Aspetta!» esclamai, percorrendo gli ultimi metri in scivolata. Il Khal si bloccò, il calderone oscillò pericolosamente. Una goccia d'oro fuso sbordò, cadendo sul palmo della mia mano, ancora tesa in avanti.

«Lisette, che stai facendo?» Daenerys era in piedi, qualche passo indietro al marito. Mi scrutava con aria assorta, cercando probabilmente segni evidenti della pazzia nei miei occhi.

«Vi sto impedendo di fare un errore micidiale. È vostro fratello...»

«Ha minacciato di uccidermi.»

«E io capisco la ragione della vostra rabbia. Sarei pronta ad uccidelo io stessa, con le mie mani nude, per l'affronto che vi ha fatto. Ma comprendetelo, è stressato.»

«Che cosa stai dicendo? Tu sei stata scelta per servire me, non per difendere lui.»

«Sì, è vero. Ma ogni uomo è qui per uno scopo. Quello di vostro fratello è di riconquistare ciò che è in suo diritto: un trono. Ma se lo uccidete, potrestie perdere l'occasione realizzare il vostro sogno.»

«Il mio sogno?»

«Quello di tornare a Occidente, nelle terre di cui vostro fratello vi ha parlato più e più volte. Non potete averlo dimenticato!»

«E il Khalasar cosa ci guadagna?»

«Non ci dovrà più dare un esercito. Voi vivrete qui, darete alla luce il vostro bambino, e tutto il Khalasar verrà in visita ad Approdo del Re quando sarà riconquistata.»

«Senza Dothraki la vedo dura.»

«Io ho conoscenza del posto. Certo, da sola con vostro fratello non andrò lontana, ma se potessi portare degli uomini, anche solo poche persone, potrei girare il continente.»

«Mi dispiace lasciarti andare...»

«E a me dispiace partire. Ma confido nel fatto che ci ritroveremo, un giorno.»

«Alzatevi in piedi. Tutti e due.» intervenne Drogo parlando in maniera claudicante la lingua.

Eseguii l'ordine; Viserys venne sollevato dalle due guardie, che ancora lo tenevano fermo per le braccia. Aveva il capo abbassato, le spalle si muovevano in maniera irregolare: stava singhiozzando.

«Se riuscirete davvero in quest'impresa, cosa che mi pare improbabile, senza il mio esercito, allora avete la mia benedizione. Ma avrete anche il vincolo di non avvicinarvi mai più al mio popolo o a Vaes Dothrak, almeno finché non avrete riconquistato il continente occidentale

Le cronache del Lupo e del DragoWhere stories live. Discover now