Capitolo 21: Jon

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Nota prima di cominciare: questo capitolo non era programmato per oggi. Ma eccolo qui. Dopodiché ci sarà un capitolo piuttosto breve dedicato alla nostra Lisette che spiegherà brevemente cosa le è successo. E niente, adesso non vi resta che godervi lo spettacolo.

***

Era quasi notte, quando un bambino corse verso la Barriera. Il suo villaggio era stato attaccato dai Bruti, e lui era l'unico sopravvissuto.

Io fui l'unico che riuscì a farlo calmare e che riusì ad estorcergli la sua storia con la forza.

«Bisogna prendere provvedimenti!» esclamò qualcuno.

«Dobbiamo dare ai Bruti una durissima lezione per quello che stanno facendo!» esclamò qualcun altro. «Una trentina di loro con le gole tagliate buttati giù dalla Barriera per dar loro una lezione, ecco cosa dobbiamo fare!»

«Se li inseguiamo facciamo esattamente quello che vogliono!» intervenne Ser Alliser, e fu la cosa più intelligente che gli sentii dire da quando lo avevo conosciuto. «Loro vogliono farci uscire allo scoperto per ucciderci un po' alla volta.»

«Abbiamo poco più di cento uomini,» intervenne Maestro Aemon, con voce tremante, «volendo includere gli attendenti, i costruttori e me. Non possiamo perdere un solo uomo! Ricordiamoci qual è la nostra prima responsabilità: siamo i guardiani della Barriera.»

«Ci sarà un modo per proteggerli,» disse qualcuno.

«Tu sei un difensore del popolo, Lord Snow. Cosa ne pensi di quello che ha detto il confratello Pyp?»

E ti pare?, pensai. Aspettavo con ansia il momento in cui sarei stato tirato in ballo.

Tutti gli occhi si puntarono su di me, in trepidante attesa.

«Mance Rayder sta arrivando. Se i Bruti attraversano la Barriera distruggeranno tutto e tutti per mille miglia prima di trovare un esercito che possa fermarli.»

Mi faceva male dare ragione ad Alliser, ma non avevo scelta: per una volta, lui aveva detto una cosa sensata, ed era in mio dovere appoggiarlo.

«Dobbiamo rinforzare il Castello Nero. Dobbiamo rinforzare la Barriera. Questa è la nostra missione.»

Il suono di un corno ci interruppe.

«I Ranger sono di ritorno!»

Tutti uscirono di gran carriera per assistere all'arrivo dei Guardiani.

Io mi attardai un momento, e stavo per seguire la massa, quando mi sentii chiamare.

«Snow!» urlò un mio confratello, dalle mura. «C'è un uomo che ti cerca, dice che è importante.»

Vidi un ragazzo, che avanzava zoppicando. Non aveva un cavallo né una scorta, non c'erano altre persone con lui, quindi non era una recluta. «Sei Jon?» mi chiese.

«Chi ti manda?» domandai a mia volta.

«Il mio nome è Viserys Targaryen» sussurrò, arrossendo. «Tua sorella Lisette mi ha detto di chiedere di te.»

Mentre i miei amici portavano dentro i Ranger feriti, io tirai il ragazzo per un braccio all'interno della stanza da cui ero appena uscito e lo feci sedere, mettendomi di fronte a lui.

«Che ne è di lei?» gli domandai, cercando di ignorare il fatto di avere un Targaryen di fronte. Il cuore mi batteva a mille, e il solo pensiero che mia sorella fosse vicina a me mi riempiva di gioia.

«Ci siamo separati. Ha detto di dover tornare ad est, a Braavos.»

«Tornare ad est?»

«Voleva venire qui per cercarti. Solo gli Dei sanno quanto lo volesse, ma...»

Le cronache del Lupo e del DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora