24 ─ 𝐤𝐧𝐨𝐰 𝐦𝐞

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[scritto il ;20/06/2020;]
Revisionato 01/03/2024

Come si fa a guardarsi dentro?

Jungkook in prima persona.

I bicchieri che si scontravano facevano eco nel locale, i tavoli erano fasciati in diverse tovaglie mentre alcune cameriere con gonne a pizzo giravano per portare le rispettive bevande.

il mio sguardo non sempre cadeva su una di queste, la mia mente era tutt'altra parte.

il tramonto faceva ombra, specchiando tutti i loro volti, in testa avevo impressa un'immagine, avrei voluto scriverci mille pagine, non sfogavo più lacrime, eravamo tutti e tre col basso volume.

quella sera mi sentivo spento, triste, vuoto.
la sua figura mi perseguitava. Lui mi perseguitava.

il nostro incontro dopo quello non volevo che fosse cosí. Avrei preferito scusarmi, in un modo o nell'altro, volevo dimostrargli che in fondo io non ero un mostro e che sapevo prendere in mano le situazioni.

Tutte stronzate Jungkook!

Non mi ero accorto di quanto lui fosse fondamentale per me. Avrei davvero, davvero davvero tanto voluto dirgli come stanno le cose.

Ma se solo tu mi conoscessi davvero, continueresti a restare?

Le strade erano deserte, siccome erano le tre del mattino e nessuno, normalmente stava fuori a questo orario. Camminavo, distrutto, pensando al casino che avevo combinato questa volta.

"Kook?"

la voce di Yoongi mi chiamó quando misi piede in casa, lo guardai con un sopracciglio alzato per farlo parlare, lui sospiró.

"non dovresti fare tardi alla sera, lo sai che non ti fa bene."

alzai le spalle e me andai di sopra. Entrai nella mia camera notando i miei vestiti a terra, e la maggior parte delle cose rotte al pavimento. Mi tolsi la maglia rimanendo a torso nudo, presi una sigaretta e iniziai a fumare, sentendo il fumo arrivarmi fino allo stomaco.

io ero quel demone che nemmeno lucifero voleva all'inferno.

guardai fuori dalla finestra, e i ricordi cominciarono a tornare. 'Sono un disastro' sorrisi tra me e me, il modo di come l'aveva detto quella volta mi faceva sempre sorridere.

All'inizio, volevo prenderlo in giro. Ma come tutte le cose che durano, lui era diventato una ragione per sorridere, una ragione per vivere.

Una ragione per cambiare.

Con lui le giornate non erano monotone, e dentro non provavo piú tristezza ma c'era speranza, felicità.

ma io ero un disastro, e come tutti i disastri, non ero in grado di mantenere qualcosa in ordine.

Appena distolsi lo sguardo dalla finestra, guardai di fianco alla mia destra dove c'era l'armadio. Lui era lì che mi guardava con un sorriso. Mi misi una mano sul viso, e preso da un atto di ira lanciai il bicchiere sul comodino verso l'armadio. I cocci di vetro caddero al suolo e calde lacrime mi appannano la vista.

Come potevo fargli capire che ciò che vedevo non era reale? Come potevo fargli capire che facevo delle cose irrazionali? Come potevo spiegargli quello che provavo dentro?

E restavo li, a pensare, pensare, pensare.

E io ti penso ma non ti cerco taehyung.

corretto;

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angolino angoloso.

ma salve guerrieri ❤️

indovinate chi é tornata con un telwfono super nuovo?

ringrazio a tutte quelle che mi hanno fatto gli auguri del compleanno, davvero, siete in tante!

by the way, finalmente siamo al pov di Jungkook e preparatevi perche da qui in poi sarà un viaggio meraviglioso💜

vi amo con tutto il mio cuore lo sapete ;

vi amo con tutto il mio cuore lo sapete ;

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uragano di stelle. | TAEKOOK ✓Où les histoires vivent. Découvrez maintenant