25 ─ 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐢𝐬 (𝐧𝐨𝐭) 𝐞𝐚𝐬𝐲

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[scritto il ;20/06/2020;]
Revisionato 01/03/2024

Jungkook in prima persona.

"kook, ti muovi?"

annuisco aggiustando i bottoni della camicia. Oggi io, Namjoon e Yoongi abbiamo una cena di beneficenza grazie al padre di Namjoon, che è venuto dall'America per salutare noi e il figlio.

raggiungo gli altri che mi stanno aspettando al piano di sotto e subito dopo li vedo porgermi un casco.

"chi guida?" chiesi ai due vedendo Namjoon salire per primo, Yoongi mi fa cenno con la testa che è Namjoon quello che guida e senza farmi notare da lui incrocio le dita sperando di non morire massacrato come l'ultima volta.

saliamo in tre sulla moto e non mi tengo nemmeno a yoongi, sono anni che guido una moto e non ho bisogno di avere equilibrio.

dopo circa trenta minuti di viaggio arriviamo al ristorante, ma prima di entrare Namjoon ci ferma.

"Questa é una cena importante, cerchiamo di non fare brutta figura, okay? neanche a me piace stare in mezzo a questa gente snob, ma la reputazione per mio padre è indispensabile quindi facciamo finta di niente okay?"

yoongi alza gli occhi al cielo mentre io annuisco guardandomi intorno, e nonostante odio di solito posti di questo tipo, la mia parte rozza ama un po' di eleganza una volta ogni tanto.

appena entriamo un cameriere ci viene vicino e chiede i nostri nomi e le nostre età. Gli diciamo che siamo tutti maggiorenni e Namjoon gli riferisce di essere il figlio di Kim.

il cameriere comincia a farci accomodare al nostro tavolo mentre Namjoon ci dice che va a salutare suo padre e dopo lo faremo anche noi.

il padre di Namjoon è sempre stato un tipo molto sulle sue, concentrato sul denaro, anche prima che lui e sua moglie si separassero. Ricordo che da bambino la signora Kim era solita a regalarmi i biscotti che a suo marito non piacevano. Era sempre stata una donna gentile, fin quando poi non si ammaló.

Ricordare la signora Kim mi faceva ricordare gli anni in cui tutto era colorato, prima di sbiadirsi del tutto.

"kook, possiamo parlare?" mi dice Yoongi.

In questo periodo ho ignorato il maggiore di proposito, perché sapevo che lui si vedesse con Jimin, e in questo momento sinceramente ricordare quel ragazzo mi faceva solo stare male il doppio.

"smettila di fare il bambino e ascoltami una buona volta!"

lo guardai storto non volendo neanche iniziare quel discorso.

"per una buona volta smettila di nasconderti e prova a parlare di come ti senti. In questo momento è una buona occasione per farlo, va a parlare con Taehyung."

al suo nome tutti i nostri momenti mi passarono davanti come un treno. E ovviamente mi soffermo sul quel terribile momento che aveva dovuto subire per colpa mia.

Le mani iniziarono a prudermi, il respiro si fece pesante e le mie pupille non la smettevano di muoversi avanti e indietro. Avevo paura di girarmi per incontrare i suoi occhi.

Un Deja-vù, questo momento l'ho già vissuto. Non volevo assolutamente girarmi per incrociare i suoi occhi.

tutto questo stava accadendo nella mia testa prima di essere risvegliato da uno schiocco di dita da parte di Yoongi che mi guardava con sguardo preoccupato e da rimprovero.

non riuscivo a resistere e quindi chiusi gli occhi e corsi nel bagno del ristorante, mi sbottonai i primi bottoni della camicia e mi avvicinai al marmo del lavandino, lo strinsi forte, tanto da far diventare le nocche bianche.

Iniziai a respirare sempre piú lentamente e leggermente, alleggerendo il dolore al mio petto. Incominciai a buttarmi un pó d'acqua sul viso, sentendo le gambe abbandonarmi.

Non guardare oltre lo specchio. Non guardare oltre lo specchio.
Non guardare oltre lo specchio!

Chiusi gli occhi e dopo un quarto d'ora uscí dal bagno per salutare il padre di Namjoon, godendoci per la prima volta una cena degna di essere chiamata come tale, per poi uscire all'aria fresca siccome dentro c'erano almeno trenta gradi.

"kook, sei pallido."

avevo le braccia appoggiate sul marmo della veranda, guardando le luci della città.

"Non so cosa fare, hyung. mi sento un totale disastro."

"anche lui è un disastro, kook" disse sporgendo fuori il fumo della sigaretta che aveva alle labbra.

"che intendi dire?"

mi guardó per poi avvicinarsi a me.

"Intendo dire che lui ti ascolterebbe. Capirebbe quello che porti dentro. E dovresti scusarti."

"e se scoprisse che il disastro che ho dentro é piú grande del suo? Come può una banale scusa fare la differenza?"

"Hai ragione, non farà alcuna differenza. Quello che gli hai fatto... Gli rimarrà pur sempre una cicatrice. Ma lui ti capisce Jungkook. Lui è l'unico che può capirti."

Sospiro, non volendo capire. "che cosa stai cercando di dirmi Hyung?" lo vedo scuotere la testa.

"Dai andiamo a casa, è tardi ormai" lanció i resti della sigaretta e dopo entrò dentro andando da yoongi.

mi sentivo un totale idiota.

corretto;

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angolino angoloso.

BUONGIORNO COME STATE MIEI PRODI

spero stiate bene :'0

ALLA FINE PER I VOTI HA VINTO LA YOONSEOK. QUINDI SI GENTE METTERÓ IN QUELLA NELLA STORIA CHE VEDRETE PIÚ AVANTI

Yoongi sarà bottom!

Nota 2024: la storia è fatta e creata! la trovate sul profilo! si chiama Dishes.

OKAY ADESSO BASTA E PARLIAMO DEL CAPITOLO

Jungkook é in un casino, ma non pensate che cederà cosí facilmente perché, come ho detto, le cose saranno meravigliose ma complicate.

LA CANZONE é importante, perché spiega esattamente ció che jungkook sta provando, Jungkook sa cos'é l'amore, ma lo evita.

sono fiera come questa storia stia andando avanti velocemente, per fortuna ho altri capitoli pronti per i giorni avvenire e posso dedicarmi anche ad altre cose.

thats it, ci vediamo domani ❤️

uragano di stelle. | TAEKOOK ✓Where stories live. Discover now