Sembra che ci sia un legame

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#Eleonora POV
Mi alzo che sono già le 15 del pomeriggio.
- Bensvegliata! - mi dice mamma.
- Ho dormito malissimo. - mi lamento io stropicciandomi gli occhi e buttandomi sul divano. - Questo turno di notte mi distrugge. - 
- Tu hai voluto cambiare turno. - replica lei. 
- Avevo il concerto. -
- Che poi è saltato. - mi ricorda.
- Non me lo ricordare. - e sento uno strano senso di malinconia soprattutto se ripenso al post che ha fatto Fabrizio una volta in camera. So che ha fatto un po’ il forte dicendo che non sta male ma in realtà io ho notato una certa fragilità nel suo animo ieri sera, e ho anche potuto vedere che splendida persona è anche se non ne avevo il minimo dubbio. 
- Si sa già quando farà il recupero? -
- Ancora no, che poi sai la cosa strana? -
- No. - 
- E’ in hotel dove lavoro. - e ridacchio.
- Seriamente? -
- Si, mi avevano avvertita ma io non l’avevo visto quando è arrivato perchè ero di riposo. Sinceramente poi ieri pensavo che sarebbe ripartito subito invece è tornato in hotel e si fermerà fino a lunedì mattina. - 
- Ma non si è messo in pausa per una settimana? -
- Eh si. - e annuisco. - Non so per quale motivo, ho solo fatto il mio lavoro. - 
- Quindi mi vuoi dire che non ci hai parlato? -
- Si, ci ho un po’ parlato. Ha visto il biglietto del concerto e diciamo che era stupito del fatto che non fossi una fan isterica. - resto sul vago. - Vado a fare la doccia. - 
Si sta facendo tardi e tra un po’ ho di nuovo il turno. 
Mi chiudo in bagno concedendomi una doccia rigenerante e un po’ di cura per me stessa, sono abbastanza fissata con i miei capelli e con la pelle piuttosto che il trucco, e al lavoro voglio sempre avere un aspetto impeccabile. 
- Ele ti squilla il telefono. - sento gridare mia mamma.
- Chi è? - domando io.
- Silvia. - replica lei per cui mezza truccata esco dal bagno e avvio la chiamata. - Scusa mi stavo truccando e per la cronaca sei in vivavoce perchè sono a metà dell’opera. -
- Come mai metti le mani avanti? - mi chiede lei.
- Perchè ti conosco. - e rido.
Ride anche Silvia. - Malfidata, come stai? -
- Mi sento rimbambita per via di questi turni di lavoro. - 
- Non dare la colpa al lavoro, tu sei rimbambita di tuo. - replica la mia amica.
- Quanto amore. - le dico io offesa.
- Sempre. Comunque sei pronta a tornare e rivederlo? -
- Sei consapevole che lavoro di notte e potrebbe dormire? -
- Come stanotte che ha fatto il post alle 3 del mattino dopo aver parlato con te fino a quell’ora. -
- Sssh. - la riprendo data la voce alta.
- Ma smettila di vergognarti. - mi ammonisce lei. 
- Ci provo. - 
- Va beh ci sentiamo dopo. - 
- A dopo. - 
Controllo la mia opera e direi che ci sta, scendo al piano di sotto pronta per la cena con i miei genitori prima di andare al lavoro.
- Buon appetito. - dico io raccogliendo i loro consensi.
Trascorriamo la cena parlando un po’ di tutto come nostro solito.

Arrivo all’hotel e saluto papà che mi ha accompagnato, con la mia borsa tra le mani mi avvicino all’entrata.
- Ciao! - mi volto e trovo Fabrizio che sta fumando una sigaretta mezzo nascosto probabilmente non vuole far sapere che è qui.
- Ciao. - e sorrido. - Stai meglio? -
- Un po’ almeno non ho febbre, domani mattina parto per andare dal professor Fussi è un grande esperto in questo campo. -
- In effetti è il migliore. - dico io.
- Lo conosci? - mi domanda mentre spegne la sigaretta ed insieme entriamo in hotel.
- Si, so che ha curato anche la Pausini quando doveva cantare a Sanremo l’anno che avete vinto tu ed Ermal. -
- Pensa che io non ho mai avuto bisogno di un foniatra. - 
- C’è sempre una prima volta. - scherzo io. - Ciao Stefano. - e saluto il mio collega.
- Ciao Ele, ti lascio le consegne. - 
- Certo. - e lo raggiungo mentre Fabrizio invece sparisce verso la sala ristorante forse ancora doveva cenare.
- A domani. - mi dice Stefano.
- Si a domani. - e gli sorrido. 
Mi siedo iniziando a controllare vari documenti quando mi sento osservata. - Posso aiutarti? - chiedo dolcemente a Fabrizio.
- Ti va di fare quattro chiacchiere? - domanda lui.
- Certo, siediti qui dai. - e recupero una sedia mettendola al mio fianco.
- Fa strano essere da questo lato. - mi dice lui.
- Si? -
- Si. - e sorride. - Lavori qui da molto? -
- Non da moltissimo a dire il vero, da circa 6 mesi. - 
- E come ti trovi? -
- Mi piace, devo dire che lavorare in reception in qualsiasi ambito mi piace un sacco. - ammetto io. - Ma penso che in generale sia bello lavorare a contatto con il pubblico, ho lavorato anche in ufficio e simili e non mi dispiace ma amo anche lavori dinamici. - 
- Ne parli con passione. - 
- Diciamo che ho fatto vari lavori negli anni ma ancora non so cosa voglio fare da grande anche se forse ormai sono già troppo grande. - 
- Ma che scherzi? -
- No, mi sa che maschero bene ma non sono poi così giovane. - 
- Quanti anni c’hai? - mi domanda a dir poco curioso, sembra volermi conoscere realmente.
- Non ti hanno mai detto che non si chiede l’età ad una donna? -
- Si, ma tu nun sei de certo vecchia come me vuoi fa crede. - 
- Comunque ho 28 anni. - 
- Scherzi? - e lo lascio stupito. - Ne dimostri meno. - 
- Me lo dicono tutti. - e rido. - Ormai ci scherzo e ho anche compreso che sarò molto avvantaggiata quando sarò vecchia. - 
- Giusto, comunque li porti molto bene. - 
- Beh senti chi parla. - scherzo io. 
- Beh sei pure stata al mio compleanno. - replica lui.
- Mamma mia che giornata fantastica. - e sorrido divertita. - Ho dovuto usare scuse assurde per ottenere il permesso nel mio posto di lavoro precedente sai? - mi stupisco di quanto ormai mi sono sciolta.
- Sei pessima. Che hai detto? -
- Che avevo una visita medica dato che nei giorni precedenti ero in malattia. - 
- Nun ce credo. - 
- Te lo giuro, per me era un’opportunità unica che ho voluto cogliere. - gli spiego.
- Penso che tu abbia fatto bene. - 
- Ci sono sogni che ho realizzato per merito tuo quindi grazie. - mi ritrovo a dirgli dal nulla.
- Grazie a te. - 
- Di che? -
- Di avermi tenuto compagnia ieri e anche questa sera. - 
- Lo faccio con piacere, ho compreso che se rimani solo in camera ti partono i pensieri. -
- Come lo hai capito? -
- Direi che il tuo post alle 3 del mattino mi ha alquanto fatto pensare quanto di facciata tu abbia fatto quello forte e che stava bene ma dentro di te solo tu sai ciò che provi, forse sei troppo duro con te stesso e dovresti concederti di cadere se necessario questo non ti rende meno invincibile anzi penso che sia molto più forte colui che cade ma sa sempre rialzarsi, sei una splendida persona e lo hai dimostrato per l’ennesima volta. - dico io diretta. 
Mi fissa stupito. - E’ incredibile quanto tu me conosca bene. - 
- Ed è un male vero? - domando io abbassando lo sguardo.
- Non so che pensa sinceramente. - 
- Nemmeno io, so che è da pazzi ma ieri ero completamente agitata prima di partire da casa per venire al concerto e poi quella comunicazione. - 
- Sembra che ce sia ‘n legame. - 
- Un legame alquanto strano perchè tu di me non sapevi nemmeno che esistevo. - replico un po’ rammaricata ma è la pura realtà dei fatti.
- Ma ora so che esisti. - e mi prende la mano. - E non me dimenticherò de te. - 
Vorrei potergli credere, ma domani se ne andrà, forse lo rivedrò quando tornerà a Brescia per recuperare la data ma non voglio farmi troppe illusioni. 
- Possiamo fare una foto? - oso a domandargli, tanto domani partirà quindi non rischio nulla.
- Certo. - e mi sorride.
- Non voglio passare per la classica fan invadente è solo un modo per ricordare ancora meglio queste serate passate a parlare con te. - 
- E’ stato piacevole pure pe’ me parlare co’ te, non sei come le altre fan. Lo dico sul serio. - 
- Grazie. - so che è sincero.
- C’hai instagram? -
- Si. -
Mi chiede quale sia il mio profilo e poco dopo mi arriva la richiesta per seguirmi che ovviamente accetto.
- Domani a che ora parti? - trovo il coraggio di domandargli.
- Verso le 7 del mattino. Ce sarai? -
- Stacco alle 7.30 quindi mi trovi qui. - 
- Meno male, c’avrò bisogno de vede ‘n volto amico prima de affronta er medico. - 
- Hai così paura? Vedrai che andrà tutto bene e ti rimetterà a nuovo. - 
- Sinceramente c’ho paura, ho paura che me dica che non posso più canta perchè ho fatto er cazzone nelle date precenti. - 
Ridacchio per il modo in cui l’hai detto. - Scusa. - dico subito. - Ridevo per il modo in cui hai parlato di te stesso. - lo rassicuro subito. - Però lasciati dire che sei abbastanza catastrofista. -
- Non amo i medici e le malattie me fanno paura. -
- Quello pure a me, quindi ti capisco perchè sicuramente anche io mi sentirei come te. - gli dico. 
- Pure tu ipocondriaca? -
- Fin troppo. - e sorrido.
- Me somigli troppo. - 
- E chi si somiglia si piglia. - dico io divertita e poco dopo ovviamente me ne pento.
- Chi lo sa. - replica lui facendomi l’occhiolino. 
- Però ti dovresti coprire e dovresti anche riposarti. - 
- Mo fai mamma chioccia? - mi prende in giro.
- Se necessario, è solo che attendo con ansia il tuo ritorno sul palco. Mi dai una forza immensa per affrontare gran parte della mia vita. - 
- E voi date forza a me. Te vorrei davvero conosce meglio ma non ce sta tempo. - 
- Ci saranno occasioni se vorrai, puoi scrivermi su Instagram. - propongo io e non so con quale coraggio.
- Giusto, mo vado a prova a dormi. - 
- Buonanotte, a domani! -
- A domani. - e mi sorride prima di sparire in ascensore.
Non ho avuto il coraggio di domandare se quando recupererà la data alloggerà ancora qui, se sarà così ringrazierò il destino o chi per lui. So che starei veramente ore a parlare con lui, mi rendo conto che siamo simili sotto molti aspetti e diversi per altre cose come esperienze di vita eccetera però si è creata una sintonia che mi spaventa. Penso che non mi sia mai successo in passato con nessun’altro. 
Ho scherzato spesso con vari amici piuttosto che compagni ed era tutto naturale, con Fabrizio inizialmente sembravo bloccata e incapace quasi di far uscire la voce ma so che era solamente la paura di essere banale e uguale a tutte le altre a non farmi capire come dovevo muovermi nei suoi confronti e quando mi sono sciolta ho deciso di essere me stessa, posso stargli simpatica o meno però sarò sempre vera, ho passato anni a nascondere la vera me e non voglio più che accada per nessun motivo. A lui sembra anche andare a genio la vera me però non voglio farmi illusioni, anche se ha deciso di seguirmi sui social penso che questo non voglia dire nulla ma solo il tempo potrà darmi risposte più certe.
Mi ritrovo a pensare a tutte queste cose mentre riprendo a sbrigare il mio lavoro, devo finire di preparare i conti per gli ospiti che partiranno domani compreso Fabrizio e i suoi manager e così almeno ho qualcosa da fare che mi tenga totalmente occupata la testa che altrimenti rischia di impazzire in un vortice infinito di pensieri.

𝓤𝓷'𝓪𝓵𝓽𝓻𝓪 𝓬𝓪𝓷𝔃𝓸𝓷𝓮 𝓹𝓮𝓻 𝓷𝓸𝓲 [Terminata]Where stories live. Discover now