33 Un Quasi Ritorno Alla Vita Normale

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-Allora James, pronto? - chiese Euphemia a suo figlio prima di lasciare la stanza al San Mungo la mattina dopo
-Prontissimo mamma!! - James alzó in aria le stampelle trionfante ma per poco non cadde e si appuntó mentalmente di non rifarlo più. Quella mattina nessuno poteva rimanere indifferente alla sua felicità: aveva insistito nel mettersi già l'uniforme scolastica, anche se la manica della camicia doveva stare alzata per via della fasciatura sul braccio

-Attento James!! - ridacchió suo padre - Vieni,finiamo le ultime cose da firmare che ti stanno già aspettando tutti a scuola - e tutti tre si incamminarono verso l'uscita
Euphemia però fece un'ultima domanda - James, sei sicuro di voler tornare a scuola e non andare per un paio di giorni a casa? - chiese con filo di preoccupazione: d'altronde aveva passato quasi tre settimane perennemente seduto o facendo piccoli sforzi, sarebbe ritornato a fare rampe e rampe di scale

James si voltó e la guardó confusa
-Mamma... ne abbiamo già parlato e mi hai fatto questa domanda... io devo  tornare ad Hogwarts, se non fossi morto durante l'operazione, sarei morto di noia - e continuó a camminare svelto, per quanto poteva mentre la madre sospirava sconfitta: a testardaggine, suo figlio non lo batteva nessuno.

***
La notizia che James Potter stava tornando a scuola si era diffusa in un batter d'occhio, e chi poteva il più felice se non Sirius Black?
Quella mattina si era svegliato particolarmente allegro, tanto che salutó per fino Piton a colazione con un sorriso

-Felpato, direi che hai dato abbastanza per oggi- ridacchió Remus quando finirono le prime due ore di lezioni - potevi risparmiarti di far esplodere i calderoni di tutta la classe-

-Sai com'è... CAPITA - e corse via ridendo mentre Lily si sbatteva una mano in faccia
-Oggi non lo tieni neanche tu eh, Rem? - chiese Marlene divertita
-E come biasimarlo? - sorrise lui - James gli manca da morire-

***
Fleamont, Euphemia e James quel pomeriggio, e si ritrovarono nell'ufficio della McGonagall, dove quest'ultima era intenta a correggere gli ultimi compiti
-Buonasera Minnie!! - esultó James mentre la madre le riservava un'occhiata di fuoco
La capocasa sussultó per un attimo ma poi alzó lo sguardo e sorrise
-Bentornato signor Potter.. Signori - salutó lei cordialmente

Euphemia fece un elenco di raccomandazioni su quanto riguardava James e anche che, a fine mese, sarebbe tornato al San Mungo per un controllo
-Mamma, basta ti prego, sto bene!!!- James moriva dalla voglia di ritornare dai suoi compagni e sentire tutte quelle stupide raccomandazioni, di cui se me ricordava solo una,  non serviva a nulla, a detta sua
-Signori Potter, credo che suo figlio sia impaziente di rivedere i suoi compagni, se mi aspettate lì vado a chiamare.... no signor Potter, vado solo io- disse la McGonagall vedendo James pronto a seguirla

***
Harry adorava quella sensazione di brezza tra i capelli scompigliati dal vento e a cavallo della sua scopa. Quel giorno osservava la squadra giocare senza aver rilasciato il boccino
-Ron, controlla un po' di più l'anello a destra.... Marien so che puoi fare di più con la pluffa dai- a dire il vero si trovava in difficoltà a dirigere la squadra, non sapeva come suo padre dirigesse ma si adeguó a quello che faceva lui normalmente
Un fischio e circa 20 metri da loro, la McGonagall guardava la squadra giocare e fece segno di fermarsi
I ragazzi adagiarono lentamente sul terreno e la McGonagall parló

-Scusate l'interruzione ragazzi, ma avrei bisogno del signor Edward's, della signorina McKinnon dei signori Johnson con me...gli altri potete continuare ad allenarvi - e cominció a camminare mentre la squadra guardava perplessa il capitano
-Non preoccupatevi, penso che James sia tornato - sorrise - però nel mentre fate un po' di avvitamenti e di formazioni da cacciatori... arriviamo - e tutta la squadra si rialzó in cielo mentre Ginny, Ron, Marlene ed Harry tornavamo dentro

𝔸 𝕗𝕦𝕥𝕦𝕣𝕖 𝕥𝕠 𝕔𝕙𝕒𝕟𝕘𝕖Where stories live. Discover now