35 Il Bambino di Privet Drive

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Il ricordo mostrava un sottoscala nella penonbra più totale, subito dopo uno bussare forte alla porta
-Sveglia! Alzati Subito!-
-Si zia Petunia-
Harry undicenne accese la piccola luce ed uscì dal sottoscala di Privet Drive
La cucina era sommersa di regali tutti impacchettati
Zia Petunia quando entró Dudley lo salutó - Ecco che arriva il nostro festeggiato, auguri tesoruccio!! Tu- e si rivolse brutalmente ad Harry - vedi di non bruciare niente-
Il bambino si avvicinó ai fornelli e per quanto poteva essere alto si mise a finire di preparare la colazione.

-Harry--sospiró Lily cercando di mantenere la calma - Dimmi che non  non sei tu  e quella non è la famiglia di mia sorella, per favore-
-Io...si mamma-ammise lui debolmente
A tutti i presenti venne una stretta al cuore:un bambino che fin così piccolo era trattato così male non meritava tutto questo. Il dolore più intenso lo provavano  James e Lily, perché anche se non erano neanche fidanzati l'amore per quel bambino, che non aveva neanche visto i suoi genitori, li faceva a pezzi. James era con i lucciconi agli occhi ma non lo dava a vedere, Lily invece non ce la fece e di getto si butto tra le braccia di James. Il ragazzo rimase per un attimo rigido, non aspettandosi quel contatto ma poi la strinse a sé, perché sapeva che stavano soffrendo insieme, uno accanto all'altro.
Harry non poté fare a meno di farsi scappare una lacrima ma focalizzó la sua attenzione sul ricordo

Harry si trovava davanti la gabbia di un serpente e gli stava parlando
-Non deve essere bello stare tutto il giorno sdraiati qui eh? - chiese il ragazzino
Il serpente fece di no con la testa e batté la coda sul cartello "nato in cattività"

-tu... come.... come fai a parlare con i serpenti? - chiese Piton sbalordito
-lo vedrete più avanti... - rispose vago il corvino sotto lo sguardo indagatore di tutti

-Mamma, Mamma! Vieni a vedere, guarda cosa fa il serpente! - gridó Dudley scaraventando Harry a terra
In un attimo la teca di vetro scomparse e il serpente riuscì a scappare mentre la gente gridava.
-cosa è successo? Tuonó zio Vernon
-Lo giuro, non lo so, un minuto prima c'era il vetro e poi è sparito, come per magia! -
-Non esiste quella robaccia! - gridó zio Vernon con il faccio sul violaceo
Harry andó avanti e la scena finì con Zio Vernon che lo chiudeva nel sottoscala

-Quanto.... sei stato lì dentro? - chiese furibondo Sirius
-Io....andiamo dritti al punto - e con dei rapidi movimenti della bacchetta il ricordo cambió

harry undicenne aveva in mano una busta, più precisamente la busta di Hogwarts
Lesse - Signor Harry J. Potter, ripostiglio del sottoscala, 4 Privet Drive, Little Whinging, Surrey-
Quando tornó in cucina Zio Vernon, gliela strappò dalle mani e la fece vedere a Petunia, che assunse uno sguardo scioccato

-Cosa è successo? - chiese Alice - Quella... quella è la lettera di Hogwarts - continuó
-Si...loro non volevano mandarci e dato che dovevamo mandtre una riposta mandarono centinaia di lletter ovunque andavano--spiegó Harry
-Perché fammi indovinare- iniziò suo padre - quel ciccione del mio cognato- e Sirius lo schernì facendo finta di vomitare - pensava che spostandovi non vi avrebbero trovato , non è vero? -
-Esatto- annuì Harry

Il ricordo si spostò su una baracca sul mare in piena tempesta. Nella stanza si avvicinarono tutti ad un bambino piccolo e magro che rannichhiato nel pavimento disegnava una torta di compleanno sulla polvere

-Non... non hai mai festeggiato il tuo compleanno? - chiese piano Marlene
-E non hai ricevuto neanche qualche regalo? - chiese Remus
-Si può definire una cruccia o dei biscotti per cani un regalo? - chiese Ginny un po' troppo aspramente. Harry aveva parlato di queste cose solo alla sua fidanzata: era stata dura la sua vita da bambino.
-No...non credo proprio--abbassó la testa James. Probabilmente se lui è Lily fossero rimasti vivi sarebbero andati a vivere nella casa dei Potter, che si tramandava da generazioni, con tutto quello di cui Harry aveva bisogno.

𝔸 𝕗𝕦𝕥𝕦𝕣𝕖 𝕥𝕠 𝕔𝕙𝕒𝕟𝕘𝕖Where stories live. Discover now