37 La Pietra

2.1K 134 47
                                    

Il giorno dopo passò più velocemente di quanto pensassero. Era rimasti tutti con il fiato sospeso e non vedevano l'ora di continuare. C'era una persona o forse due che erano particolarmente tormentate però: Lily e James.
-Felpato- cominció James mentre tornavano dall'infermeria - ma secondo te la Evans mi vede come un amico? -
Sirius si giró e lo guardó, per poi scoppiare a ridere - Ramoso, io trovo la Evans sempre una pazza psicopatica per ora - e James sbuffó seccato e aumentó il movimento delle stampelle per andarsene
-Ma non vuol dire che ti trovi solo un amico mio caro Ramoso- aggiunse tra sé Sirius divertito

***
-Bene ragazzi, potete andare- lì congedó il professor Lumacorno sorridente - e ricordate di preparare la pozione per la prossima volta, ci sarà una sorpresa! - ma fu troppo tardi per Sirius che aveva una certa fretta a svignarsela mentre James lo seguiva a fatica sogghignando: probabilmente avevano combinato qualcosa quei due e probabilmente poi anche  il povero Remus ne avrebbe pagate le conseguenze.
Lily quel giorno si prese coraggio e andó per chiedere quello che aspettava dalla sera prima, da quando avevano cominciato i ricordi.

-James! - chiamó lei e tutti i grifondoro del sesto anno si girarono sconvolti e dato che James non dava segni di ascolto lo richiamó ancora - Potter!! - e i presenti si tranquillizarono
-Si Evans?- si giró lui con una faccia innocente, troppo innocente
Lily roteó gli occhi rassegnata - che avete combinato stavolta? -
-Cosa? Ehm... noi niente - si guardó intorno l'occhialuto - Cosa posso fare per te, luce dei miei occhi? - chiese lui con un sorriso beffardo e per fortuna di Lily non poté scompigliarsi i capelli

-Senti, solo perché ti chiamo per nome non vuol dire che puoi chiamarmi come ti pare va benissimo Evans - e marcó il cognome - oppure... Lily- esitó lei
-Va bene allora Lily - disse James e alla ragazza sembró così bello il suo nome pronunciato da lui..... ma scacció immediatamente quel pensiero
-Dopo tu sai cosa, dobbiamo parlare- bisbiglió lei
James la guardó strana ma si limitò ad annuire e fece per tornare da Sirius, Remus, Harry e Ron,mentre Lily veniva riempita da domande da Marlene
-Eh cara, cosa vorresti fare? - chiese sogghignando l bionda mentre Gi'ny ridacchiava
-Lene, finiscila... io continuo a pensare che tu invece sia perfetta per Black - e sorridendo soddisfatta se ne andó lasciando Marlene immobile rossa come un pomodoro

***
Come la sera prima, si trovavano tutti di nuovo nella Stanza delle Necessità
-Questa sera finiremo i ricordi, e tra l'altro è anche la parte più importante- disse Harry mentre che Hermione sistemava il pensatoio e gli altri annuivano seri.
-Io all'inizio di questo ricordo non entrerò per motivi che vedrete- esordì Harry e fece uscire il filo argentato che immerse nel pensatoio

Il piccolo Harry cercava nel buio più totale un libro che parlasse di Nicolas Flamel - Avanti, avanti!!deve esserci qualcosa! - ma venne interrotto da una voce che gracchiava - Chi c'è? - chiese Gazza ed Harry si fece cadere la lanterna che attiró il custode. Con indosso il mantello sgattaioló via e per la fretta si intrufoló dentro una vecchia aula che ospitava uno specchio
Harry curiosamente si avvicinó e trattenne il fiato con gli occhi sbarrati
Nel riflesso c'era lui stesso con delle figure dietro: più precisamente Lily e James affiancati da altri parenti che probabilmente erano i suoi nonni.
Lily sorrideva e piangeva contemporaneamente, James invece le cingeva la vita e metteva una mano sulla spalla ad Harry che voltandosi non vedeva niente. Il ricordo svanì

Tutti uscirono dal ricordo e la prima cosa che vide Harry fu una chioma di cappelli rosso fuoco che le venne incontro mentre sua madre piangeva silenziosamente
Anche James si avvicinó e con un sorrise triste abbracció Harry mentre Marlene tirava su con il naso, anche lei commossa.
-Quello era lo specchio delle emarb, mostra la cosa che noi desideriamo di più - spiegó Harry - lì ci tornai altre tre notti finché Silente mi disse di no' rifugiarmi nei miei sogni-
Sirius non poteva fare a meno di tenere il suo sguardo con il suo figlioccio: diventava troppo freddo ogni attimo che passava e le sue occhiate fugaci erano molto simili a quelle che dava ogni tanto a James e Lily. Probabilmente Harry aveva sofferto per lui e non riusciva ad esprimersi. Di questo era certo Sirius e anche del fatto che somigliasse tanto a James, che come suo figlio le emozioni negative le teneva tutte per sé, non volendo ferire gli altri.
-Harry, possiamo continuare? - chiese dolcemente Ginny. In quei giorni non riuscivano più ad avere un po' di tempi per loro e questa cosa li faceva stare male.
-si certo... da lì scoprimmo che Nicolas Flamel era il creatore della pietra filosofale, che rendeva immortali chiunque ne fosse entrato in possesso- disse Harry
-Un giorno poi, andammo Da Hagrid e ci mostrò il suo uovo di drago - aggiunse Ron
-Uovo di drago?! - chiese Remus sconvolto - gli anni passano, ma Hagrid avrà sempre la passione degli animali pericolosi -
-Si, solo che Malfoy lo vide e lo andó a dire alla McGonagall perché dovevamo darlo a mio fratello charlie che si occupa di draghi- aggiunse Ron - Così la professoressa McGonagall li trovò nella torre di Astronomia dove diedero il drago e ci mandó nella foresta proibita a scontare la punizione - finì Hermione
-Aspetta, ma da quando le punizioni nella foresta proibita? E poi cosa c'entri tu Herm? - l'apostrofó Alice
-Lunga storia ma sta di fatto che abbiamo avuto un incontro poco piacevole- si intromise Harry che fece ripartire il ricordo

𝔸 𝕗𝕦𝕥𝕦𝕣𝕖 𝕥𝕠 𝕔𝕙𝕒𝕟𝕘𝕖Where stories live. Discover now