XXI

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Trattengo il fiato per qualche secondo e scocco la freccia, mi lascio uscire un respiro e sorrido voltandomi verso Taehyung che mi guarda quasi orgoglioso.
Si stacca dal muro della casa, su cui era appoggiato con la schiena e cammina verso l'albero.

«Non ci credo» dice. Si gira verso di me e io faccio spallucce, divertito. «L'hai colpito al centro» commenta, sorpreso guardando la freccia conficcata nel tronco.
«Già» rispondo, fiero di me stesso. «Ti hanno addestrato bene» spiega.

Cammina verso di me. «Non sapevo cosa stessero facendo, pensavo che volessero insegnarmi ad usare l'arco solo per farmi fare un po' di sport» gli spiego.
«Quante armi sai usare?»
«Troppe, per avere sedici anni» sospiro, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

«Potresti fare il culo a tutti noi, solo con arco e delle frecce» dice. «La balestra è peggio».
Inclina la testa di lato.
«Ne hai mai vista una?» chiedo. «Sì, so cos'è una balestra».
«I dardi di una balestra, viaggiano a moltissima velocità. Sopravvivere a uno scocco di balestra, è quasi impossibile per quanto è forte l'impatto» spiego, mentre sistemo l'arco e le frecce nel borsone. «Ovviamente devi saperla usare e avere un'ottima mira».

Mi tolgo i guanti, lanciandogli con le altre cose e chiudo la cerniera.
Prendo il borsone in spalla e lo guardo.

«Quindi, quella volta davvero mi avresti ucciso» dice. «Quale?» domando confuso.
«Dietro la scuola, dopo che hai scoperto che sono un licantropo».
«Oh, si, l'avrei fatto».

«Sei tosto» ridacchia, circondando la mia schiena con un braccio. «Lo so» alzo le sopracciglia. «Potrei vincere perfino contro di te» sussurro. Mi tira verso di lui e io, appoggio le mano sul suo petto. «Ah si?» mi domanda, a fior di labbra.
«Ah ah» rispondo.

Fa scontrare le nostre labbra. Metto le mani tra i suoi capelli, tirando alcune ciocche. Scorre la lingua sulla mia bocca, che dischiudo subito così permettendo alle nostre lingue di incontrarsi.
Mi faccio più vicino a lui, sentendo il calore del suo corpo.

Ci allontaniamo. «Ci sono ancora tante cose che non sai su di me» dico, guardando i suoi occhi scuri. «Ad esempio?» domanda.
«Mh, non sai che fumo, che ho due tatuaggi e che so andare in moto» rispondo.
«Non te li ho mai visti i tatuaggi» commenta, incrociando le braccia al petto. «Non hai mai guardato nel posto giusto, amore» dico, mentre sistemo la sua giacca con le mani.

«E io che credevo fossi un ragazzino per bene».
Ridacchio, buttando la testa all'indietro.
«Te li farò vedere, ma prima devi scoprirli».
Gli faccio l'occhiolino e lui ride, divertito. Stringe i miei fianchi e i suoi occhi si fanno, mentre mi guarda. «Perchè gli alpha hanno gli occhi rossi?» chiedo.

Fa spallucce. «Le leggende popolari, dicono per per il sangue degli antenati altri dicono che è il colore del comando» spiega.
«Sei sempre stato alpha?»
Annuisce. «La mia famiglia lo era tutta».
«E Jimin? Prima era un omega, no? So che è impossibile, per un omega diventare alpha eppure lui ce l'ha fatta».

Sospira. «La storia di Jimin è davvero intricata, ancora non sappiamo come ci sia riuscito, abbiamo solo ipotizzato che qualcuno della sua famiglia dovesse essere stato un alpha, che poi è diventato omega» spiega, alzando le spallucce. «È speciale».
«Sì, Yoongi glielo ripete sempre ma lui stenta a crederci. Dice solo di essere un disastro. Sai, per Jimin fallire è come morire. Vuole dimostrarsi capace del suo titolo, di essere un alpha».
«Ma lo dimostra benissimo».
«Vaglielo a dire» sospira, scuotendo la testa.

Fa un sorrisetto e appoggia le labbra sul mio collo, facendomi respirare pesantemente.
Stringo i suoi capelli con una mano e chiudo gli occhi. «Che fai?» domando. «Ti bacio».
Lecca la mia pelle, ci respira contro e la bacia.
Ansimo, mordendo il mio labbro inferiore.
«Tae...» sospiro.

THOS || TaekookWhere stories live. Discover now