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JUNGKOOK

Mi metto seduto sul letto, mentre mi massaggio la fronte con la mano. Ho dormito fin troppo bene, fuori si è fatto buio.
Prendo i miei pantaloni dal bordo del letto e me li metto, per poi alzarmi.

Stringo i denti, avvertendo una fitta alla gamba, prendo un respiro profondo e appoggio la mano contro la parete per camminare.
Esco dalla stanza e scendo, lentamente e a fatica, le scale.

Sento le voci dei ragazzi, provenire dalla sala così mi avvicino alla porta affacciandomi.
Il primo ad accorgersi della mia presenza, è Yoongi che da una gomitata a Taehyung, che prontamente si alza viene verso di me.

«Come ti senti?» domanda, prendendo il mio braccio e mettendolo attorno al suo collo.
«Abbastanza bene» rispondo. Metto l'altro braccio attorno alla mia schiena. «Non appoggiare il piede» sussurra.
Annuisco e con il suo aiuto, zoppico fino al divano dove Jimin, spinge via Yoongi per farmi sedere.

«Per quanto io sia tentato di rimanere qui, i miei genitori saranno preoccupati a morte».
Taehyung annuisce. «Sì, credo sia il caso di portarti a casa».
«Prendi la mia auto» gli dice Yoongi «Non penso sia il caso di andare in moto con quella ferita alla gamba».

«No aspetta, prendi  la mia - dice Namjoon - che se vi si blocca in mezzo alla strada, siete fottuti».
Yoongi sospira incrociando le braccia al petto e  guarda Jimin, che fa spallucce sforzando un sorriso.
«Okay, dammi le chiavi». Nam da le chiavi a Tae, che prende.

«Salimi sulle spalle» mi dice. «Scusa?»
«Andiamo, piccolo, non pesi così tanto».
Sospiro, e faccio come ha detto. Mi aggrappo al suo collo e lui mi tiene dalle gambe.
«Ciao Kookie, riguardati eh». Sorrido e annuisco. «Tranquillo, Hobi».
«Ciao ragazzi».

Taehyung e io usciamo di casa, raggiungiamo l'auto di Namjoon e lui mi fa salire davanti, e sale dalla parte del conducente.
Mette in moto e abbassa il freno a mano, per poi partire.
Appoggio la testa contro al finestrino e mi lascio uscire un respiro tremante.

«Sono un disastro» dico, stringendo il tessuto dei miei pantaloni. «Sono un fottuto disastro».
«Che intendi?» chiede, lanciandomi un'occhiata. «È solo che, voi siete tutti fantastici avete i vostri "poteri" e io...non sono niente in confronto a voi sei, sono solo un ragazzino che gioca a fare il cacciatore» dico, scuotendo la testa.

«Ehy, nessuno è migliore di qualcuno. Tutti abbiamo un punto debole e un punto forte. Tu, sei fortissimo con l'arco, hai un coraggio pazzesco» spiega. «Anche se sei umano, non vuol dire che sei inferiore a noi».

Ingoio un groppo, annuendo. Si ferma davanti casa mia e si gira a guardarmi.
«Ascolta» mette una mano sulla mia guancia. Accarezza le mie labbra e sorride. «Tu sei il ragazzino più forte che io conosca, okay? Mi hai puntato un arco contro».
Ridacchio.
«Non pensare a quello che non sei, concentrati su quello che sei e che puoi essere».

«Ora andiamo dai». Scende dalla macchina e mi aiuta a fare lo stesso. Mette un braccio attorno alla mia vita e il mio attorno al suo collo. «Cerca di non appoggiarlo».
Annuisco e raggiungiamo la porta di casa mia.
Taehyung suona.

I miei genitori, ci aprono. «Oh mio Dio!»
Sforzo un sorriso a mia madre. «Ciao» li saluto.
«Entrate» dice, spostandosi. «Tae, fallo sedere sul divano». Lui esegue le parole di mio padre e io mi siedo.

THOS || TaekookWhere stories live. Discover now