XLV

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È da quella notte nel bosco, che mi accompagna una strana sensazione. Ho come la sensazione di aver dimenticato qualcosa, ma non riesco a capire cosa, neanche se mi sforzo.
Anche gli altri hanno la stessa situazione.
Nessuno di noi, riesce a ricordare cosa sia successo quella notte con la negromante. Abbiamo ipotizzato che lei ci abbia fatto qualcosa.

Eppure, ci sono dei vuoti, nella mia testa, come quando mi sono fatto il tatuaggio, ci sono andato da solo ma ho sensazione che ci fosse qualcun altro con me, anche se sono sicuro ci esserci andato da solo.

Sospiro e mi siedo al tavolo della mensa con i miei amici. «Ciao» li saluto con sorriso.
«Ehy, Kookie. Ti va venire al K3, stasera?»
Sposto lo sguardo su Jimin e annuisco.
«Certo, ci vediamo lì davanti alle dieci» dico.

Prendo un boccone dell'hamburger e sbatto le palpebre, frustrato da questa sensazione che continuo ad avere. Non capisco niente. Di notte, mi sveglio di soprassalto in lacrime, mentre grido un nome, ma dopo qualche secondo lo dimentico.
Per non parlare del succhiotto sbiadito che ho sul mio collo, non riesco a ricordare chi me l'abbia fatto. Non sono quel genere di ragazzo che va a letto con qualcuno da ubriaco. Credo.

Cos'è che ho dimenticato?

«Voi...siete riusciti a ricordare cos'è successo quella notte nel bosco?» domando.
«No, il vuoto» sospira Yoongi, scuotendo la testa. Sbuffo e appoggio le braccia sul bordo del tavolo. «Ho come la sensazione di aver dimenticato qualcosa di veramente importante per me» dice Jimin e alza gli occhi al cielo, in modo frustrato. Chiudo gli occhi per qualche istante. Nella mia mente, compaiono le immaggini di quella notte, ma dopo tutto si fa buio. Non ricordo per quale motivo stessi piangendo, così disperatamente.

«Ho dei buchi nei miei ricordi, di questi mesi. Sento che c'è stato qualcosa che mi ha reso davvero felice» spiego. «Solo in questi mesi? Io sento di aver dimenticato qualcosa di anni».
Guardo Yoongi e faccio spallucce.

Da quel giorno è passato un mese. Un mese senza risposte.
«Come ci siamo conosciuti io e voi?» chiedo e scuoto la testa. «C'è stato qualcosa che ci ha permesso di diventare amici» dico.
«Secondo me, la negromante ci ha fatto qualcosa e basta. È inutile continuare a pensarci, tanto non succederà nulla» dice Nam.

No, non è così. Io sono sicuro di aver perso, nei miei ricordi, qualcosa che è stato importante per me. Qualcosa che mi ha fatto provare dolore e piacere al tempo stesso.

«Vattene Jeon, non vogliamo che uno sporco assassino si intrometta nei nostri affari».

Sbatto le palpebre, confuso. Che cosa?
Di chi era quella voce?
«Avete sentito?» chiedo. «Cosa?» mi domanda Hoseok. «Una voce» spiego.
«Una voce? E di chi?» mi chiede Jin. «Di...un ragazzo, era profonda» dico.
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«Tesoro, stai bene?» mi chiede mia madre.
«Non lo so, ho come la sensazione di aver dimenticato qualcosa di molto importante».
Mio padre aggrotta le sopracciglia.
«Anche io, sono convinto che non fossi solo quando ho affrontato Sunwoo».

Sospiro e scuoto la testa.

«I ragazzi mi dicono che non dovrei pensarci, ma non rieeco a farne a meno» spiego. «La notte mi sveglio in un bagno di sudore, mentre piango per non so che cosa. Capita tutte le notti, da quando abbiamo sconfitto la negromante» aggiungo. «Urlo un nome, ma dopo due secondi non me lo ricordo più».

«È molto strano, Kookie» sospira mia madre, confusa. Annuisco. «Lo so».
«Ora vado in camera» dico. Salgo le scale ed entro nella mia stanza.

«Ricordati di me». Sussulto. Ancora quella voce.
«Promettimi che non mi dimenticherai mai».
Mi appoggio alla scrivania con entrambe le mani. Stringo i denti, mentre la mia testa è pesante come un macigno.

Di chi è questa voce? Cosa vuole da me?

«Si può sapere che cazzo vuoi da me?!» sbotto.
Mi prendo la testa con le mani. Non ci capisco più niente, cosa mi sta succedendo? Perchè ogni volta che sento quella voce, il mio cuore batte incredibilmente forte? Perché mi sento più tranquillo? Io non so di chi sia.

Il mio cellulare vibra, così lo prendo per leggere il messaggio.

Jimin🐺 ti va di venire al K3 per le dieci?

Ci penso per qualche secondo per poi rispondergli.

Me Si, certo.
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____

Fortunatamente l'ora in cui io e i ragazzi ci dobbiamo ritrovare davanti al locale arriva in fretta, così mentre sto fumando vicino al K3, aspetto i miei amici.

«Per questo non possiamo stare insieme. Non voglio che mi trascini con te nel tuo inferno, perchè sento che lentamente ci sto entrando e voglio tornare indietro, prima che sia troppo tardi».

Aggrotto le sopracciglia e alzo lo sguardo. Per un secondo vedo me stesso e un altro ragazzo, ma non lo riesco a vedere in faccia, poi sia la mia figura che la sua vaniscono.
Stavolta, la voce che ho sentito, era la mia.

«Jungkook, eccoti». Sorrido a Jimin e agli altri, poi entriamo. Ci sediamo su un divanetto, dopo che abbiamo preso da bere e io sospiro.

Sento gli occhi di un ragazzo su di me. Sta ammiccando.
Lo vedo avvicinarsi a me, così i miei amici stringono le labbra per cercare di non commentare.
«Sei solo?»
«No, il mio ragazzo è-» mi blocco subito e aggrotto le sopracciglia. Il mio ragazzo? Io non ho un ragazzo, l'ultimo mi ha tradito mesi fa.

«Jungkook, che dici?» mi chiede Jin, confuso.
«Sì, sono solo» dico e mi alzo, per poi seguirlo in pista. Mi prende per i fianchi e fa scontrare i nostri corpi, mentre balliamo a ritmo della musica.
Circondo il suo collo con le braccia e sorrido, mordendomi il labbro. Non è male, potrei rifletterci su.
Le sue mani, stringono le mie natiche e poi avvicina le labbra alle mie.

Chiudo gli occhi, aspettando che mi baci, con le labbra dischiuse.
«Sei mio, piccolo. Mio e di nessun altro. Non lasciare che nessuno ti tocchi come faccio io».
Mi allontano di scatto, spingendolo via.
«Ehy, ma che cazzo ti prende?» domanda, alzando le braccia confuso.
«I-io...ho bisogno di aria» spiego.

Esco dal locale e corro verso il muretto, con le lacrime agli occhi e i singhiozzi. Piango, senza che me ne importi delle persone che mi guardano.
«S-si può sapere chi d-diavolo sei?» domando.
Per un secondo la mia mente si offusca.

Apro le labbra, muovo la testa e chiudo gli occhi, come se fossi su un altro pianeta.

«T-taehyung» sussurro. «T-taehyung».

Spalanco gli occhi e respiro pesantemente. Ho ridetto quel nome, ma neanche stavolta lo ricordo.

«Kookie» la mano di Jimin, mi fa sussultare.
«Stai bene? Perché stai piangendo?» mi chiede. Scuoto la testa e mi asciugo le lacrime. «Quel tipo ti ha fatto qualcosa?» domanda, pronto ad ucciderlo. «N-no, è stata colpa mia».
«Forse è il caso che ritorni a casa» spiego. «Ti accompagnamo» dice Yoongi, facendo ruotare la chiave con l'indice.

«Ricordati di me, piccolo».
«Non mi ricordo di te, finiscila» sussurro.

Saliamo in auto e io guardo fuori dal finestrino, sentendo un senso di vuoto assurdo. Ci sono così tante cose che non tornano, non sto facendo altro che diventare più confuso ogni secondo che passa.

«Ci stai pensando?» mi chiede Yoongi, mentre mi guarda dallo specchietto retrovisore.
«Sì» rispondo «non riesco a fare altrimenti».
«Secondo me, ti stai spremendo per niente. Namjoon ha ragione, è la negromante che prima di morire ci ha fatto qualcosa. Non abbiamo dimenticato niente in realtà, infondo nel nostro branco ci siamo tutti, non manca nessuno» fa spallucce.

«Siamo un branco e questo significa che nessuno viene abbandonato» dico. Aggrotto le sopracciglia confuso, su come io sappia questa frase.

Appena arrivo a casa, mi cambio e mi infilo sotto le coperte, per poi addormentarmi profondamente con mille pensieri per la testa.
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Mi sveglio di soprassalto e respiro pesantemente.
«Oh Dio» sussurro.

THOS || TaekookWhere stories live. Discover now