Capitolo 1

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Dan aprì gli occhi infastidito dalla luce del sole che stava entrando dalla finestra. Ovviamente come suo solito aveva scelto il lato peggiore per sedersi. Prendeva sempre quello sul quale c'era il sole cosa che gli dava davvero fastidio, oltre al fatto che se si esponeva troppo senza mettersi un filo di crema solare protezione cinquanta finiva per diventare completamente rosso.

Il moro si girò verso il fratello che stava dormendo tranquillamente e compostamente al suo fianco per poi rivolgere lo sguardo sul davanti dell'auto, ma invece di concentrarsi sui genitori sgranò gli occhi mentre vedeva passarsi davanti quella che non sembrava per niente una grande città ma un piccolo villaggio. Non dovevano andare in una grande città? Almeno era quello che facevano sempre quando cambiavano città. Allora perché si trovavano li? Sperava solamente che fosse un villaggio di passaggio, non avrebbe sopportato il fatto di dover stare in un luogo così claustrofobico. Ed era strano detto da lui visto che molto spesso si andava ad intrufolare nella bara del padre per potersi riposare quando il padre non ci dormiva ovviamente.

-Dan sveglia tuo fratello- disse Vakaris attirando l'attenzione del moro che lo guardò con tanto d'occhi.

-non possiamo essere arrivati!- protestò il ragazzo ma l'uomo lo contraddisse fermando la macchina davanti l'ingresso di una villetta che sembrava cadere a pezzi.

-certo che si- disse invece Elaine aprendo la portiera dal suo lato e scendendo con un sorriso sulle labbra mentre Dangerutis voleva sotterrarsi.

-Nor- sussurrò poi vedendo che anche il padre era sceso dalla macchina e stava iniziando a prendere quelle poche valige che erano riusciti a fare in fretta e furia. Il fratello però non sentì il suo richiamo visto che aveva parlato davvero tanto a bassa voce.

-Norman- provò ancora Dan chiudendo gli occhi. Il sole stava iniziando a dargli fastidio e si era dimenticato di portarsi gli occhiali. -Normantis!- gridò allora Dangerutis scuotendo il fratello con forza facendo svegliare di soprassalto.

-cosa?- chiese quest'ultimo stropicciandosi gli occhi. Non si era minimamente accorto di essersi completamente addormentato.

-siamo arrivati. Muovi il culo- gli disse Dan facendo schioccare la lingua per poi scendere dalla macchina e camminare spedito verso quella che aveva capito essere la loro nuova casa, ma chissà per quanto tempo. Il suo intento era quello di andarsi a rifugiare sotto il porticato per sfuggire ai raggi solari e ci riuscì con successo nonostante la puzza che emanava quella casa non gli piaceva per niente.

-Dan se vuoi entrare questa è la chiave- disse Elaine lanciandogli la chiave che il ragazzo prese velocemente, ringraziando mentalmente la madre, ed entrò nella casa tappandosi subito il naso. Ma dove cazzo erano finiti? Cercò di non curarsene troppo e iniziò a salire le scale che portavano al piano superiore dove era più che sicuro ci fossero le camere da letto. L'unica cosa che voleva fare in quel momento era buttarsi sul letto e mettersi a dormire. Aprì la prima porta che trovò, ma era un bagno e la richiuse velocemente visto il fetore che proveniva da quel luogo. Si spostò allora verso l'altra camera che sembrava quella matrimoniale. Richiuse anche quella porta per poi aprire la terza e con orrore si accorse che era anche l'ultima. Come volevasi dimostrare la camera era la più grande che occupava completamente un lato ed erano presenti due letti. Avrebbe dovuto condividere la camera con il fratello e la cosa non gli piaceva per niente. E di sicuro si sarebbe fatto sentire.

Scese nuovamente le scale raggiungendo subito il terzetto che era appena entrato nella casa chiudendosi la porta alle spalle. Normantis aveva praticamente portato dentro anche la valigia del gemello visto che quest'ultimo non si era minimamente fatto problemi a lasciargli fare tutto il lavoro.

-c'è solo una camera per noi due e io non ci dormo con lui- protestò Dan.

-ti devi accontentare Dan, non c'erano case con tre camere- disse Elaine guardando minacciosa il figlio.

-io non ci dormo con lui!- gridò nuovamente Dan guardando male il fratello, proprio come se fosse lui il problema di tutto.

-guarda che non sono stato io quello che ha quasi ucciso una persona!- protestò Norman che non aveva minimamente intenzione di essere considerato il responsabile della cosa dal fratello.

-non me ne frega niente io non ci dormo con te!- disse nuovamente Dan incrociando le braccia al petto.

-Dangerutis sei l'ultima persona che si può lamentare della cosa visto che tuo fratello ha ragione. Per favore lascia le cose come stanno- cercò di farlo ragionare Vakaris che l'unica cosa che voleva in quel momento era dormire nella sua comoda bara.

-io non ci dormo nella stessa camera con quel frocio!- gridò Dangerutis in un impeto di rabbia facendo completamente sbiancare Norman e bloccare Vakaris ed Elaine.

-grazie mille Dan- disse Norman scuotendo la testa per poi uscire di casa sbattendo la porta. Non aveva mai rivelato ai genitori di essere gay, lo aveva fatto solo con il fratello chiedendogli di non dire niente ai genitori. Ma ovviamente non si sarebbe mai dovuto fidare del fratello. Fratello che aveva notato essere diventato più freddo da quando gli aveva rivelato quel piccolo particolare di se ma mai si sarebbe aspettato di fargli così tanto schifo.

-ci vuoi cortesemente spiegare cosa sta succedendo?- chiese Elaine al figlio guardandolo davvero male. Dan si morse le labbra, non voleva insultare il fratello in quel modo e soprattutto non voleva tradire la sua fiducia. Gli era uscito perché aveva una strana e malsana paura che il fratello potesse avere alcuni strani pensieri su di lui. Sapeva che era solamente una sua soggezione ma era stanco e non aveva minimamente pensato alla cosa.

-posso dormire nella bara?- chiese il ragazzo cercando di cambiare discorso.

-no! Tu dormirai nella stessa stanza di tuo fratello e soprattutto andari a cercarlo e lo riporterai qui!- disse la donna puntando il dito a terra mentre parlava.

-ma...-

-non me ne frega niente signorino non dovevi insultare tuo fratello in quel modo e ora ti prendi le tue responsabilità andando a cercare. Ti ricordo che siamo in questa situazione per colpa tua e non sua- Elaine anche se era l'unica della famiglia a non avere poteri da vampiro essendo completamente umana aveva un grosso potere su tutti e tre i suoi uomini.

-vado- borbottò Dan sbuffando ed uscendo anche lui dalla casa e come il fratello sbattendo la porta per far capire ancora di più tutto il suo dissenso.

-io non capisco ancora perché ha insultato il fratello quando anche lui è palesemente gay- disse dopo un po' Vakaris massaggiandosi con due dita le tempie per la stanchezza.

-non lo so ma credo che entrambi pensavano non ce ne fossimo minimamente accorti. Anche se loro non hanno segreti per me- la donna sorrise prima di baciare suo marito sulle labbra e lasciando a lui lo sporco lavoro di salire le valige al piano superiore.

Sangue sporcoWhere stories live. Discover now