Capitolo 6

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-cavolo non ci credo addirittura due nuovi ragazzi- sussurrò Xarita ad Owen con gli occhi che le brillavano. Era raro trovare qualcuno di nuovo.

-Xa ti conviene stare muta come un pesce per quest'ora- le disse il ragazzo che non aveva nessuna voglia di essere mandato in presidenza insieme a lei.

-noiosone- rispose la castana spostandosi i capelli da una spalla per poi guardare Norman che al suo fianco stava prendendo appunti freneticamente.

-come mai ti sei trasferito qui?- gli chiese la ragazza sapendo perfettamente che al suo fianco Owen aveva alzato gli occhi al cielo.

-abbiamo avuto un problemino alla vecchia casa- rispose genericamente il ragazzo. Era la scusa che Elaine aveva detto di usare e Norman sperava che suo fratello la ricordasse.

-come mai hai un nome così strano?-

-ha parlato lei- sussurrò Owen che ricevette uno schiaffo da parte della ragazza.

-mia madre è fissata, ma meglio se mi chiamate Norman- rispose il moro. Ed era la verità visto che era stata proprio Elaine ad insistere con Vakaris a chiamare i due figli con quei nomi abbastanza inusuali. Voleva renderli ancora più unici di quanto non fossero. Alla fine però i due ragazzi si chiamavano sempre con il diminutivo e solo poche volte usavano il loro nome per intero. Almeno i loro diminutivi erano quasi normali.

-capisco, senti ma conosci anche l'altro nuovo ragazzo?- chiese ancora Xarta. Norman non capiva perché gli stesse facendo la domanda visto che quando si era presentato aveva detto chiaramente lo stesso cognome di Dan, ma poi si ricordò che la ragazza era arrivata in ritardo quindi le rispose:

-è mio fratello gemello-

Xarita sgranò gli occhi e iniziò a girare la testa avanti e indietro per vedere bene i due nuovi ragazzi.

-non vi assomigliate molto- arrivò poi alla sua conclusione. -Se dite solo di essere fratelli sembra lui il più grande- continuò la ragazza.

-si, lo so- sussurrò Norman non appena vide il professore guardarlo malissimo.

-signorina Elfric può cortesemente smettere di importunare i nuovi arrivati?- chiese proprio il professore facendo saltare in aria la ragazza.

-non stavo facendo niente di male- si difese lei. Era stufa che il professore continuasse a prenderla di mira quando anche Jonas e il suo gruppetto non facevano altro che parlare.

-Elfric ora ha rotto veramente. Si siede affianco al signorino Miles- disse il professore facendo sgranare gli occhi a Xarita. Egan, che era il signorino Miles, era in seconda fila e lei odiava la seconda fila.

-muoviti cogliona- le sussurrò Silverus che doveva scambiarsi di posto con la sorella e che non sembrava felicissimo della cosa.

Xarita sbuffò e si alzò lasciando il posto al fratello e sedendosi con le braccia incrociate affianco ad Egan che le fece un piccolo sorriso.

-come si sta in ultima fila?- chiese a bassissima voce Owen a Silverus che si era appena sistemato.

-strani- rispose il ragazzo. Alla fine si era sempre seduto con Egan perché volevano lasciare Owen e Xarita seduti vicini e mai il rosso si era seduto in ultima fila. Quindi la cosa era abbastanza nuova per Silverus.

-e questa sarà la disposizione durante le mie ore e non accetto obbiezioni. Signorino Lock lei può rimanere li ma se vedo che anche lei era la causa delle chiacchiere la sposto immediatamente-

Norman annuì non sapendo minimamente come rispondere, ma il professore rimase contento e si rigirò verso la lavagna continuando a spiegare.

L'ora del professore passò molto velocemente per Norman che aveva il polso dolorante per il troppo scrivere tanto che in quel momento il moro se lo stava massaggiando.

-Sil smamma dal mio posto- disse prontamente Xarita ritornando tutta felice verso l'ultima fila.

-e se io ti dicessi che voglio rimanere qui? Sai si sta bene- disse il ragazzo incrociando le braccia per fare un dispetto alla sorella.

-ho detto che devi smammare e lo farai.-

-povero Egan- disse Owen scuotendo la testa e sorridendo al rosso che li stava guardando da lontano con il sorriso sulle labbra.

-sai che se rimani avanti i prof non ti romperanno più i coglioni?- le disse Silverus.

-Sil ti prego, fallo per la tua sorellina!- disse la ragazza facendo gli occhi da cucciolo bastonato e facendo alzare quelli di Silverus che prontamente si spostò dal suo posto.

-non dar fastidio okay?- le disse prima di ritornare al fianco di Egan.

-anche tu hai un gemello quindi?- chiese Norman che si era appena accorto della somiglianza dei due.

-noooo, lui è nato a gennaio e io a dicembre dello stesso anno- rispose Xarita sventolando una mano per dire che non era una cosa molto importante.

-i vostri genitori copulano come conigli- disse ridendo Owen.

-se questa affermazione fosse vera non saremmo i loro unici due figli Owen- gli rispose a tono la ragazza ridacchiando e pensando che un po' di ragione Owen l'aveva.

-ehi la tizia stronza ha detto che ha dato a te il mio foglio- furono le prima parole che disse Dan dopo essersi avvicinato ai tre e essersi rivolto solamente al gemello.

-tieni- disse il ragazzo porgendogli uno dei due foglietti.

-perché non mi hai aspettato?- chiese ancora Dan sedendosi sul banco di Norman.

-perché ti avevo avvisato che non l'avrei fatto-

-sai che fatica ho fatto per trovare l'aula. E quel coglione mi ha guardato pure male-

-se tu fossi entrato con garbo non ti avrebbe mai guardato male. È stato il tuo comportamento a farlo innervosire Dan- spiegò Norman mentre il fratello sbuffava.

-ciò non sarebbe successo se tu mi avessi aspettato-

-e io ti avrei aspettato se tu non fossi stato in pigiama quando sono partito- Dan a quelle parole assottigliò lo sguardo guardando male il fratello. La madre gli aveva detto chiaro e tondo di aiutarlo mal la cosa non gli stava andando per niente giù visto come Norman lo stava trattando.

-se mai avrai bisogno di me saranno cazzi tuoi- e così dicendo Dan tornò al suo posto e si mise a parlottare con il biondino che tanto aveva fatto paura a Norman.

-che gentilezza- si lasciò sfuggire Xarita.

-abbiamo litigato- le spiegò Norman ed in parte era vero. Anche se Dan si comportava spesso in quel modo.

-ed è anche questa la ragione per la quale ieri ti ha praticamente portato in spalla?- chiese la castana mentre vedeva il ragazzo moro al suo fianco diventare rosso.

-non proprio- rispose lui.

Sangue sporcoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora