Capitolo 26

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-chi di voi è il mezzovampiro?- chiese la donna entrando nella camera dei suoi figli. I cinque ragazzi erano corsi subito verso la casa di Xarita e Silverus e i due fratelli avevano spedito senza mezze misure i tre ragazzi nella loro camera senza dargli il tempo di salutare. Poi i due erano rimasti di sotto a parlare con i loro genitori.

-io- disse Norman e vide la donna sorridere prima di porgli una tazza con della cioccolata fumante come fece poi con anche gli altri due.

-nella tua ho messo anche un po' di sangue. Mi sembri molto debole- disse la donna non perdendo il suo sorriso.

-grazie, state facendo tanto per me- Norman abbassò il capo.

-non ti preoccupare. Mia sorella secoli fa si invaghì di un umano e io non riuscì a fare niente per impedire agli altri vampiri di ucciderli. Mi sento in debito nei loro confronti e se posso aiutarvi lo faccio volentieri. Ora riposatevi- e così dicendo la donna li lasciò da soli chiudendosi la porta alle spalle.

Norman iniziò a sorseggiare la sua cioccolata, il sangue non si sentiva quasi per niente, ma il ragazzo avvertì chiaramente i suoi canini farsi più lunghi.

-hai gli occhi rossi- disse Egan notando subito quel cambiamento nel moro.

-succede sempre quando beviamo sangue- rispose Norman e così facendo fece notare ai due anche i canini. Egan aveva creduto Dan sulla parola anche se più volte era stato tentato di vedere come fosse un mezzovampiro ma non glielo aveva mai chiesto. Norman era il vero primo vampiro che vedeva nella sua forma originale.

-come hai capito che Xarita e Silverus erano vampiri?- chiese Owen ad Egan. Era troppo curioso per poter aspettare gli altri due.

-sono freddi, sempre. E poi una volta ho preso il polso di Sil e ho cercato di avvertire il battito, ma non c'era- spiegò il rosso con calma nascondendosi dietro la sua cioccolata calda.

-e non ti sei spaventato?-

-all'inizio si, ma poi ho capito che non mi avreste fatto niente di male. Avevo più paura di Jonas sinceramente-

-perché allora non hai mai detto niente?-

-perché volevo avere la vostra fiducia. Non credevo mica che sarei rimasto escluso dal tutto per così tanto tempo. Sono sicuro che se non fossi arrivato con Dan oggi pomeriggio voi non me lo avreste mai detto.- il ragazzo aveva usato un tono di voce amaro che fece stringere il cuore a Norman. In quel loro gruppo l'unico normale era proprio il rosso e Norman in parte lo capiva. Era sempre brutto essere esclusi perché non a conoscenza di una qualunque cosa.

-volevano proteggerti e stavamo facendo la stessa cosa anche con Norman. Io ci sono dentro fino al collo per la mia natura e per questo ho sempre saputo tutto- lo rassicurò Owen.

-come mai mio fratello ti ha rivelato la sua vera natura? I nostri genitori ci hanno imposto di non dire niente a nessuno- chiese Norman curioso.

-l'ho minacciato. Se non si fosse fidato di me non gli avrei mai detto dove trovare dei vampiri affidabili per salvarti- rispose tranquillamente il rosso.

-e se non si fosse fidato di te?- chiese Owen curioso.

-non gli avrei detto niente ovviamente. Sono stufo di essere sempre l'ultimo a sapere le cose. Mi sento più inutile di quanto già non sia-

-tu non sei inutile tesoro- disse Xarita entrando insieme al fratello nella stanza e abbracciando di slancio il rosso. -senza di te non avremmo mai salvato Norman- continuò la ragazza sorridendo al moro che annuì.

-allora? Che vi hanno detto?- chiese curioso Norman mentre Silverus si sedeva al suo fianco.

-andremo tutti e tre con loro domani durante il processo di tuo fratello e i miei cercheranno un modo per far ragionare Sir Edward sperando anche di avere altri vampiri dalla loro parte. Se tutto va bene potremmo riuscire a salvare Dan e farvi ammettere entrambi nella comunità-

-in che senso voi tre?- chiese Egan con voce tremante. Stava per essere nuovamente escluso, proprio quando il suo presunto ragazzo stava rischiando la vita.

-mi dispiace Egan ma tu e Owen siete troppo umani per poter entrare. Tutti si accorgerebbero della vostra presenza- disse Xarita con una faccia che stava chiedendo scusa al rosso. Rosso che si alzò posando a terra la tazza ancora piena di cioccolata calda e uscì dalla camera per andare a rinchiudersi nel bagno che in precedenza gli avevano mostrato.

-cos'è appena successo? È sempre per quel...- iniziò a chiedere Norman ma Owen scosse la testa.

-credo si tratti di altro. Anch'io al suo posto starei così-

-posso capire anch'io? Visto che qui sembra che voi tre sappiate tutto quello che succede-

-non dovremmo dirtelo visto che sembra che Egan non voglia parlarne ma crediamo che lui e tuo fratello stiano insieme- disse Xarita a bassissima voce.

-Dan? Con un ragazzo? Siete seri?- chiese confuso Norman. Suo fratello aveva sempre avuto comportamenti che avevano fatto capire al gemello che odiasse i gay e mai si sarebbe aspettato una cosa del genere.

-si sono baciati davanti ai nostri occhi prima che Dan entrasse a salvarti quindi si- disse Owen -e poi non so se te ne sei accorto ma la giacca che sta indossando Egan è quella di Dan- Norman annuì. Aveva compreso che la giacca che stava indossando il rosso, e dalla quale sembrava non volersi separare, non era sua essendo molto grande ma non aveva mai immaginato potesse essere di suo fratello.

Il ragazzo si alzò -sapete dove possa essere andato?- chiese ai tre.

-bagno?- propose Xarita e Normantis annuì prima di uscire dalla stanza e dirigersi verso il bagno trovando la porta chiusa. Bussò aspettando un segno che non arrivò. Provò a bussare un'altra volta.

-Egan so che sei li, ti prego apri- sussurrò Norman e la porta si aprì rivelando il rosso con gli occhi gonfi e le guance rigate di lacrime. Egan lo lasciò entrare per poi richiudersi la porta alle spalle.

-ti hanno detto tutto vero?- chiese Egan con voce roca.

-si e voglio sapere cosa ti fa stare così male- Norman non provò nemmeno a mentire al ragazzo. Gli voleva troppo bene per farlo.

-e se mi avesse solo usato?- chiese allora Egan dando voce ai suoi dubbi.

-questo non lo posso sapere visto che credevo non gli piacessero i ragazzi ma stai sicuro che se ti ha usato gli farò pentire di essere nato- disse Norman abbracciando stretto il ragazzo.

Sangue sporcoWhere stories live. Discover now