Capitolo 12

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Dangerutis spinse il fratello dentro un vicolo lontano da sguardi indiscreti mentre i suoi occhi si facevano ancora più rossi e i suoi canini iniziavano ad allungarsi pericolosamente.

-Dan ti prego! Non puoi usare i tuoi poteri di giorno e di certo non puoi fare così se ti dico la verità- disse Normantis davvero spaventato dalla reazione del fratello. Non capiva minimamente cosa avesse.

-Dan?- provò a chiedere il ragazzo vedendo che il fratello non gli rispondeva. Poi tutto ad un tratto il fratello si fiondò su di lui e lo morse facendolo boccheggiare.

Non era mai capitato che il fratello lo mordesse e nemmeno il contrario.

-Dan per favore- tentò di scrollarselo di dosso Norman ma il ragazzo sembrava davvero troppo forte per essere spostato e Norman poco alla volta sentiva di star perdendo tutta la sua energia.

-Dan- sussurrò con voce flebile mentre la vista gli si faceva opaca. Non riusciva a sentire più niente e subito dopo il buio più totale.

Dan si staccò di scatto dal collo del fratello con il cuore che gli batteva a mille e gli occhi sgranati. Cosa cazzo aveva appena fatto? Sentì il corpo del fratello accasciarsi sempre di più contro il suo e lo strinse forte controllando che ci fosse ancora del battito. Non poteva davvero averlo ucciso.

Non sapeva cosa fosse successo. Ad un certo punto aveva sentito l'odore di sangue di suo fratello più forte rispetto a tutti il resto ed aveva perso il controllo.

Sospirò di sollievo quando si accorse che seppur flebile il battito c'era ancora. Strinse di più il fratello a se e gli baciò la testa tra le lacrime.

-scusa cazzo- disse a due millimetri dalla sua testa prima di appoggiarsi al muro. Aveva bisogno di un po' di tempo per riprendersi emotivamente, poi avrebbe portato il fratello dritto a casa e avrebbe inventato una scusa con i genitori. Poteva dire che erano stati i presunti amici di Nor in quel modo si sarebbe liberato di loro e avrebbe avuto la possibilità di presentare Jonas al fratello. Non capiva perché Norman non volesse avere niente a che fare con il biondo visto che era davvero un ragazzo a posto. Era molto simile a lui era vero, ma era comunque okay.

La cosa che gli faceva più rabbia in quel momento era che la sete di sangue gli era salita nonostante tutto il sangue umano che aveva bevuto in quei giorni. Come mai aveva ancora sete? Di solito quando beveva un bel po' il giorno dopo non aveva tanta fame. Eppure aveva ucciso, involontariamente sia chiaro, tutti quelli dai quali aveva bevuto il sangue. Cos'era cambiato? Il suo corpo richiedeva più sangue? O semplicemente si stava lentamente, e finalmente, trasformando in un vero vampiro? Ma se fosse stato quello il caso non doveva succedere anche al suo caro fratellino? Perché Norman invece sembrava essere ancora più debole del solito?

Essendosi ripreso un po' decise di usare la sua velocità aumentata per non farsi vedere da nessuno e soprattutto per arrivare senza problemi a casa con suo fratello che sembrava più morto che vivo. Nemmeno il tempo di mettere piede in casa che si trovò sia Vakaris che Elaine davanti e con le braccia incrociate, segno che lo stavano aspettando. Ma la cosa non durò più di tanto visto l'espressione di terrore che si andò formando sul viso della donna nel vedere il corpo del figlio esanime in quelle del gemello.

-cos'è successo?- chiese con un filo di voce mentre Dan saliva al piano superiore, seguito dai genitori, e poggiava il fratello nel suo letto.

-è stato aggredito da un vampiro e...-

-sei stato tu. Tu hai morso tuo fratello- disse Vakaris scuotendo la testa sconvolto.

-no! Non sono stato io!- tentò di difendersi Dangerutisi.

-si e il sangue che ti cola dalle labbra non è il suo.- Vakaris alzò gli occhi al cielo -Riconosco l'odore del sangue dei miei figli Dangerutis! Come cazzo ti è saltato in mente! Lo avresti ucciso se non fosse stato per metà vampiro- gridò l'uomo esasperato mentre Elaine in silenzio iniziava a pulire il segno dei canini sul collo del figlio.

-ho perso il controllo okay? Non l'ho fatto a posta. Questa è anche colpa vostra che non mi avete ancora permesso di bere sangue umano- si giustificò il ragazzo.

-oh per favore. Credi che non ce ne siamo accorti che sgattaioli fuori ogni sera? Ovviamente non sapevamo cosa facessi ma le notizie sentite oggi al tg ci hanno aperto gli occhi Dan. Vuoi fare nuovamente le valigie e andartene di qui? Per poi fare cosa? Far sentire uno schifo tuo fratello e fottertene altamente di quello che ti chiediamo di fare e ricominciare questo circolo vizioso daccapo?- Vakaris era davvero infuriato e Dan non l'aveva mai visto in quel modo. In quel momento sembrava veramente il vampiro pericolosissimo che era.

-tuo fratello ha accettato di limitarsi pur di non dover cambiare nuovamente casa. Lui odia farlo ma a te sembra fregartene altamente di tutto e di tutti. Sai quanto è difficile per tua madre trovare un lavoro? Per me entrare in ospedale e non sembrare un pazzo? Credi che io non abbia sete di sangue? Si la ho e anche tanta. Ma capisco quando è il momento di trattenersi e lo faccio per le persone che amo. Per mia moglie e i miei figli. E tu dovresti fare lo stesso per tuo fratello al quale stai continuamente sconvolgendo la vita. Siete gemelli cazzo ma sembra che tu non abbia un minimo di empatia nei suoi confronti- Vakaris prese un respiro profondo mentre Dan rimaneva immobile e in silenzio al centro della camera. -tu stasera dormi nella mia bara e chiuso a chiave. Non ti faccio restare nella stessa camera di Normantis, non sapendo che potresti ucciderlo- e così dicendo Vakaris uscì dalla camera sbattendo la porta.

-non volevo morderlo- disse Dan alla madre che ancora non aveva detto una parola.

-non so più se crederti o no Dan. Stai facendo troppi passi falsi- disse la donna non guardando il figlio negli occhi.

Dan si morse il labbro prima di scappare da quella camera non sapendo minimamente come avrebbe affrontato il fratello una volta sveglio.

Sangue sporcoWhere stories live. Discover now