Capitolo 8

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Dangerutis stava ridendo ad una battuta che aveva fatto Jonas mentre entrambi stavano camminando per le strade del villaggio. Subito dopo scuola Dan non era tornato a casa con Norman ma aveva deciso di continuare a camminare con quello che poteva considerare un amico. Jonas era fantastico ed era anche sulla sua stessa lunghezza d'onda cosa che nelle persone che aveva incontrato nel corso degli anni non aveva mai trovato.

-comunque tuo fratello è proprio carino- se ne uscì Jonas facendo girare verso di se Dan.

-in che senso scusa?- chiese il moro al biondo non capendo, o meglio facendo finta di non capire la frase del biondo.

-che me lo scoperei volentieri. È gay vero?- parlò tranquillamente il biondo con un ghigno sulle labbra.

-si, ma da cosa lo hai capito?- chiese Dan non preoccupato per il fratello ma per paura che Jonas scoprisse che anche lui era gay.

-si vede lontano un miglio che gli piacciono i ragazzi e io potrei essere più che perfetto per lui- disse il biondo mentre Dan soppesava quelle parole. Non capiva cosa ci trovasse Jonas in suo fratello ma molto probabilmente il ragazzo aveva ragione ad essere perfetto per Norman. In quel caso lui avrebbe potuto essere sicuro che Norman fosse in buone mani.

-comunque devi dire al tuo fratellino di stare alla larga da quelli con i quali si è seduto. non mi fido di loro- disse Jonas nascondendo un sorrisetto.

-dici? A me sembravano tranquilli- disse Dan che non si era molto fermato a guardare i tizi vicino al fratello. Lo aveva visto tranquillo e quindi lo aveva lasciato stare.

-allora dovrò controllarlo- disse Dan mettendosi le mani in tasca e continuando a camminare anche se ormai si erano girati il villaggio già due volte. Era troppo piccolo quel posto per i suoi gusti.

-ti conviene, è un ragazzo così tanto carino che non voglio che si faccia male- disse Jonas usando un falso tono preoccupato. Voleva mettere le mani sul sangue, e anche sul culo, di quel ragazzo da quando lo aveva visto nel cortile della scuola e avere il fratello del suddetto ragazzo dalla sua parte era una grandissima fortuna. Ovviamente non avrebbe mai svelato le sue vere intenzioni a Dan altrimenti era più che sicuro che il ragazzo non avrebbe minimamente accettato le sue intenzioni.

-e farai bene credimi. Se poi riesci anche a mettere una buona parola su di me e me lo presenti le cose potranno andare solo bene- disse Jonas fermandosi una volta arrivati davanti la casa dei gemelli. Quando ci erano passati la prima volta Dan gliela aveva mostrata e quindi se l'era ricordata.

-ci vediamo domani. Proverò a fare del mio meglio- disse Dan scambiandosi una pacca sulla spalla con il biondo prima di rientrare in casa.

-sono a casa- gridò il ragazzo chiudendosi la porta alle spalle e notando l'innaturale silenzio. Il ragazzo si guardò intorno confuso e si girò tutte le stanze del piano terra non trovando nessuno. Poi andò al piano superiore e aprendo la porta della sua camera trovò il fratello intento a studiare qualcosa.

-ehi dove sono mamma e papà?- chiese entrando e buttandosi di peso sul suo letto.

-mamma è andata a cercare di farsi assumere e papà sta dormendo ovviamente- rispose meccanicamente Norman senza alzare lo sguardo dal libro che gli aveva presto Egan.

-okay, che stai facendo?- chiese Dan che aveva una mezza idea di quello che stesse facendo il gemello ma era l'unica cosa che il ragazzo aveva in mente per poter avere una conversazione con il fratello.

-studio, cosa che dovresti fare anche tu invece di andare in giro con quello li- gli disse Norman alzando lo sguardo dal libro.

-ehi che hai contro Jonas? È un bravo ragazzo, se mai dovresti stare attento tu a quei tizi con cui te ne vai in giro- ne approfittò Dan. Il ragazzo gli aveva servito l'argomento su un piatto d'argento.

-loro sono a posto. Jonas no e non capisco come mai tu non te ne sia accorto- disse Norman incrociando le braccia al petto per non far vedere al fratello che stava tremando. Si ricordava ancora lo sguardo di quel biondo su di se.

-io mi fido di Jonas e quei tizi non mi piacciono. Credimi Jonas è apposto.

-Dangerutis quel pazzo mi ha osservato come se volesse mangiarmi- gridò Norman non capendo come mai il fratello non sembrava minimamente essersi accorto di quanto fosse viscido Jonas.

-oh per favore ma se ti piace quando qualcuno ti fissa. E poi ti stava fissando perché gli piaci- disse Dan alzando gli occhi al cielo.

-non mi piace quando la gente mi fissa Dan! E non so cosa ti abbia detto ma di sicuro l'unica cosa che vuole è me nudo in un letto- disse Norman visto che aveva appena avuto la conferma di quello che aveva pensato dal fratello.

-e allora?- chiese quest'ultimo. Non capiva come mai Normantis facesse tutte quelle storie. Non era lui quello che voleva un ragazzo.

-e allora cosa? Io non mi darò mai ad una persona che mi fa paura. E soprattutto non a qualcuno che vuole solo il mio corpo- disse Norman davvero sorpreso della mentalità del fratello.

-senti io mi fido di Jonas e so che gli piaci ed è una brava persona quindi vedi di metterti con lui così almeno la smetti di darmi la colpa di tutto quello che ti succede-

-io non mi metterò mai con quello! E poi è veramente tua la colpa!- gridò Normantis non capendo proprio perché il fratello fosse così ottuso.

-no che non è mia perché è tua la colpa-

-mi stai dando la colpa della morte di una persona che tu hai ucciso?- chiese sorpreso Normantis. Da dove usciva quell'accusa.

-ovvio, se tu non mi avessi chiesto di andare a fare la spesa al tuo posto non mi sarei mai trovato in quella situazione!-

-tu non hai controllato la tua sete! Non dare la colpa a me!- gridò Norman chiudendo di scatto il libro e uscendo dalla sua camera sbattendo anche la porta. Sapeva che scappare non era la cosa giusta da fare ma in quel momento non aveva la forza per litigare con Dangerutis.

Sangue sporcoWhere stories live. Discover now