Capitolo 4

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Dangerutis era riuscito a non sbagliare strada per tornare alla loro casa che stava cadendo a pezzi e tutto questo portando sempre in spalla il fratello che dopo un po' aveva smesso di protestare. Aveva capito che non avrebbe ottenuto niente in quel modo e si era lasciato andare.

Dan lo fece scendere dalle sue spalle solo una volta che furono sotto il portico della loro casa e bussò alla porta. A quanto pareva nemmeno lui aveva pensato a prendere un paio di chiavi per poter rientrare in tutta tranquillità.

Ad aprire la porta fu Elaine che li fece entrare lanciando occhiatacce di fuoco ad entrambi e Norman si chiese come mai sembrava arrabbiata anche con lui. Non aveva preso il fatto che era gay? Probabilmente. E la cosa lo stava distruggendo internamente. Se lei sembrava averla presa così male come aveva reagito suo padre? Di sicuro peggio. Già era una delusione nella sua parte vampirica, quello era stato il limite.

-sedetevi entrambi- disse nuovamente la donna indicando il tavolo della cucina che sembrava essere l'unica cosa che si reggeva in piedi in quel momento. In tavola c'erano due belle tazzone di latte e dei cereali. Infondo nessuno dei due gemelli aveva ancora fatto colazione.

I due ragazzi si sedettero e Normantis cerò di stare il più lontano possibile dal fratello sapendo di fargli schifo.

-Dangerutis devi dire qualcosa?- chiese Elaine guardando male il figlio nominato che sospirò.

-mi dispiace per poco fa. Non volevo.- disse Dan e lo disse veramente convinto anche se Norman non voleva crederci molto.

-bene- disse Elaine che sembrava contenta di quella confessione anche se aveva praticamente costretto il figlio a farla. -e poi?- chiese ancora la donna portandosi dietro all'orecchio una ciocca di capelli.

-non ho problemi a dividere la camera con te- disse ancora il ragazzo osservando con molto interesse la sua tazza di latte. In quel momento voleva annegarci dentro e non berla. Infondo aveva avuto un'improvvisa sete di sangue e il latte non gli sembrava l'alimento giusto per placarla.

-benissimo. Tesoro non preoccuparti, se Dan ti da fastidio diccelo che lo sistemiamo per le feste- quelle parole fecero sgranare gli occhi a Normantis.

-non ti faccio schifo?- chiese il ragazzo parecchio confuso. Elaine lo fissò come se fosse una macchia di sangue su una camicia bianca immacolata.

-certo che no! In realtà sia io che tuo padre l'avevamo capito da tempo. La mia faccia arrabbiata era per il fatto che eri praticamente uscito di casa senza avvisare e soprattutto senza crema. Vediti sti diventando tutto rosso- disse la donna sbuffando per poi sparire momentaneamente in salotto e ritornare in cucina con un flacone di doposole che mise vicino al figlio sorridendogli.

-grazie- disse Norman con quasi le lacrime agli occhi, per un attimo aveva davvero pensato di essere la persona peggiore del modo -di tutto- concluse con il sorriso ed Elaine ricambiò il suo sorriso mentre Dan guardando quella scena ebbe la consapevolezza di aver fatto davvero molto male al fratello con le parole che aveva detto, seppur involontariamente.

-su mangiate!- disse poi la donna iniziando a sistemare quello che doveva essere il piano cottura.

-ehm mamma hai del sangue?- chiese Dan che non riusciva veramente a buttare giù quel sangue nonostante la fame che aveva. Norman invece sembrava non curarsene molto.

-per il momento niente sangue signorino. Sei in punizione- disse la donna mentre Dan sgranava gli occhi.

-in che senso in punizione? Non ho fatto niente!- disse il ragazzo -e poi mi sono anche scusato!-

-sei in punizione per aver bevuto il sangue di quel ragazzo senza permesso e anche per aver insultato tuo fratello- rispose la donna puntandogli contro la prima cosa che aveva trovato cioè il coperchio di una delle pentole che stava conservando.

-e per quanto tempo? Ho bisogno di sangue e lo sai bene!- si lamentò Dangerutis.

-fino a quando io e tuo padre non saremo soddisfatti. Tieni- disse poi la donna prendendo una salsiccia cruda dal frigorifero che Dan addentò subito. Non era come bere sangue ma per il momento poteva tranquillamente accontentarsi. Non voleva fare altre storie soprattutto perché aveva paura che la madre decidesse di togliergli anche la carne cruda. Non sarebbe resistito molto.

-ah da domani inizierete la scuola qui. Oggi pomeriggio vado ad iscrivervi visto che non ho fatto in tempo ieri sera online-

I due gemelli si bloccarono di colpo per guardarsi negli occhi ambra preoccupati. Nuova scuola significava ricominciare tutto da capo. Dan e Norman avevano pensato che potevano anche scamparsi la cosa visto che dovevano praticamente finire l'ultimo anno. Ma Elaine non sembrava dello stesso avviso.

-non possiamo evitare?- chiese Norman sapendo che se il gemello avesse aperto bocca non sarebbe finita bene per lui.

-ragazzi vi manca davvero pochissimo e poi dovete pure trovare un modo per farvi nuovi amici, no?-

-ma è praticamente impossibile farsi nuovi amici adesso!- tentò ancora Normantis. Lui era una frana nel farsi amici a differenza di Dan che non aveva problemi. Nessuno dei due era andato tanto d'accordo con l'altro per riuscire ad avere la stessa cerchia di amici quindi sarebbe stata solo questione di tempo e Norman si sarebbe trovato definitivamente da solo con suo fratello che di sicuro si sarebbe fatto subito degli amici.

-non è vero- disse Elaine che sembrava non aver minimamente voglia di smettere di sorridere.

-si invece- ribatté Norman sospirando. Poi lasciò la sua colazione a metà per alzarsi e prendere la crema solare. -vado a mettermi la crema- disse sospirando prima di lasciare la stanza sotto lo sguardo attento degli altri due.

-Dan ti prego stagli vicino. So che Norman era molto legato agli amici che aveva prima e si trova in questa situazione per colpa tua-

-siamo troppo diversi per avere amicizie in comune- la fermò prontamente Dan. Era stufo di sentirsi dire in continuazione che era colpa sua. Sapeva perfettamente cosa aveva fatto quella stramaledetta sera.

-lo so, ma almeno assicurati che non rimanga completamente da solo. Non lo sopporterei- Elaine perse il sorriso per un solo secondo. La cosa che non voleva di più al modo era vedere i suoi figli tristi.

Sangue sporcoWhere stories live. Discover now