Capitolo 5

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Normantis finì di spalmarsi la crema solare in faccia e scese velocemente le scale con lo zaino in spalla. Non erano in ritardo ma era sempre meglio arrivare prima il loro primo giorno di scuola.

Dan però non sembrava dello stesso avviso visto che era ancora con il pantalone della tuta addosso che usava per dormire.

-sei ancora così!- gli disse il fratello guardandolo leggermente male. Non che avessero ripreso del tutto i rapporti dopo quello che era successo il giorno prima, ma Norman almeno doveva parlare delle cose importanti. Tipo quella.

-con calma- disse Dan passandosi una mano tra i ricci capelli scompigliandoli ancora più di prima.

-con calma un corno signorino fila a vestirti- disse la madre che uscendo dalla cucina. Cucina che come il resto della casa i due ragazzi avevano sistemato insieme alla donna il giorno precedente. Non dovendo andare a scuola li aveva praticamente costretti ad aiutarla.

-anche se arriviamo in ritardo che fa scusa?- disse Dan che non aveva minimamente voglia di andare a scuola.

-fa perché è il primo giorno e avremo già gli sguardi di tutti addosso disse Norman sospirando. Non gli piaceva per niente come situazione.

-e che ti fa?- chiese ancora Dan sedendosi tranquillamente su una sedia della cucina iniziando a fare colazione che a quanto pareva non aveva ancora fatto. Eppure Norman si ricordava che quando era sceso a mangiare il fratello era più che sveglio.

-come vuoi tu, io vado- Normantis salutò con un cenno della mano la madre e fece proprio come aveva detto.

Una volta fuori da casa, che dall'esterno sembrava ancora cadere a pezzi, e prese il suo telefono aprendo google maps. Okay che il villaggio era abbastanza piccolo da avere una sola scuola ma almeno i primi giorni aveva bisogno di una guida per arrivarci.

Stando attento a controllare anche davanti a se mentre guardava fisso il telefono arrivò alla sede della scuola in pochi minuti e iniziò a guardarsi intorno sperando di trovare qualche faccia che potesse ispirargli simpatia.

Ma per il momento non era riuscito a vedere nemmeno un volto simpatico, anzi aveva per un secondo incrociato il volto di un biondo che lo aveva guardato come se fosse stato un pasto delizioso. Inutile dire che aveva subito distolto lo sguardo maledicendosi per non aver aspettato il fratello. Con Dangerutis al suo fianco si sentiva leggermente più sicuro anche perché il gemello sapeva incutere parecchio terrore se voleva. E poi aveva una specie di malia cosa che lui non aveva ottenuto dal DNA del padre.

Venne riscosso dai suoi pensieri dalla campanella e si affrettò ad entrare all'interno dell'edificio andando verso la portineria. Di suo fratello non c'era ancora traccia.

Normantis non fece nemmeno in tempo a dire buongiorno alla signora che si trovava davanti la scrivania che quella gli aveva già consegnato due fogliettini.

-ma io sono uno solo- disse il ragazzo notando che erano identici.

-è per suo fratello ora si muova ad andare in classe- rispose in maniera scontrosa la donna ritornano a posare lo sguardo sulle sue carte. Norman voleva chiederle dove si trovasse la sua classe, ma non lo fece spaventato dal fatto che la donna potesse nuovamente guardarlo male e decise di girarsi tutta la struttura. Fino alla fine l'avrebbe trovata anche da solo. E così fu visto che c'era tanto di scritta enorme con il numero della classe.

Il moro entrò in classe leggermente titubante notando come molti dei ragazzi stavano gridando. Si sentiva davvero fuori luogo e il fatto che il fratello non fosse ancora arrivato era anche peggio.

Nessuno degli altri ragazzi sembrava essersi accorto della sua presenza e il ragazzo si chiese anche dove cavolo doveva sedersi.

-SEDETEVI E FATE SILENZIO BRANCO DI SCOSTUMATI- disse una voce alle sue spalle che lo fece saltare per lo spavento.

La classe invece si fermò e subito tutti si sedettero lasciando liberi ben quattro posti. Molti di più di quanto Normantis si fosse immaginato. Infondo mancava solo suo fratello.

-e lei chi è?- chiese sempre l'uomo a Norman che era rimasto fermo all'ingresso.

-sono Normantis Lock e sono...-

-ah si il nuovo studente. Siediti- disse l'uomo interrompendolo e indicando i banchi vuoti. C'era un posto affianco al ragazzo che quella mattina lo aveva guardato e Norman scartò velocemente la possibilità di sedersi li. Poi c'erano tre posti infondo l'uno accanto all'altro e decise che quello poteva essere una buona soluzione. Non potevano di cero esserci altre tre persone che dovevano arrivare quindi non avrebbe separato nessuno.

Sentì su di se lo sguardo penetrante del biondo che non sembrava essere tanto felice della sua scelta di non sedersi al suo fianco.

Una volta arrivato al suo banco si sedette vicino al muro e con lo sguardo basso iniziò ad uscire il quaderno e una penna non avendo ovviamente libri.

-ehi perché tutto questo mortorio?- disse una voce che fece alzare di scatto lo sguardo a Norman notando che erano appena entrati i due ragazzi che aveva incontrato al parco la mattina prima e aveva parlato proprio la castana.

-signorina Elfric vuole essere nuovamente spedita in presidenza?- disse il professore guardando male la ragazza che sbuffò. -e non sbuffare signorina. Sedetevi entrambi prima che vi mandi in presidenza-

La castana sembrava essere pronta a ribattere ma il biondo se la tirò verso i banchi. E proprio verso i due rimasti vuoti al suo fianco.

-ehi- disse proprio la ragazza quando lo notò. Era davvero sorpresa.

-devo spostarmi anche qui?- chiese Norman che non aveva minimamente voglia di mettersi al fianco a quello che lo stava ancora fissando.

-certo che no! Sono solo sorpresa- e la ragazza si sedette al suo fianco sorridendogli -dicevo che non aveva mai visto la tua faccia prima. Sono Xarita- si presentò la castana sorridendogli.

-Normantis- si presentò il ragazzo. Almeno in quel momento sembrava una ragazza abbastanza tranquilla.

-è questa la quinta?- chiese qualcuno entrando e Norman sospirò riconoscendo la voce del fratello. Infatti Dan era proprio davanti alla porta con tutti i capelli in disordine e in fiatone segno che aveva corso per arrivare li in tempo. Dan si guardò intorno ignorando lo sguardo di fuoco del professore e una volta notato il fratello sorrise e si incamminò verso l'unico posto libero.

-e lei che si presenta così in ritardo sarebbe?- chiese il professore guardandolo male.

-Dangerutis Lock- rispose Dan sorridendo mentre si sedeva scompostamente come suo solito.

Sangue sporcoWhere stories live. Discover now