si chiù bell quann rir

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"Mi rubava il sonno. L'unica che mi teneva testa e poi me la faceva perdere"

Pov Ciro;

Inutile dirvi che dopo essere uscito da quella stanzetta la mia concentrazione era pari a 0

Non mi aveva ancora risposto, ma più che altro a me interessava sapere se a lei le importavo?

Si
Si è stupido da dire da una persona come me, insomma io sono un camorrista. La mia famiglia è tra le più potenti di Napoli, non potevo di certo pensare questo di lei

Sarebbe stato ridicolo, forse fin troppo ridicolo. Il problema, quello più di tutti e che se continua a tenermi testa io non posso allontanarmi da lei.

Dovrei ammazzarla per come mi risponde, per i toni che usa con me, e forse non finire nemmeno a Poggioreale se non mi faccio scoprire.

Ma...
Ecc appunt ma non posso, ammazzerei la prima persona che mi tiene testa, e non voglio.

Prima capisco e trovo cosa ha quella ragazzina in quella piccola testa e il corpo minuto

E poi devo farla cadere ai miei piedi, c'è più soddisfazione così.

Alla fine trovai la sala relax e dentro scoprii di non essere solo, c'erano i ragazzi di questa scuola, alcuni/e del carcere e Pirù

Pirù: ue Cirú nun staij in class pur tu eh?
Ciro: o pirù ij manc all'asil stev rind a class.

Gli provocai una risata, dopo ci sedemmo su quel divano e io iniziai a fumare.

X: non si può fumare
Disse una voce dietro di me
Ciro: over, m e chi sij p m ricr chell caggià fa?

Non mi girai, non avevo la minima intenzione di perdere tempo a girarmi per un coglione, un forte coglione

X: è scritto nel regolamento.
Disse il ragazzo

In quel momento il ragazzo affianco a me e quelli del carcere che si trovavano in quella stanza fecero una grandissima risata.

A quel punto risi anch'io e mi girai
Appena lo feci mi accorsi che quel ragazzo era uno che è venuto ieri in carcere, quello antipatico (Giovanni)

Ciro: a me m n pass mang po cazz ro regolament

Lui stava per ribattere ma lo guardai così che se uno sguardo potesse uccidere lui sarebbe già morto in tomba

Così se ne stette zitto e io continuai a fumare, piano piano ognuno cominciò a parlare per i fatti loro.

Dopo poco entrò in quella stanza il chiattillo e il piecuro.

Ciro: o chiattí, vien assiett t ca.
Dissi indicando il posto al mio fianco sul divano.

Lui si guardò un attimo impaurito e poi guardò il suo amico.

Ciro: crè chiattí t miett paur e me, guard ca ca nun t poz fa nient.
Dissi ridendo

Lui si sedette vicino a me.

Ciro: alló chiattì com staij che simil tuoij
Parlai pensando agli alunni di questa scuola.
Filippo: bene,bene
E come sempre aveva terrore di me.

Ciro: vabbuó chiattí cu te nun s po' parlà, t miett subit paur, parl co piecur va, cu iss nun tien paur

Così poi lui si alzò e andò dal suo amico ma poco dopo uscì da quella stanza.

Circa 30 minuti dopo,che passai a fumare e a giocare a qualche gioco idiota che c'era lì, suonò la campanella e uscii da quella stanza.

Andai nel cortile e trovai la principessa, beh se prima non mi ha risposto lo farà adesso, sicuro...

Pov Chiara;

Era appena finita la seconda ora, ero concentrata?
No mentirei a dirlo.

E solo che se penso ai suoi occhi scuri e la sua mano che mi toccava la guancia facendomi venire i brividi, come facevo a impegnarmi.

D'improvviso mi mancò l'aria quindi approfittai di quel poco tempo che avevo di pausa e andai nel cortile, mi sedetti sul prato e guardai il cielo pensando a mio fratello, dovevo distrarmi...

Poco dopo sentii una persona avvicinarsi e sedersi al mio fianco, subito capii chi fosse e mi maledii per non essere entrata in classe prima.

Ciro: parli tanto di educazione ma quando si fa una domanda, si risponde, dovresti saperlo questo no?
Disse Ciro in modo ironico.

Chiara: non per forza, posso anche rimanerti col dubbio.
Dissi provando a deviare il suo sguardo e in parte ci riuscii.

Passammo qualche secondo in silenzio, poi lo sentii parlare.

Ciro: non devi entrare in classe? Ti metterai nei guai
Disse con un sorriso beffardo.
Chiara: perché? Ti interessa? Ti importa di me?
Dissi giocando la sua stessa carta.

Ciro: non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.
Disse scimmiottando la mia voce.

Risi, si dopo tempo, tanto tempo sorrisi.

Ciro: si chiù bell quann rir, invec e t'ncazzà tu essa rir r.
Disse prendendomi il mento con le mani così da farmi girare verso di lui.

Penso se ne sia accorto che quando mi ha toccato ho avuto tremila brividi. Infatti sorrise soddisfatto.

Chiara: stai per caso cercando di farmi un complimento Ricci?
Dissi sorridendo anche io.

Pov Ciro;

Chiara: stai per caso cercando di farmi un complimento Ricci?
Disse sorridendo.

Maronn a mj e quant e bell mentr rir.

Ciro: foss a cussì tragic?
Chiara: smettila di rispondere alle mie domande con altre domande.
Disse ormai esausta

Risi, mi piaceva farla esaurire.
Si non mi sarei mai fatto parlare cosi da qualcun altro o da altre persone. Ma lasciai stare.

Era la prima volta che non litigavamo, o per lo meno non ancora, non volli rovinare tutto.

E questo mi portò a pensare, ma chi diavolo stavo diventando?

Poco dopo se ne andò e io tornai a fumare nel campo...

Spazio autrice:
Buongiorno a tutti, questo capitolo non mi convince molto ma lo pubblico perché mi dispiaceva non pubblicarvi niente, quindi fatemi sapere cosa ne pensate. Se volete lasciatemi un voto, a dopo per un altro capitolo ❤

Com t'chiam piccrè? -Ciro Ricci Where stories live. Discover now