"Ricordati di me, dei miei capelli, dei miei occhi e del mio sorriso. Ricordati il suono della mia risata, i singhiozzi del mio pianto. Ricorda il modo in cui cammino. Ricordami mentre ballo sulle note della mia canzone preferita. Ricordati la mia voce poco intonata, le mie urla, i miei sussurri. Ricordati le mie passioni, le mie caramelle preferite. Ricordati la mia debolezza, la mia forza. Ricordami per il mio coraggio e per la mia paura, per la mia generosità e per la mia freddezza. Ricordati di me, dell'errore che sono, delle mie imperfezioni e dei mille difetti. Ricordati anche i miei pregi e le mie pazzie. Ricordati i soprannomi che mi davi, il mio essere permalosa. Ricordati la mia gelosia e la mia invidia. Ricorda di me tutto il bene che ti ho voluto, tutto l'amore che ti ho dato. Ricordati di questo piccolo disastro che ha preso il suo cuore e te l'ha donato."
Pov Chiara;
Oggi è sabato, ciò significa solo una cosa.
Poltrire sul letto, svegliarsi tardi e non andare a scuola.
Amo il sabato, posso dedicare l'intera giornata a me stessa senza uscire, o fare cose importantiSentì il mio telefono squillare, ormai era diventata una routine.
Ciro mi chiamava la mattina per il buongiorno e la sera per sapere se fossi tornata a casaQuesto ragazzo non smetteva mai di stupirmi
Chiara: Ciro
Ciro: buongiorno piccrè, ogg t staij a cas?
Chiara: buongiorno si, oggi niente scuola, quindi posso liberamente dormire tutto il giorno
Ciro: eh accussì stai men ingazzat
Chiara: perché scusa che vorresti dire?
Ciro: assolutamente niente, nun m prmtess maij
Chiara: ecco adesso va meglio. Tu mi raccomando fai casini
Dissi ironica
Ciro: sai ci stavo giusto pensando, secondo te evado o appicc o carcr?
Chiara: non fare l'idiota
Ciro: no non è nelle mie priorità oggi
Chiara: scemo
Però mi fece ridere
Ciro: sient ma tu lunrì nu puó fa fest a scol?
Chiara: perché?
Ciro: m può rispunnr senz fa ati domand?
Chiara: scusa ma a te che cambia? Lunedì dovrei fare solo 2 ore di lezione e poi venire lì all'IPM.
Ciro: er na curiosità, nu poss domandà?
Chiara: si si
Ciro: ecc, mo vatt a cucca, accusí staij chiù riposat e nun rump o cazz
Chiara: Cirooooooooo
Urali, arrabbiandomi
Ciro: o che cazz alluc a fa, ta sntut pur Edoard
Chiara: hai detto che ti do fastidio
Ciro: no, non ho detto questo, chiariamo, ho detto solo che stai più tranquilla se dormi di più, la itt a scienz mic ij
Chiara: se vabbè scienziato vedi di staccare sto telefono, perché se ti scoprono, sei fregato
Ciro: vabbuó, c sntim staser principè
Chiara: si, mi raccoman-
Ciro: si si stat tranquill nun facc strunzat
Chiara: ecco bravoQuesta telefonata mi ha fatto tornare il buon umore
Diciamo che solo lui aveva questo potere su di meIn fondo aspettavo la sua chiamata mattutina, mi faceva iniziare la mattinata con un piede diverso
La cosa che mi stupí è la domanda riguardante lunedì.
Io sarei venuta sempre alla stessa ora, quindi se saltavo o no la scuola a lui non interessava.Non ci pensai piuttosto di tanto, infondo ero troppo stanca per ragionare e lui era troppo enigmatico...
Pov Ciro;
Ormai ogni mattina chiamavo Chiara, per sapere se stava bene e anche per darle il buongiorno.
Non posso vederla al mattina almeno devo sentirla
Gli ho chiesto di lunedì così da capire se potevo farle saltare scuola, ma sì, salterà scuola.
Non so quando avrò di nuovo un permesso quindi meglio approfittarne.
Questa mattina sarebbero venute le due ragazze e un maschio.
Mi avevano chiamato, sarei dovuto stare con una gemella
E che cazzo
E nun è possibl
M chiammn quan c stann chest doij e non quan c sta ChiarO fann a post
Una venne nella mia cella.
Appena entrò Edoardo la squadrò dalla testa ai piediC strunz
Ten annamurat a for e uard e lat femmnNon so chi delle due sorelle è
Sono uguali e non ho voglia di imparare i loro nomiX: Ciro?
Ciro: song ij com t chiam?
X: Lucrezia
Ciro: e sntim Lucrezia, pcchè tann mannat proprj addu me?
Lucrezia: non lo so, loro ci dicono con chi dobbiamo andare
Ciro: sta tranquill Lucrè nun t magnPoi uscii da quella cella
Edoardo è uno stronzo e forse un traditore ma gli piace quella ragazza quindi lo lasciai fareAndai in bagno
Dovevo farmi la doccia
Mentre mi guardavo allo specchio per mettermi il gel, pensai a cosa avrei potuto fare domenicaPoi capii che mi serviva l'aiuto della gemella, o Lucrezia, come la volete chiamare voi
Mi lavaii
Sistemai i miei capelli
E poi tornai in cellaEcc
Appunt
Edoardo si propr strunzSta palesemente filtrando con quella.
Sono uno stronzo, coglione e camorrista ma se tradissi la mia donna che è incinta la mia coscienza non mi lascerebbe in pace.Ia ma cumm cazz s fa
Ciro: Lucrè
Loro si girarono verso di meLucrezia: si
Disse ricomponendosi e allontanando da EdoardoCiro: tu si amic e Chiar no?
Lucrezia: si, da quando eravamo piccole
Ciro: perfett, alló e fa na cos p me....
E no belli lo saprete domenica.
Lei acconsentì e poi gli dissi che era libera di fare quello che volevaSe mi dovessero mettere con uno di quelli seguirò solo Chiara, altrimenti fanno quello che vogliono
Mi misi a guardare il mare e fumare...
Spazio autrice:
Scusate eventuali errori grammaticali, non l'ho riletto❤
YOU ARE READING
Com t'chiam piccrè? -Ciro Ricci
RomanceCiro Ricci = noto figlio del più grande boss di Napoli, rinchiuso nell'IPM e con un passato e un futuro e una vita che di certo non sono delle più sicure un giorno scoprirà che forse l'amore della sua vita è alle porte. Tra amicizie, amori, paure e...