Capitolo 21.

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ALVARO'S POV:


Tutto procedette normalmente fino a venerdì, l'andai a prendere come tutti i giorni, parlammo di tutto, discutemmo a pranzo su tematiche del giorno e poi compiti e nel mio caso lavoro. Quindi sabato io e Itzi portammo Viky un po' prima per entrare a cercare la sua prof di filosofia:

'I genitori di Viky?'

'Sì, siamo noi'

'Prego seguitemi. Ecco accomodatevi'

'Un piacere' dissi porgendole la mano

'Piacere mio'

'Viky ci ha accennato qualcosa ma'

'Sì io volevo conoscervi, non fraintendetemi mi sono affezionata a lei e volevo dare un volto alle persone che l'hanno resa così felice, volevo anche sapere come andasse a casa'

'Bene, allora a casa va bene, ci stiamo adeguando noi ad avere una ragazza in casa quindi andare a prenderla, portarla ma ad essere sinceri anche la gioia e l'amore è raddoppiato. Pensiamo che lei stia approcciando con noi abituandosi a genitori presenti e che se sta male se ne rendono conto'

'Sì, si sta fidando di me - continuai io - Lei penso abbia un rigetto verso gli uomini, non si fa toccare ed è diffidente ma man mano che mi conosce inizia a fidarsi di più e ci rende molto orgogliosi: sappiamo quanto sia difficile per lei. Ovviamente speriamo che scuola sia meglio'

'è la migliore della classe ha voti ottimi ed ora è più tranquilla, sorridente, interagisce quindi davvero state facendo un ottimo lavoro con lei, si sente amata'

'è quello che vogliamo'

'Bene allora arrivederci e grazie per il vostro tempo'

'A lei'

E uscimmo Itzi disse subito 'Abbiamo un prodigio in famiglia' 'Solo uno? mi sento offeso' 'Due amore, un prodigio e un baby prodigio' 'Così è meglio' ci baciamo prima di entrare in macchina e tornare a casa. Arrivati passammo la mattinata a coccolarci e a correggere i compiti di Itzi, poi andai a prenderla

'Quindi com'è andata oggi?'

'Bene Alvaro, ho fatto varie materie ed introdotto un nuovo argomento di matematica'

'Cosa?'

'Algoritmi'

'Che belli!'

'Tu? che ha detto la prof?'

'Che sei bravissima tesoro, siamo tanto fieri di te'

Arrossì e poi tornò a sorridere. Arrivati a casa mangiammo e alle 3 circa Viky emerse dalla sua camera con un libro in mano 'Viky cosa c'è?' 'Non è che mi rispiegheresti gli algoritmi, non li ho capiti' 'Alvaro tutta tua io sono incapace' 'Vieni qua non vergognarti. A tutti capita di non capire' Mugugnò e si sedette accanto a me, le spiegai bene tutto sincerandomi che avesse capito davvero. Quando andò via per continuare a studiare guardai Itzi con occhi brillanti 'Si è fatta aiutare da me, mi ha lasciato avvicinare' 'Visto? te l'avevo detto' E mi viene un bacio. Il giorno dopo proposi 'Se imbiancassimo la stanza di Viky?' 'Noi?' 'Sì ho comprato il colore che mi ha chiesto e penso sia una bella attività da fare insieme' 'Va bene allora prendiamo qualche camicia' Iniziammo così il pomeriggio passato tra una risata e l'altra, spruzzi vari e tanto amore, finimmo spalancando le finestre. 'Dove dormo stanotte?' 'Poi ti sistemo tutto, stai tranquilla' risposi e così feci dopo aver mangiato. Il giorno successivo mentre Itzi era ancora a casa qualcuno suonò al campanello 'Chi è?' rispose subito 'Sono lo psicologo' 'Ok entri pure' aprì e in pochi minuti era a casa

Nostra figlia | AU ALVITZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora