Capitolo 4.

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ALVARO'S POV:

Quel giorno mi svegliai presto e andai al bar Hanoi, quello sotto casa di Itzi, che speravo avesse accettato il mio invito, ne avevo bisogno. Mi sedetti, erano le 6:45, ancora due ore e poi me ne sarei andato sul set a girare varie scene. Alle 6:50 vidi Itzi entrare un po' spaesata e appena mi notò, mi corse incontro per abbracciarmi. Mi sorprese ma, passato un istante di esitazione, la strinsi tra le mie braccia, nelle quali lei sembrava così piccola. Restammo minuti così. Alla fine lei mi sussurrò: 'Scusami tanto' risposi subito

'Non spettavano a me le scuse?'

'Sì ma non ti ho mai permesso di farlo veramente, spiegandomi cosa fosse successo. Io mi sento così in colpa'

'Non devi esserlo. Ho sbagliato io e solo io'

'Ma...'

'Niente ma, se non davanti a una tazza di caffè e una brioche'

'Invitante ahahah'

Dopo aver ordinato, la mia attenzione è ritornata su Itzi che mi stava studiando bene:

'Che c'è?' Chiesi:

'È che.. no niente, è stupido'

'Dai dimmi'

'Che il video che mi hai fatto è stato più bello che qualcuno mi abbia mai dedicato'

'Contento di sentirtelo dire e Itzi..'

'Dimmi'

'Sei sempre più bella'

'Questo mi lusinga'

Sorridemmo insieme e dopo aver consumato la colazione, presi il poco coraggio che mi rimaneva e poi proposi: 'Itzi, hai presente che mi hai detto che dovevo farti capire che ero cambiato? Ecco io avrei pensato di portarti fuori a cena questa sera, se ovviamente sei libera' 'Io non so cosa dire. Sono anni che non esco con qualcuno e non ho nemmeno un vestito da mettermi...' 'Il vestito sarebbe solo un problema secondario ma tu vuoi uscire? sei libera?' 'Sì nella vita di un insegnante non è che ci sia chissà che cosa' 'Ah ok perfetto. ti vengo a prendere alle 7 puntuale per il vestito...' 'Chiederò a Najwa se me ne presta uno dei suoi' 'Vi sentite ancora?' 'Sì, io, lei e Pedro usciamo di tanto in tanto a mangiare una pizza' 'Che bello, Fantastico. Allora a stasera' 'Certo' E così ognuno prese la propria strada, io arrivai puntuale sul set dove dovevo girare 2 scene d'azione. Dopo essermi preparato scesi nella strada ma non riuscì a concentrarmi: Itzi invadeva i miei pensieri e non sembrava volersene andare. Il regista chiese una pausa che per fortuna fu abbastanza per ricompormi e portare a termine il mio lavoro. Alle 6:15 arrivai a casa e dopo una rapida doccia mi misi la camicia con i pantaloni neri e la giacca uguale, cravatta tattica e partì. Alle 7 scesi dalla macchina e suonai il campanello aspettandola giù. Quando aprì la porta mi comparve davanti una Itzi con uno stupendo vestito azzurro smanicato e con una gonna fino al ginocchio. Rimasi incantato ad osservarla fin quando lei non mi disse: 'Alvaro, ci sei?' 'Sì scusami' Detto ciò mi voltai e le apri la porta della macchina, dopo averla chiusa mi misi alla guida e in silenzio arrivammo al ristorante, che avevo prenotato. Dopo esserci accomodati e aver ordinato, le chiesi come stesse:

'Bene, un po' in ansia a dire il vero'

'E perché?'

'Beh tu sei un personaggio pubblico e devi essere sempre impeccabilmente, io sono maldestra e..'

'Basta così - le dissi con voce affettuosa - Non preoccuparti di quello che penserà la gente ok? Tu vai bene così e sei perfetta, non scordarlo' I nostri occhi si incrociarono e sorrisero.

'Cambiando argomento, cosa hai fatto in questi anni?'

'Dopo aver finito le superiori un anno in ritardo ho studiato lingua e cultura spagnola con un master nei Paesi Baschi e da 2 anni lavoro nella scuola media di Bilbao. Tu invece?'

'Ho studiato arte drammatica alla scuola di Madrid e poi ho vissuto per un annetto Los Angeles'

'E cosa ti ha portato qui?'

'Il lavoro e' abbassò gli occhi 'e te'

Lei sorrise, quel sorriso stupendo che ero abituato a vedergli da piccola. La cena continuò con chiacchiere casuali, una volta pagato il conto la riaccompagnai a casa. Sul portone mi disse:

'Allora ciao. Grazie per la bella serata'

'Grazie a te per essere venuta e per avermi concesso la possibilità di passare del tempo insieme a te' sorridemmo

'Non ti va... Ah no avrai un sacco di impegni da attore, nulla'

'Cosa?'

'No solo stupidate domani sarai occupatissimo'

'Se non me lo proponi non so dirti se potrò o non potrò'

'Ti andrebbe di..... Insomma passare la notte da me. Ho una camera sola ma il divano è spazioso. Ma se non vuoi o non puoi non fa nulla'

'Ehi certo che posso, il divano andrà benissimo'

'Davvero?'

'certo'

Salimmo le scale insieme fino ad una porta blindata che venne velocemente aperta da Itzi che accese subito dopo.

'So che sarai abituato a chissà quale comfort ma casa mia è piccolina e vivendo da sola non volevo avere chissà quale grande casa'

'è molto bella, accogliente e confortevole'

'Contenta che ti piaccia'

'E non vuoi darmi il giubbotto che lo metto in corridoio?'

'Ecco invece il beauty case?'

'Ma come fai ad avere con te quello, sono così prevedibile?'

'Nono, ne tengo uno in macchina per le prove in esterna e in caso di bisogno'

'Ah allora nel secondo bagno per di qua'

Una volta appoggiato il tutto iniziai a cambiarmi rimanendo in camicia e pantaloni. Tornato in salotto vidi che Itzi mi aveva preparato la coperta per la notte con tutte le farfalle, che sapevo essere la sua passione. Mi stavo rannicchiato sul lungo divano dopo aver spento la luce quando sentì un leggero pianto, un tirare su col naso e soffiare. Seguendo il suono arrivai davanti alla porta della camera di Itzi dove mi bloccai indeciso se entrare o meno, ma sentirla piangere mi metteva i brividi, quindi senza esitazione aprì la porta e dissi un semplice: 'Ehi' lei tirò ancora su col naso e nascose gli occhi sotto il fazzoletto macchiato di mascara

'Cosa succede? ho sbagliato qualcosa?'

'No' disse singhiozzando 'è che sono così felice che tu sia qui con me, che sia l'uomo che mi aspettavo che fossi, che che vuoi riprovare. Mi viene da piangere solo, solo ora mi rendo conto di quanto tu mi sia mancato'

'Stai tranquilla adesso sono qui - Dissi avvicinandomi al suo letto e sdraiandomi dietro di lei continuai - rimarrò per sempre, finché vorrai, non me ne andrò più promesso.'

'Invece di fare promesse così a lungo termine, che ne dici di un semplice: <<prometto che domani mattina sarò ancora qui?>>'

'Certo ti prometto che domani sarò qua con e per te'

'Ottimo' disse girandosi per mettersi petto petto contro petto e abbracciarmi

'Sei caldo'

'Bene almeno non avrai freddo'

Ci guardammo negli occhi prima di spegnere la luce, rimboccandoci le coperte e dormire abbracciati.

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Piaciuto? Vi bacio tutte<3

Nostra figlia | AU ALVITZWhere stories live. Discover now